FIRENZE - È giunto alla V edizione L’Eredità delle Donne, il
festival sulle competenze femminili diretto da Serena Dandini, che si terrà dal
21 al 23 ottobre a Firenze.
La manifestazione è un
progetto di Elastica, partner fondatori Fondazione CR Firenze e Gucci,
con la co-promozione del Comune di Firenze, la collaborazione di
Alfemminile e la partecipazione di Manifattura Tabacchi, sede
principale del festival.
Per questa occasione l'associazione Toscanalab di Firenze, selezionata
dalla call insieme ad altri 160 eventi, ha invitato Elisa Zadi a esporre le proprie
opere pittoriche con la mostra Mondi Possibilicurata da Marco Botti e a presentare il suo libro di poesie Il profumo del giglio introdotto dallo
scrittore Alessandro Bini.
Il lavoro di Elisa Zadi esplora le questioni della
femminilità, dell'identità e dell'appartenenza attraverso l'autoritratto. Il
suo percorso si sviluppa indagando la connessione fra uomo e natura sia in
senso introspettivo, sia antropologico e simbolico. Artista poliedrica si
occupa di pittura, installazione, performance e poesia.
La nuova serie di
opere nominata "Mondi Possibili"
nasce durante il lockdown e trae ispirazione da Gottfried Wilhelm Leibniz e ai “mondi
possibili” intesi come idee perfette nella mente di Dio e come ricerca di Verità.
“Le verità di fatto sono contingenti,
libere e vere solo nel mondo possibile che esiste – afferma l’artista. – Le
infinite verità si manifestano, a volte si fanno trovare, altre dobbiamo
capirle, giudicare se queste sono vere, autentiche. La mia arte cerca la Verità,
la migliore possibile a me concessa”.
Per Elisa Zadi la ricerca artistica coincide
con un modus vivendi che in lei si
manifesta nella creazione. Nel perseguire una perfezione che nel contempo la
incanta e le sfugge, la seduce, la trasporta; a volte si rivela cruda e
diretta, disillusa, altre velata o nascosta, ma sempre reale.
“Le mie opere – spiega l’artista –
nascono dall’onestà intellettuale del sentire i propri limiti, di indagarli
attraverso una pulizia della visione che porta alla semplicità dell’essere,
all’hic et nunc. Voglio che la mia pittura sia chiara e leggibile come una
scrittura, per questo lascio visibile ogni passaggio disegnato, pittorico o
preparatorio all’opera, che ultimamente si manifesta in sovrapposizioni e
trasparenze.
Toscanalab è una associazione che promuove il benessere della persona e che
si occupa di offrire esperienze allascoperta
del processo creativo e dell’esercizio estetico attraverso gli strumenti
dell’arte edell’arteterapia.
Programma:
VENERDI 21 OTTOBRE ore 18:00-20:00 (accesso
libero fino a raggiungimento posti) Presentazione mostra “Mondi Possibili” e del libro di
poesie "Il profumo del giglio"; interverranno il curatore Marco
Botti e l’autore della prefazione Alessandro Bini
DOMENICA 23 OTTOBRE ore 16:00-19:00 (accesso
libero fino a raggiungimento posti -gradita prenotazione) Apertura mostra di Elisa Zadi e
Performance a cura dell’artista
Per
ulteriori informazioni sugli orari e altro, visita il sito o consulta i social:
SITU Festival è un progetto d’arte contemporanea all’interno di spazi
sacri e siti storici fondato nell’agosto del 2020 dall’artista Nicola Tineo,
co-founder dell’A.p.s. Zona Blu, organizzatrice della III edizione che si
terrà dal 1 all’ 11 settembre 2022 ad Acate, RG, (Sicilia).
