Con il Patrocinio del Comune di Pistoia e del Comitato Promotore per il Club per l'Unesco di Pistoia sabato 9 giugno 2018 alle ore 16 Studio 38 Contemporary Art Gallery presenta Palazzi d’Arte, che in questa edizione 2018 si intitola “Liquida”.
Un percorso d’arte contemporanea che partendo dall’atrio del Palazzo del Comune di Pistoia giunge al Museo Marino Marini, attraverso androni e cortili di cinque palazzi storici privati pistoiesi: Palazzo del Balì, Corte Tricomi, Palazzo Rossi Cassigoli, Palazzo Billi, Palazzo di via del Canbianco 28. A cura della storica dell’arte Ilaria Magni.
Gli artisti protagonisti di Palazzi d’Arte 2018 sono Myriam Cappelletti, Fiorenza de Angelis, Dynat, Laura Vdb Facchini, Ryan Fisher, Federica Gonnelli, Raffaello Gori, Lucia Pinzauti, Elisa Zadi.
“Sulle ceneri dell’epoca postmoderna che ha traghettato il passato dalla modernità a un presente ancora senza nome – scrive Ilaria Magni nel testo guida – si innesta una crisi di valori e di punti di riferimento, come sintetizzata dal sociologo Zygmunt Bauman nella celebre definizione di Società Liquida, concetto già formulato peraltro dal filosofo Karl Popper negli anni '30. Questa espressione racchiude in sé la deriva dei tempi, dove in un contesto impoverito da un soggettivismo sfrenato le relazioni sembrano dissolversi in una sorta di liquidità avvolgente. In questo mare d’incertezza emergono il valore dell’apparenza, della superficialità e della velocità della fruizione, a detrimento della lentezza, della concentrazione e della capacità di apprezzare ciò che ci circonda. Prendendo le mosse da ciò l’iter di Palazzi d’Arte 2018 è intitolato “Liquida”: un percorso d’arte contemporanea tra pittura, scultura, installazione, performance, fotografia e video. C’è un modo per sopravvivere alla liquidità? Gli artisti si uniscono e si confrontano non tanto per fornire ricette o soluzioni “miracolose” alla crisi di identità e di valori, quanto per porsi domande alla ricerca di idee propositive creando connessioni, affrontando il tema ciascuno con la propria rispondenza emotiva e razionale.”
L’ingresso è libero.
Preview Stampa venerdì 8 giugno 2018 ore 17
Inaugurazione sabato 9 giugno ore 16 presso l’atrio del Comune in piazza Duomo
Verrà consegnata al pubblico una mappa del percorso e partirà una visita guidata dal Palazzo del Comune fino all’atrio del Museo Marino Marini in corso Silvano Fedi 30, tappa d’arrivo di Palazzi d’Arte.
Per recuperare la mappa fare riferimento alla galleria STUDIO 38 Contemporary Art Gallery, Corso G. Amendola 38E – Pistoia (PT)
info@studio38gallery.it
Gli androni e i cortili dei palazzi coinvolti nel progetto espositivo saranno aperti al pubblico sabato 9 e domenica 10 giugno 2018 dalle ore 16 alle ore 19.30.
Press Art Connections
E - mail redazione@artconnections.tv
Phone +39 348 4013707
Elisa Zadi
“CARA ENFANTA”
“Cara
Enfanta” è un’installazione pittorica interattiva dedicata a “Las
Meninas” di Diego Velázquez. In quest’opera la superficie bidimensionale
del celebre quadro è stata interpretata tridimensionalmente
estrapolando la vera protagonista del dipinto, l’Infanta Margherita. Il
soggetto principale si rivela attraverso la sua presenza-assenza,
intuita dalla volumetria dell’elegante vestito, ricavato a partire dalle
esatte proporzioni del dipinto del Prado e perfettamente indossabile da
una bambina della stessa età della giovane principessa (5-6 anni).
