02/06/23

Satus-Tempora

 

Fattore C

Elisa Zadi, Satus-Tempora


Cèramica 2023 – La macchina del Tempo

16-17-18 giugno

Montelupo Fiorentino 



Torna l’evento dedicato alla ceramica in uno dei distretti più significativi d’Italia, Montelupo Fiorentino. Appuntamento dal 16 al 18 giugno con la 30esima edizione del festival Cèramica, che propone il meglio della produzione tradizionale e contemporanea.

Ad animare le strade del paese e i più importanti centri espositivi e di produzione un articolato programma legato alla ceramica, rideclinato attraverso mostre, installazioni site specific, eventi, residenze e scambi internazionali, workshop e laboratori, botteghe aperte, attività performative.

Il filo conduttore di Cèramica 2023 è “La Macchina del Tempo”.

La manifattura di Montelupo ha caratterizzato infatti la vita della comunità dal 1200 fino al presente, e il tempo diventa la leva di valorizzazione di tutte le componenti che costituiscono il “sistema ceramico Montelupo”. Fra le mostre proposte durante il Festival troviamo Fattore C – ceramica negli spazi urbani, a cura di Benedetta Falteri, Lorenza Camin, Alessio Ferrari. Attraverso una call sono stati selezionati interventi sul tema della manifestazione, realizzati da artisti contemporanei che intervengono negli spazi del borgo.


La location assegnata ad Elisa Zadi per l'opera Satus-Tempora è il piano terra della Fornace Cioni-Alderighi – Fornace Red 1509, una fornace di epoca pre-industriale, addossata alle mura trecentesche di Montelupo, che è entrata a far parte del percorso museale.

Il fuoco, legato al mistero che si rivela dal mito della caverna di Platone, alla fascinazione della scoperta della luce che illumina l’oscurità, ma anche al sublime che seduce e allo stesso tempo sconfina nel pericolo di distruzione. La luce delle candele rimandano a una dimensione ancestrale e sacra che Elisa Zadi ha esplorato attraverso questa installazione pittorica site specific. L’artista utilizza infatti degli elementi trovati in loco per astrarre il senso archetipico degli elementi naturali e avvalorare la sua idea di legame imprescindibile e instabile fra uomo e natura: Satus-Tempora, simboleggia il trascorrere inesorabile del tempo, che consuma, brucia, ma anche illumina. L'opera si presenta come una sorta di percorso simbolico che può essere contemplato in una visione immersiva all'interno della suggestiva Fornace. L’installazione presenta una serie di opere pittoriche raffiguranti gli elementi naturali e l‘uomo simbolicamente rappresentato dall’autoritratto dell’artista.

Nella foto Elisa Zadi Satus-Inizio, installazione pittorica, 2022, olio su tessuto, pietre, candele e terra, cm 250x400x180 variabile


Informazioni:

Cèramica 2023 è “La Macchina del Tempo” 16, 17 e 18 giugno, Montelupo Fiorentino

Elisa Zadi Satus-Tempora, Fornace Cioni Alderighi, via Giro delle Mura 70, 50056 Montelupo Fiorentino

Orari: 16 giugno 18.00-24.00; sabato e domenica 10.00-13.00 / 14.00-18.00

Telefono: 0571 1590300

ingresso gratuito

https://montelupoeventi.it/2023/04/20/le-mostre-in-programma/; https://www.zadielisa.it/eventi/elisa-zadi-satus-tempora/







Il lavoro di Elisa Zadi esplora le questioni della femminilità, dell'identità e dell'appartenenza attraverso l'autoritratto. Il suo percorso si sviluppa indagando la connessione fra uomo e natura sia in senso introspettivo che antropologico e simbolico. Artista poliedrica si occupa di pittura, installazione, performance e poesia.


La nuova serie di opere nominata "Mondi Possibili" nasce nel 2020 e trae ispirazione da Gottfried Wilhelm Leibniz e ai “mondi possibili” intesi come idee perfette nella mente di Dio e come ricerca di Verità. “Le verità di fatto sono contingenti, libere e vere solo nel mondo possibile che esiste. Le infinite verità si manifestano, a volte si fanno trovare, altre dobbiamo capirle, giudicare se queste sono vere, autentiche. La mia arte cerca la Verità, la migliore possibile a me concessa”.