Quest’anno il cuore del progetto prevede che il Castello dei Principi di
Biscari, l’ex Convento dei Cappuccini e l’hangar sito nella zona artigianale di Acate, studio temporaneo dell’artista Giuseppe Stornello, curatore di questa edizione del festival, sia affidato a 7 artisti, selezionati
tramite open call, per creare un percorso espositivo itinerante capace di
abbracciare l’identità storica e peculiare di Acate in dialogo con le urgenze del panorama contemporaneo.
Il Festival prevede una residenza d’artista dal 1 all’ 8 settembre e di
una successiva esposizione delle opere site-specific, talks,
video proiezioni, live performance, Dj set ed esplorazioni musicali,
per riattivare il contesto identitario del territorio con proposte
socio-culturali innovative, fruibili al pubblico dal 9 all’ 11 settembre.
Quest’anno avremo l’onore di ospitare all’interno dell’atrio del
castello il “Terzo Paradiso”, prestigiosa opera del maestro
Michelangelo Pistoletto, e l’ospite speciale Antonio Presti, fondatore
di Fiumara d’Arte, con il quale inaugureremo il Festival.
SITU Festival utilizza pratiche creative interdisciplinari pensate ad hoc per
il territorio, capaci di coinvolgere diverse tipologie di pubblici per
innescare una rigenerazione territoriale a partire dall’esperienza artistica e
culturale.
SITU Festival prende forma all’interno delle prestigiose sale del Castello
dei Principi di Biscari di Acate, comune parte della Val di Noto.
Nonostante Acate non si annoveri fra le mete più ambite del turismo dell’isola, questo comune porta con sè un affascinante fardello storico colmo di vicende nobiliari e belliche siciliane, testimonianza di un passato
che in sua parte ha forgiato il territorio.
SITU Festival - Edizione 2022, intende dialogare con il tessuto sociale e
le diverse realtà del luogo per stimolare meccanismi e dinamiche
collaborative tra gli artisti, gli operatori culturali, i partecipanti e la comunità locale. L’obiettivo è quello di sperimentare e diffondere pratiche culturali inclusive e aggregative per le comunità residenti e non, attraverso
una rivalutazione e una riscoperta dei luoghi della quotidianità. SITU
Festival, desidera tracciare anche ad Acate un percorso espositivo che
si snoda tra i siti storici, quelli sacri e contemporanei, patrimonio prestigioso del luogo, dove la cultura sia al centro delle attività del Festival.
L’associazione Zona Blu, con sede a Milano, fondata nel 2020 da Nicola Tineo (artista, arteterapeuta), Eduardo Luongo (artista), Viola Lo Monaco (arteterapeuta, artist manager), Maya Rita Colella (designer, social media
manager), Michael Lo Monaco (fotografo), Ines Song (artista).
Zona Blu è un incubatore culturale, uno spazio indipendente e un contenitore
multiforme che dall’ 8 febbraio 2020 organizza esposizioni ed eventi d’arte,
laboratori di arteterapia all’interno di strutture socio sanitarie, residenze d’artista, interventi musicali. Zona Blu è uno spazio di condivisione, confronto e
dialogo che attraverso l’espressione artistica promuove il ruolo catartico insito
nell’arte: generare la bellezza veicolando i rapporti sociali, creando connessioni e riscoprendo nuove dinamiche creative ed espositive per un nuovo
modo di vivere l’arte e i suoi luoghi.
Il progetto è supportato, patrocinato e reso possibile dal Ministero della Cultura Italiana, dal Comune di
Acate, dalla Fondazione Pistoletto Ambasciata di Lentini, la Fondazione Antonio Presti - Fiumara d’arte,
dall’A.p.s La Mosca di Firenze, dall’Ambasciata Tedesca, dalla Galleria d’arte contemporanea “ Nero Gallery”, dalle associazioni Analogique, Push Palermo, Casa Periferica e dal Bar/bistrot “Civico45”.