Nell’abito, cucito in quella stessa tela che da secoli è elemento
essenziale della pittura e che Elisa Zadi utilizza sapientemente come
supporto grezzo in numerose opere, vengono rappresentati i personaggi
femminili principali del capolavoro di Velázquez, l’Infanta e le due
damigelle, in compagnia del docile mastino spagnolo. Queste figure,
rigorosamente dipinte ad olio, appaiono dal fondo della tela grezza come
presenze eteree, attraverso l’espressività dei volti e la gestualità
delle mani. Particolari corporei che emergono come da una dimensione
altra, senza spazio né tempo, manifestando le loro mute e sospese
dinamiche, instaurando fra loro un intenso quanto misterioso colloquio.
Nell’installazione, tale opera si trova a raffrontarsi con il suo
omologo, un vestito delle stesse dimensioni che invece di accogliere
nella trama la pittura è ora ricoperto di messaggi sotto forma di
piccoli cartigli, che lo costellano in tutto il suo volume,
mascherandone l’originale e verginale colore. Fra queste due
presenze-abito è collocata una cornice che simboleggia uno specchio
invisibile, che come una porta unisce e separa i soggetti, legandoli
indissolubilmente, mostrandone uguaglianze e differenze. In successione,
come in una sorta di pellegrinaggio, gli spettatori potranno
avvicinarsi e compiere uno ad uno questo passaggio dentro “lo specchio”,
attraversando simbolicamente uno “stargate” spazio-temporale che li
condurrà al confronto inevitabile con queste presenze. Ogni partecipante
è invitato a togliere, nel suo passaggio, uno dei messaggi applicati, e
così in successione tutti gli altri spettatori, spogliando pian piano
il volume del vestito fino a rivelarlo in tutta la sua essenza,
manifestando così la sua pura e intatta verità. L’opera viene
“spogliata” delle parole e dei concetti scritti, come un albero che
rinuncia ai suoi frutti per donarli al mondo, che andranno ad arricchire
chi raccoglierà il messaggio-seme, che a sua volta potrà germogliare
come nuova esperienza.
“Cara
Enfanta” is interactive installation painting dedicated to “las Meninas”
by Diego Velàzques. In this work the two-dimensional surface of the
famous painting has been interpreted in three dimensions by
extrapolating the true protagonist of the painting The infanta
Margherita. The main subject is revealed through its presence-absence,
realized by the massing of fashionable dress, proceeds from the exact
proportions of the Prado painting and wearable by a child of the same
age of the young Princess (5-6 years). In dress, sewing in the same
canvas that for centuries has been an essential element of painting and
that Elisa Zardi uses cleverly as a raw support in numerous operas, are
represented the female characters of the masterpiece of Velasquez, the
infanta, and her bridesmaids with docile Spanish mastiff. These figures,
rigorously painted in oils, appear from the bottom of the canvas as
Ethereal presence, through the expressiveness of the faces and gestures
of the hands. Bodily details that emerge like from one dimension to
another, without space or time, evincing their wetsuits and suspended
dynamics, establishing among them a mysterious and intense dialogue. In
the installation, this work compared with his counterpart, a dress of
the same size that instead of welcoming in texture painting itis now
covered with messages, in the form of small scrolls, that the dot in all
its volume, and disguising the original and virginal color. Between
these two matches-length is a frame that symbolizes an invisible mirror
as a door unites and separates the subject, tying them inextricably,
revealing similarities and differences.In succession, in a sort of
pilgrimage, viewers will come and perform one by one this step inside
“the mirror”, symbolically crossing one “stargate” space-time that will
lead them to the inevitable confrontation with these presences. Each
participant is asked to remove, in its passage, the volume of the dress
up to reveal it in all its essence, manifesting, so, its pure and
untouched truth. the work is “stripped” of words and concepts written,
like a tree that gives its fruits to donate them to the world, that will
enrich those who will use the message-seed, which in turn will sprout
as a new experience.