Satus”, parla di figure che tentano una relazione, fra di esse e con la natura, cercano di far parte di una realtà, ahimè fluida, inafferrabile, in continuo cambiamento e movimento, come sostiene Bauman. Questo è reso da sovrapposizioni pittoriche che simulano le molteplici percezioni della realtà mutevole, alludono all’elemento acqua come liquidità fisica e psichica e si costituiscono di una pittura che si crea per trasparenze, dissolvenze, apparizioni e materializzazioni coloristiche. Fra presenza e assenza cerco di perseguire una ricerca di “perfezione come bellezza” che nel contempo mi incanta e mi sfugge, mi seduce e trasporta; a volte l’immagine si rivela cruda e diretta, disillusa, altre volte velata o nascosta, ma sempre facente parte del reale. “Voglio che la mia pittura sia chiara e leggibile come una scrittura, per questo lascio visibile ogni passaggio disegnato, pittorico o preparatorio all’opera, che ultimamente si manifesta in sovrapposizioni e trasparenze“.


Fra le principali partecipazioni artistiche si ricorda Cara Enfanta presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, Bau-tredici presso GAMC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Viareggio, Vitamine- tavolette energetiche presso il MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto e Museo Novecento di Firenze, Looking for Monnalisa presso Castello Visconteo e Palazzo Broletto di Pavia; fra i numerosi Premi si ricorda la selezione Premio Combat e Premio Cairo Arte nel 2015, la Residenza Terra Madre, Il Premio Limen 2014 e il Premio Casorati nel 2008. Vince numerosi concorsi letterari fra cui Maresca Giovani, il Premio Renzino con la poesia “Montagna incantata” e il Premio Danilo Masini che la inserisce nell’antologia Poeti italiani del nostro tempo. Di recente la Fondazione del Premio Mario Luzi ha selezionato alcune sue liriche per la pubblicazione dell’Enciclopedia di poesia contemporanea 2021. Nel 2021 pubblica con Polistampa la sua prima silloge poetica "Il profumo del Giglio".

Elisa Zadi è nata ad Arezzo. Si diploma come Maestro d’Arte e successivamente ottiene con il massimo dei voti la Maturità d’Arte Applicata in Moda e Costume Teatrale presso l’Istituto Statale d’Arte Piero della Francesca di Arezzo. Lo stesso anno si iscrive alla Facoltà di Lettere che lascia due anni dopo. Nel 2007 si diploma con lode in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze con una tesi su Sergio Vacchi; dal 2007 al 2009 lavora nella stessa cattedra come “Assistente Tecnico di Laboratorio”. Nel 2009 si abilita all’insegnamento delle Discipline Pittoriche tenendo attualmente la cattedra presso il Liceo Artistico Porta Romana di Firenze. Nel 2010 ottiene con lode il Master di II° livello in “Architettura e Arti Sacre” presso l’Università Europea di Roma. Dal 2013 viene segnalata fra gli artisti emergenti nel Catalogo dell’Arte Moderna edito da Mondadori. Dal 2018 collabora con l’Università UEL di Firenze. Attualmente vive e lavora a Firenze.

www.zadielisa.it
































16/02/23

Un Fair Milano





silviarossi | artgallery

Paolo Casazza, Salvo Rivolo, Mauro Pinotti, Silvia Pavarini, Elisa Zadi


silviarossi | artgallery, galleria inizialmente conosciuto come ExpArt Studio&Gallery, è stata fondata nel 2010 e nel corso del tempo si è evoluta, cambiando appunto il proprio nome nel 2020. Lo spazio si presenta come un ambiente dove l’arte rappresenta uno strumento per comunicare e interagire, un luogo simbolico in cui la rete consente di rendere accessibile a tutti un approccio artistico libero. Al suo interno convivono varie anime rivolte alla ricerca della bellezza e della libera espressione individuale, tanto che dal 2020 vi hanno sede anche uno studio di tatuaggi e uno di grafica.
 Il nome del progetto per lo stand di (un)fair 2023 è “SFUMATURE”. In mostra ci sono le opere di 6 artisti, parimenti divisi tra uomini e donne, i quali ci raccontano, ciascuno con la sua estetica e il suo sentire, la propria intima visione della società contemporanea. Nel progetto di installazione queste opere – tra forme, stile e colori – sfumano letteralmente l’una dentro l’altra, fino a creare una narrazione vasta e inclusiva dei differenti punti di vista.