Curatore Progetto: Nicola Tineo
Curatore dell’edizione: Giuseppe Stornello
Coordinatrice progetto: Viola Lo Monaco
Coordinatore sul Territorio: Assessore Ugo Lantino
Artisti in residenza: Lidia Meneghini (Leme), Flavia Regaldo, Elisa Zadi, Edoardo Spata, Tamara Marino.
Performer: La Perra Alegrìa, Marta Mariano, Matthew Licht.
Musicisti & Djs: Luca Sinatra e Cesare Cristaudo Jazztronic Band, Lorenzo Cutrera (Coolor), Collettivo
L.O.V. Crew, Alessandro Betto (Bad Brain), Paolo Quirino (DjPaul)
Elisa Zadi
SATUS-INIZIO
Il fuoco, legato al mistero che si rivela dal mito della caverna di Platone, alla fascinazione della scoperta della luce che illumina l’oscurità, ma anche al sublime che seduce e allo stesso tempo sconfina nel pericolo di distruzione. La luce delle candele rimandano a una dimensione ancestrale e sacra che Elisa Zadi ha esplorato attraverso questa installazione pittorica site-specific. L’artista utilizza infatti degli elementi architettonici trovati in loco per astrarre il senso archetipico degli elementi naturali e avvalorare la sua idea di legame imprescindibile e instabile fra uomo e natura: Satus-Inizio, l’iniziazione di un qualcosa di nuovo, è questo il messaggio nei confronti della natura che Elisa vorrebbe instillare in noi, ricreando una sorta di percorso visivo che diventa un paesaggio-altare che può essere contemplato in una visione immersiva. L’installazione presenta una serie di opere pittoriche raffiguranti gli elementi naturali e l ‘uomo simbolicamente rappresentato dall’autoritratto dell’artista: ogni opera è allestita sfruttando elementi architettonici ed è illuminata a candela.
Il lavoro di Elisa Zadi esplora le questioni della femminilità, dell'identità e dell'appartenenza attraverso l'autoritratto. Il suo percorso si sviluppa indagando la connessione fra uomo e natura sia in senso introspettivo che antropologico e simbolico. Artista poliedrica si occupa di pittura, installazione, performance e poesia.
S’intitola Il profumo del giglio
la prima raccolta di poesie pubblicata da Elisa Zadi, artista visiva da anni
impegnata a esplorare le questioni della femminilità, dell'identità e dell'appartenenza attraverso l'autoritratto e la connessione fra uomo e natura sia in senso introspettivo che
antropologico e simbolico. Pubblicata da Polistampa nella collana «Dalla
Stanza», la silloge, dopo la prima a Teatro Niccolini di Firenze e poi a Palazzo Datini di Prato durante la mostra personale "Mondi Possibili", sarà adesso presentata sabato 9 luglio alle 17.30 presso lo Spazio Zero a Pistoia. Interverrà lo
scrittore Alessandro Bini, autore della prefazione al volume e Andrea Vannicola organizzatore del Premio Letterario Hiperuranios.
Spazio Zero arte Contemporanea, via Forra di Castelnuovo 30, Casalguidi Serravalle Pistoiese, Pistoia.
Originaria di Arezzo, Elisa Zadi vive a Firenze, dove si è laureata
con lode in Pittura all’Accademia di Belle Arti. Oltre la pittura esplora varie
discipline come l’installazione, la performance e la poesia. Tra le principali
partecipazioni artistiche si ricordano Cara
Enfanta presso il Centro Pecci di Prato, BAU tredici al GAMC di Viareggio, Vitamine presso il MART di Rovereto e il Museo Novecento di
Firenze. Pur avendo sempre scritto versi, che le hanno valso diversi premi
letterari, soltanto nell’ultimo anno ha maturato l’idea di pubblicare una
raccolta, un passo che comunque reputa necessario: “Solo attraverso l’arte e la poesia”, spiega, “sento di poter veramente indagare sul senso dell’esistenza. Questo
cercare e tentare di esprimerlo è per me una necessità fortissima, è l'unica
cosa che mi fa sentire pienamente viva”. Vince numerosi
concorsi letterari fra cui Maresca Giovani, il Premio Renzino con la poesia
Montagna incantata e il Premio Danilo Masini che la inserisce nell’antologia
Poeti italiani del nostro tempo. Di recente la Fondazione del Premio Mario Luzi
ha selezionato alcune sue liriche per la pubblicazione dell’Enciclopedia di
poesia contemporanea 2021. Nel 2021 pubblica con Polistampa la sua prima
silloge poetica “Il profumo del Giglio”.
Mi sono sempre piaciute
le opere di Elisa Zadi. Ma l'avevo conosciuta solo
come pittrice o come performer in immaginifiche installazioni. Imbattermi in
una sua raccolta di poesie è stata una lieta sorpresa. Anche se in realtà
scrivere fa parte di lei da tutta la vita.
Stessa fonte, quindi
stessa sensibilità, ma una forma espressiva diversa. Interessante anche
scoprire quanto una modalità sia affine all'altra, come ne evochi i contenuti,
in una coerenza di senso ma con differenti sfumature.
Le poesie di Elisa
possiedono una qualità molto importante. Mentre scorri le righe esse si
rivelano, sbocciano, con l'incredibile sincerità dei fiori. Arrivano subito,
comunicano. Si mostrano con chiarezza.
In questo loro
manifestarsi sanno essere delicate ma anche brutali, come la vita.
I N - I T I N E R E - 2
è la seconda residenza d'arte di Elisa Zadi volta allo studio di alcune
piante su un territorio specifico. Dopo il soggiorno Elba del Vicino
nel 2019 e, dopo il blocco pandemico, Elisa riprende a lavorare allo
studio di piante autoctone in territori particolari, portando avanti un
suo progetto di studio che prende il nome di IN-ITINERE.
Questa
volta Elisa Zadi ha soggiornato alle Isole Canarie sponsorizzata da
Sheet-Art. In questa residenza si è confrontata con alcune tipiche
piante autoctone; queste sono state oggetto del suo interesse, sono
state studiate attraverso dei disegni eseguiti dal vero esplorando e
scoprendo il territorio circostante.
Questi
studi serviranno ad integrare le mie prossime opere pittoriche del
progetto "Mondi Possibili" al quale sto lavorando dal primo lookdown. Le
figure femminili e le piante cercano un qualche rapporto spaziale in un
tempo metafisico. www.zadielisa.it/pittura/mondi-possibili/
Quello in cui viviamo è il migliore dei mondi
possibili.
Gottfried
W. Leibniz
Le verità di fatto sono contingenti, libere e vere
solo nel mondo possibile che esiste. Le infinite verità si manifestano, a volte
si fanno trovare, altre dobbiamo capire, giudicare se queste sono vere,
autentiche.
La mia arte cerca la verità, la migliore verità
possibile.
Poche cose contano, non il nulla
ma quanto basta. L’essenziale
Elisa
Zadi
Le mie opere non cercano nessun effetto
speciale o decorativo, tantomeno nessun talentuoso tecnicismo. Mi concentro
sull’esperienza del fare, sull’introspezione della ricerca come necessità. La
pittura come l’installazione, la performance o la poesia sono un mezzo che mi
consente di sperimentare e vivere l’atto creativo nella sua essenza. Le mie
opere nascono dall’onestà intellettuale del sentire i propri limiti, di
indagarli attraverso una pulizia della visione che porta alla semplicità
dell’essere, all’ hic et nunc.
Voglio che la mia pittura sia chiara e
leggibile come una scrittura. Per fare questo affianco zone di colore che
costruiscono le forme. Il colore non si sovrappone mai, non cancello gli
sbagli. Cerco una perfezione di primo getto nella stesura, anzi la stesura
stessa è un atto pittorico vivo, un rituale che porta alla creazione dell’opera
e va rispettato, vissuto e accettato.