artgallery@silviarossi.it
www.silviarossi.it





(un)EXPECTED ART FAIR

Dal 3 al 5 Marzo 2023 torna a Milano (un)fair per la sua seconda edizione
 

(un)fair è la fiera-non-fiera per la nuova generazione di collezionisti: un’esperienza a 360 gradi con l’arte contemporanea, il posto dove trovare gallerie e artisti che stanno facendo la storia dei nostri giorni, tra eventi performativi, musica, conferenze, per scoprire nuove modalità di vivere l’arte contemporanea. Visita (un)fair e scopri tutte le novità di questa nuova edizione!
 

https://www.un-fair.com/

 

FIERA:
3-5 MARZO 2023

VEN 11:00 – 21:00
SAB 11:00 – 21:00
DOM 11:00 – 20:00

LOCATION:
C/O SUPERSTUDIO MAXI
VIA MONCUCCO 35
IT – 20143
MILANO















10/12/22

Nelle Rapide




NELLE RAPIDE

Inaugurazione Venerdì 16 dicembre 2022, ore 18


Stefania Balestri / Erica Briani Pereyra / Giorgia Calvanelli / Federica Gonnelli /
Lucy Jochamowitz / Daniela Perego / Elisa Zadi



A cura di
Rosanna Tempestini Frizzi
di
La Corte Arte Contemporanea - Firenze

Laboratorio 13 - Spazio d'Arte
Un progetto di
Olivia Turchi per Associazione Città Sostenibile
Il Conventino Caffè Letterario
Via Giano della Bella 20, Firenze


La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle10 alle 19 fino al
Finissage Sabato 28 Gennaio 2023, ore 17
Intervento di
Tomaso Montanari con presentazione del catalogo
con foto di
Martino Acciaro


Per informazioni:
info@ilconventinofirenze.it




"Affrontare le rapide di un fiume è sempre impresa coraggiosa. Un piccolo equipaggio su un battello ha da essere consapevole e determinato. Scendere le rapide richiede coraggio e abilità, occhio e rapidità di decisione. Risalirle inoltre richiede una buona quantità di energia. In ogni caso una bella dose di fortuna. Superate le rapide, raggiunte le acque calme, ci sarà motivo di soddisfazione e orgoglio"

Rosanna Tempestini Frizzi



"La pendenza delle rapide genera velocità: ma anche possibilità di vedere più lontano. La loro turbolenza crea ansia: ma anche resistenza. Nella nostra lingua – e in questa esperienza – le rapide sono plurali, e femminili. Lungimiranza, resistenza, pluralità e diversità: una declinazione d’arte e cultura di cui abbiamo davvero bisogno"

Tomaso Montanari dal testo in catalogo






Il lavoro di Elisa Zadi esplora le questioni della femminilità, dell'identità e dell'appartenenza attraverso l'autoritratto. Il suo percorso si sviluppa indagando la connessione fra uomo e natura sia in senso introspettivo che antropologico e simbolico. Artista poliedrica si occupa di pittura, installazione, performance e poesia.


La nuova serie di opere nominata Mondi Possibili nasce durante il lockdown e trae ispirazione da Gottfried Wilhelm Leibniz e ai “mondi possibili” intesi come idee perfette nella mente di Dio e come ricerca di Verità. “Le verità di fatto sono contingenti, libere e vere solo nel mondo possibile che esiste. Le infinite verità si manifestano, a volte si fanno trovare, altre dobbiamo capirle, giudicare se queste sono vere, autentiche. La mia arte cerca la Verità, la migliore possibile a me concessa”.