Metto il colore senza pentimenti e cerco di
accettare l’errore considerandolo parte della creazione e integrandolo ad essa.
L’errore, la non-perfezione fanno parte della mia pittura, così come della
vita. Io cerco di accoglierlo come un mio limite inevitabile.
Cerco sempre di rappresentare la realtà come è
in quel momento, senza idealismi; solo così posso tentare di restituire alla
bellezza la sua autenticità. Ed è
proprio nel manifestarsi miracoloso della bellezza e dei miei limiti nel
coglierla che ho iniziato a riflettere e lavorare su quelle che poi sono
diventate le opere di una serie che sto ancora portando avanti che ho chiamato "Mondi
Possibili".
La
nozione di mondi possibili si fa risalire storicamente a Gottfried Wilhelm
Leibniz, che intendeva i mondi possibili come idee nella mente di Dio. Nella
metafisica di Leibniz il mondo attuale è uno dei molteplici mondi possibili e,
dal punto di vista di Dio, il migliore dei mondi possibili. Nel 1947 Rudolf
Carnap riprendeva questa nozione per associare una semantica al più forte dei
sistemi modali allora conosciuti (il sistema S5). In tal modo si preparava il
terreno alla svolta tecnica e concettuale che negli anni Cinquanta del secolo
scorso sarebbe stata introdotta dalla cosiddetta semantica relazionale, nota
anche come semantica di Kripke o semantica a mondi possibili.L’impiego della
nozione di mondi possibili è diventato sistematico nella filosofia analitica
più recente, come si evince dalle discussioni sul problema mente-corpo o sul
concetto di sopravvenienza. Si può dire, per es., che se le proprietà
psicologiche sono globalmente sopravvenienti su quelle fisiche, allora due
mondi possibili che sono indistinguibili per le proprietà fisiche lo sono pure
per le proprietà psicologiche. Del resto la stessa discussione sullo status
ontologico dei mondi possibili è diventato patrimonio della filosofia
contemporanea, avendo fatto emergere le divergenze tra concettualisti come Saul
Kripke (mondi possibili come costrutti mentali), nominalisti come Bas van
Fraassen (mondi possibili come insiemi di enunciati consistenti), e realisti
come David K. Lewis (mondi possibili come enti reali popolati da ‘controparti’
di enti presenti in un mondo dato). Una quarta corrente è quella degli
attualisti come William Lycan e Alvin Plantinga, che oppongono al realismo
modale l’idea secondo cui i mondi possibili sono costrutti derivati dall’unico
mondo dotato di realtà, che è il mondo attuale.
Dal 12 al 27 febbraio l’artista toscana
espone le sue nuove opere che indagano il concetto di verità nelle
sale della Fondazione Museo Palazzo Datini di
Prato. Sabato 12 febbraio, alle ore 17, il vernissage
PRATO – Dal 12 al 27 febbraio 2022 la FondazioneMuseo Palazzo Datini, in via Ser Lapo
Mazzei 43, a Prato, ospita “Mondi Possibili”, mostra personale di Elisa
Zadi a cura di Marco Botti.
L’evento espositivo è patrocinato da Regione
Toscana, Comune di Prato e Fondazione Casa Pia dei Ceppi.La mostra verrà in augurata sabato 12
febbraio, alle ore 17. Interverranno l’artista, il curatore e Walter Bernardi, presidente della
Fondazione Museo Palazzo Datini.
Per tutta la durata dell’esposizione
sono previsti eventi collaterali. Sabato 19 febbraio si terrà
la presentazione di “Il profumo del giglio” (Edizioni Polistampa),
primo libro di poesie di Elisa Zadi. Interverranno il curatore e lo scrittore Alessandro
Bini, autore della prefazione. Sabato 26 febbraio ci sarà un
aperitivo, con “Music selection” a
cura di Francesco Musu.