Il Tempo Perduto 2, parla di figure che tentano una relazione, fra di esse e con la natura, cercano di far parte di una realtà, ahimè fluida, inafferrabile, in continuo cambiamento e movimento, come sostiene Bauman. Questo è reso da sovrapposizioni pittoriche che simulano le molteplici percezioni della realtà mutevole, alludono all’elemento acqua come liquidità fisica e psichica e si costituiscono di una pittura che si crea per trasparenze, dissolvenze, apparizioni e materializzazioni coloristiche. Fra presenza e assenza cerco di perseguire una ricerca di “perfezione come bellezza” che nel contempo mi incanta e mi sfugge, mi seduce e trasporta; a volte l’immagine si rivela cruda e diretta, disillusa, altre volte velata o nascosta, ma sempre facente parte del reale. “Voglio che la mia pittura sia chiara e leggibile come una scrittura, per questo lascio visibile ogni passaggio disegnato, pittorico o preparatorio all’opera, che ultimamente si manifesta in sovrapposizioni e trasparenze“.


Elisa Zadi è nata ad Arezzo. Nel 2007 si diploma con lode in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Dal 2007 al 2009 lavora nella stessa cattedra come “Assistente Tecnico di Laboratorio”. Nel 2009 si abilita all’insegnamento delle Discipline Pittoriche tenendo attualmente la cattedra presso il Liceo Artistico Porta Romana di Firenze. Nel 2010 ottiene con lode il Master di II° livello in “Architettura e Arti Sacre” presso l’Università Europea di Roma. Attualmente vive e lavora a Firenze.

Fra le principali partecipazioni artistiche si ricorda Cara Enfanta presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, Bau-tredici presso GAMC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Viareggio, Vitamine- tavolette energetiche presso il MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto e Museo Novecento di Firenze, Looking for Monnalisa presso Castello Visconteo e Palazzo Broletto di Pavia; fra i numerosi Premi si ricorda la Residenza Situ#3 nel 2022, la selezione Premio Combat e Premio Cairo Arte nel 2015, Il Premio Limen 2014 e il Premio Casorati nel 2008.





Titolo opera:

Il tempo perduto 2, 2022, olio e pigmento, frottage e collage su tessuto, cm 150x110






















28/11/22

L'orma che vedi è la mia


L’orma che vedi è la mia

08 dicembre 2022

Inaugurazione ore 18.00


L’orma che vedi è la mia

Elisabetta Caizzi Marini/Federica Gonnelli/Ilaria Margutti/Elisa Zadi/
A cura di Matilde Puleo
8 dicembre – 14 febbraio 2023
via Cesalpino, 29 Arezzo


Rosy Boa è lieta di invitarvi giovedì 8 dicembre alla prima mostra e happening collettivo di alcuni tra i nomi della scena artistica italiana più interessanti: Elisabetta Caizzi Marini, Federica Gonnelli, Ilaria Margutti e Elisa Zadi dal titolo “L’orma che vedi è la mia”. Curata da Matilde Puleo, la mostra collettiva, prende le mosse dall’idea di utilizzare gli stimolanti spazi di Rosy Boa non come contenitore ma come supporto espressivo facendo quindi interagire l’artista con lo spazio e con il pubblico. In questo modo si realizza ciò che il titolo promette: rendere visibili le tracce, gli indizi di una quadrupla impronta aperta a far entrare nell’opera anche ciò che si trova fuori. Traccia di una vera e propria traslazione di quanto avviene nel loro studio, le opere e le azioni presenti nella mostra attueranno una trasformazione dello spazio, spostando come si fa in geometria, tutti i punti di una distanza fissa nella stessa direzione: quella dell’arte.

Sono le orme di 4 artiste presenti all’inaugurazione e di nuovo per i 12 incontri di fine settimana successivi (vedi calendario), che amplificano l’opera, integrandola con interessanti performance, realizzazioni di suggestivi bassorilievi o esperienze relazionali offerte al pubblico.

La mostra è dedicata di fatto alla presenza intesa come necessaria trasformazione della realtà. Tracce d’artista che ci raccontano quali mezzi creativi troviamo per affrontare le forze visibili e invisibili, il simbolico, l'immaginario, la mente, i personaggi e le cose che governano il nostro mondo. Rosy Boa rende visibili queste orme e le ricerche artistiche presenti, interagendo con esse. Punto di partenza per nuove trasformazioni per le quali lo spazio diventa valore espressivo aggiunto. Le artiste e le opere diventano azioni alle quali si aggiungeranno quelle dei visitatori chiamati a partecipare attivamente lungo tutto il periodo di questa specialissima “residenza”. Rosy Boa e l’artista diventano così gli elementi fondamentali di un dialogo pubblico.

La mostra presenta oltre opere tra dipinti, sculture, fotografia, opere su carta e installazioni che possono essere lette come specchi attraverso i quali l’arte riflette sulle sue capacità trasformative. Opere realizzate tra il 2018 e il 2022 anni in cui le artiste rivolgono la propria attenzione al concetto di presenza (sia quella personale che quella relativa alla realtà e a ciò che ci circonda), quale condizione grazie alle quali si realizza il nostro più significativo modo di vivere la vita. Presenza trasformatrice sia per le artiste che per il pubblico chiamato a ritornare più volte negli spazi di Rosy Boa.

In questo modo diventa possibile vedere come il lavoro di Elisabetta Caizzi Marini sia stato a lungo elaborato in una interiorizzazione che l’ha portata ad un’estetica della spiritualità. Vedremo un percorso a spirale che presenta pittura, stampa calcografica e due tipologie diverse di sculture al fine di determinare il punto d’osservazione dell’artista sulla natura umana. Troveremo sembianze, segni e materie che portano il corpo in primo piano allo scopo di raccontare come da un’intimità singola si arrivi ad un’umanità schiacciata a terra dal peso della propria stessa violenza. È un corpo offeso, ferito, un’anatomia del dolore che lucidamente l’artista elabora e porta all’attenzione di ognuno di noi.

Vedremo come nelle opere di Federica Gonnelli ricorrano rimandi al mondo e al catalogo della storia antropologica dell’uomo, interpretando l'atto di guardare come una sfida alla presenza: quella del visitatore e quella dell’artista stessa che indaga l’impronta della nostra esistenza. In quello dell’artista toscana il tema dell’apparenza e della necessaria rieducazione affettiva dello sguardo è così centrale da dare corpo all’installazione che “aumenterà” nel corso della mostra.

Scruteremo come l’universo di Ilaria Margutti sia quello intimo del ricamo dedicato a chi l’universo lo studia davvero. Vedremo costellazioni e strutture spaziali tessute con un devoto rispetto per le poche donne scienziate i cui contributi sono stati ben presto dimenticati. Collegare la rete delle costellazioni più lontane con la narrazione, scegliendo il filo, come elemento dominante significa mettere insieme ricerca, umana e personale con quella collettiva. Ne risulta un vero e proprio sovvertimento del tempo dilatato quanto basta al fine di raggiungere l’infinitamente lontano.

Nello sconfinato territorio del realismo la sacralità diventa concetto ambiguo e tuttavia unica dimensione che è ancora meritevole di essere indagata. Elisa Zadi lo fa con il genere del ritratto e dell’autoritratto in particolare fino a raggiungere esiti che sono così intrinsecamente realistici da risultare paradossalmente astratti laddove l’artista riesce a mettere insieme una proposta evidentemente ieratica con la soggettività dello sguardo a cui presta grande attenzione.

Conclude la mostra una serie di 4 incontri (vedi calendario) nei quali la curatrice farà sperimentare alcune tecniche della scrittura d’arte applicate alle quattro diverse artiste. Un workshop per approfondire i temi del critical thinking, che ci dirà quanto è necessario il pensiero critico non solo per la critica d’arte. Che cosa è un testo critico? Quali sono le argomentazioni chiare, esaustive, efficaci? In quanti e quali modi è possibile raccontare l’arte attirando l’attenzione del pubblico senza cadere nella trappola della retorica?