La mostra sarà aperta il venerdì dalle
15 alle 18; il sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; la domenica dalle 9
alle 13. Apertura su appuntamento negli altri giorni scrivendo a zanzipress@gmail.com.
LA
MOSTRA
Le sale di Palazzo Datini, affascinante casa
museo appartenuta al ricco mercante pratese del Trecento, ospitano la nuova
mostra personale di Elisa Zadi, artista toscana tra le più apprezzate
della sua generazione. Pitture e installazioni inedite dialogheranno con gli
antichi ambienti per un risultato originale e sorprendente.
Le opere dell’artista toscana non
cercano mai l’effetto speciale o decorativo, tantomeno il mero tecnicismo. Elisa
Zadi si concentra da sempre sull’esperienza del fare, sull’introspezione della
ricerca come necessità. La pittura, l’istallazione, la performance e la poesia
sono mezzi che le consentono di sperimentare e vivere l’atto creativo nella sua
essenza, il manifestarsi miracoloso
della bellezza e i limiti umani nel coglierla.
Da
quest’ultimo concetto nascono i lavori esposti, che fanno parte della nuova serie
"Mondi Possibili", nozioneche rimanda a Gottfried Wilhelm Leibniz e ai “mondi possibili” intesi come
idee nella mente di Dio, ma anche come verità. “Le verità di fatto sono contingenti, libere e vere
solo nel mondo possibile che esiste – afferma l’artista. – Le
infinite verità si manifestano, a volte si fanno trovare, altre dobbiamo capirle,
giudicare se queste sono vere, autentiche. La mia arte cerca la verità, la
migliore possibile”.
Per Elisa Zadi la ricerca artistica
coincide con un modus vivendi che in
lei si manifesta nella creazione. Nel perseguire una perfezione che nel
contempo la incanta e le sfugge, la seduce, la trasporta; a volte si rivela
cruda e diretta, disillusa, reale.
“Le mie opere – spiega l’artista – nascono
dall’onestà intellettuale del sentire i propri limiti, di indagarli attraverso
una pulizia della visione che porta alla semplicità dell’essere, all’ hic et
nunc. Voglio che la mia pittura sia chiara e leggibile come una scrittura. Per
fare questo affianco zone di colore che costruiscono le forme. Il colore non si
sovrappone mai, non cancello gli sbagli. Cerco una perfezione di primo getto
nella stesura, anzi la stesura stessa è un atto pittorico vivo, un rituale che
porta alla creazione dell’opera e va rispettato, vissuto e accettato.Metto il colore senza pentimenti e
cerco di accettare l’errore considerandolo parte della creazione e integrandolo
a essa. L’errore, la non-perfezione fanno parte della mia pittura, così come
della vita. Io cerco di accoglierlo come un mio limite inevitabile”. Nell’arte
di Elisa Zadi c’è sempre la volontà di rappresentare la realtà come è nel momento,
senza idealismi; solo così l’artista pensa di restituire alla bellezza la sua
autenticità.
BIOGRAFIA
Elisa Zadi è nata ad Arezzo.
Nel 1998 ottiene con il massimo dei voti la maturità d’Arte Applicata in Moda e
Costume Teatrale all’Istituto d’Arte Piero della Francesca di Arezzo. Nel 2007
si diploma con lode in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Attualmente vive e lavora a Firenze, dove insegna Discipline Pittoriche al
Liceo Artistico di Porta Romana.
Come artista esordisce nel 2005 con una serie di autoritratti che si
riveleranno indagine introspettiva a lei necessaria e che permarrà come uno dei
temi centrali della sua ricerca. Dal 2008 il suo interesse si concentra sulla
figura umana, soprattutto femminile, indagata sia in senso introspettivo, sia antropologico e simbolico-rituale, con una cruda e
introspettiva frontalità: questo origina dei lavori pittorici che si esprimono
in polittici; i soggetti si compongono in una narrazione ritmata e concettuale,
che si intensifica nel biennio 2013/14 con delle serie pittorico-installative
di grande formato, che ricostruiscono attraverso la frammentarietà della tela
uno spaccato di esistenzialità quotidiana. Dal 2015 la figura umana diventa
simulacro della sua essenza attraverso opere-vestiti che rivelano una continua
ricerca di materie e materiali, in cui il margine della pittura estende i
propri confini abbracciando varie discipline dando vita a installazioni
performative.Attualmente la ricerca
artistica di Elisa Zadi esplora diverse discipline, che vengono spesso unite al
fine di generare opere interattive o che si completano con la partecipazione
dello spettatore.
Fra le sue principali
partecipazioni si ricordano “Cara Enfanta”
al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, “Bau-tredici” alla GAMC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di
Viareggio, “Vitamine-tavolette
energetiche” al MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto e al
Museo Novecento di Firenze, “Looking for
Monnalisa” al Castello Visconteo e Palazzo Broletto di Pavia. Negli anni ha
ricevuto prestigiosi premi e riconoscimenti nazionali.
Sabato 19 febbraio il primo evento
collaterale della mostra alla Fondazione Palazzo Datini di Prato con la
presentazione del libro di poesie “Il profumo del giglio”
PRATO – Sabato 19 febbraio 2022, alle ore 17, la FondazioneMuseo Palazzo Datini, in via Ser Lapo
Mazzei 43 a Prato, ospita il primo evento collaterale di “Mondi Possibili”,
mostra personale di Elisa Zadi a cura di Marco Botti.
Dopo il vernissage di sabato 12
febbraio, che ha visto tanti visitatori andare alla scoperta di dipinti e
installazioni inedite dell’artista toscana nella casa museo pratese, Elisa Zadi
sarà accompagnata dal curatore della mostra, dallo scrittore Alessandro Bini
e dall’editore Antonio Pagliai per la presentazione di “Il profumo
del giglio” (Edizioni Polistampa), la sua prima raccolta di poesie.
Durante i lunghi mesi del lockdown
l’artista ha raccolto alcuni versi mai pubblicati ed è nata una silloge poetica
che dalla sua uscita sta riscuotendo l’interesse di molti. Il giglio del titolo, già presente
anche in alcune opere, accompagna da sempre l’umanità con i suoi significati:
purezza, verginità, innocenza, amore, fedeltà e fierezza sono i più conosciuti. “Le poesie di Elisa Zadi
possiedono una qualità molto importante –
osserva Alessandro Bini, a cui è affidata la prefazione del libro. –
Mentre scorri le righe esse si rivelano, sbocciano, con l'incredibile sincerità
dei fiori. Arrivano subito, comunicano. Si mostrano con chiarezza. In questo
loro manifestarsi sanno essere delicate ma anche brutali, come la vita".
La ricerca artistica dell’autrice
toscana esplora da anni diverse discipline, che vengono spesso unite al fine di
generare opere interattive o che si completano con la partecipazione dello spettatore.Pittura, installazione, performance e poesia sono mezzi che combinandosi
le consentono di sperimentare e vivere l’atto creativo nella sua essenza, il manifestarsi miracoloso della bellezza e i
limiti umani nel coglierla. Questo affascinante e sorprendente incontro si
respira anche nella mostra di Palazzo Datini, nuova tappa dell’intensa carriera
di Elisa Zadi e della sua indagine in senso introspettivo, antropologico e simbolico-rituale della figura
umana.
“Mondi Possibili” è un evento
espositivo patrocinato da Regione Toscana, Comune di Prato e Fondazione
Casa Pia dei Ceppi. La mostra sarà aperta fino al 27 febbraio 2022, il
venerdì dalle 15 alle 18; il sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; la
domenica dalle 9 alle 13. Apertura su appuntamento negli altri giorni
scrivendo a zanzipress@gmail.com