CALENDARIO:

Elisabetta Caizzi Marini 8 dicembre / 31 dicembre / 7 gennaio

Federica Gonnelli 8 dicembre / 17 dicembre / 15 gennaio

Ilaria Margutti 8 dicembre /23 dicembre/ 8 gennaio

Elisa Zadi 8 dicembre/ 18 dicembre / 14 gennaio

Incontri con la scrittura 22 gennaio / 29 gennaio / 5 febbraio / 12 febbraio (per info: www.rosyboa.it/rb)




Rosy Boa è un centro d’arte che nasce con l’intento di essere il contenitore di una proposta artistica trasversale nella quale l’arte è caratterizzata da una forte sperimentazione, intesa come oggetto di trasformazione personale e sociale. I lavori esposti restituiranno riflessioni sul presente e sulla società, lavorando sull’idea di opera d’arte e innescando dialoghi tra le diverse forme espressive. Accanto a un fitto programma di mostre, sono previsti la realizzazione di attività formative ai più diversi livelli, incontri pubblici, interventi documentari, la nascita di un’agenzia/incubatore creativo e l’apertura di un bookshop dedicato all’arte contemporanea.

Ufficio Stampa Rosy Boa | www.rosyboa.it | info@rosyboa.it | tel. 353446750







    Estratto dell'intervista fra Matilde Puleo ed Elisa Zadi 

    presente nel catalogo della mostra


  • Da sempre ti concentri sulla figura umana, soprattutto quella femminile e in particolare modo sulla tua stessa immagine. Quanto può diventare significativamente concettuale un’operazione come questa? Voglio dire quanta astrazione c’è in un’opera pienamente e convintamente figurativa?

  • La necessità di includere la mia figura come autoritratto nelle opere passa da un naturale ed emotivo processo di coinvolgimento empatico nell'opera stessa. E' una sorta di tranfert in cui la mia presenza testimonia un passaggio di un sentimento che mi coinvolge e trasforma e che necessito di rendere presente ripetutamente come una sorta di rituale. Così in ogni opera avviene il miracolo della creazione a cui assisto come tramite e come presenza attiva che si compie nella raffigurazione di me e dell'Altro: l'atto pittorico diventa per me come una preghiera.

Le sembianze della figurazione corporea diventano un veicolo espressivo che si basano sulla lettura delle forme intesa come codice iconografico. Così nascono le composizioni di figure femminili che cercano una relazione fra se stesse e lo spazio naturale, nel movimento e nell'instabilità che le fa emergere o scomparire dal supporto bidimensionale della tela, giocando in equilibri di presenza e assenza coloristica e formale del possibile.

Credo che la figurazione sia veicolo indispensabile per l'astrazione. Voglio dire che nella forma corporea è già contenuta simbolicamente tutta una complessità emotiva e dinamica che indica la strada mutevole e concettuale dell'astrazione.


  • Hai una performance relazionale interessante nella quale intrattieni una “conversazione” molto intensa con il visitatore. Quale valore assegni al ritratto?

  • Ho iniziato a lavorare con opere relazionali perché ad un certo punto del mio percorso ho avvertito la necessità di coinvolgere lo spettatore nell'opera, anzi di far completare quest'ultima proprio grazie alla sua partecipazione o interazione.

  • Da questa esigenza nasce Opera Viva e cioè un intervento performativo e interattivo volto al dialogo e alla realizzazione di un manufatto pittorico sperimentale e condiviso: una relazione che si crea nella complicità del momento, nell'osservazione l'uno dell'altro, nel mettersi “in gioco e a nudo” attraverso un disegno eseguito a quattro mani, perché alla fine, concettualmente, siamo uguali empaticamente. Ognuno di noi è tanto diverso dall'altro, nell'essere, nella fisionomia; eppure questi volti diversi sono anche lo stesso uno, simili nel desiderio di confronto e comunione attraverso un dialogo muto che passa attraverso il segno ancestrale disegnato e impresso nella carta.

  • Il ritratto e l'autoritratto hanno da sempre interessato la mia ricerca. L'immagine della corporeità e in particolare del volto sono per me la cosa più sfuggente e per questo sento la necessità di fissarle, bloccarle, renderle immobili e oggettive perché si configurino come documento psicologico relativo alla sua reale natura e interiorità. La difficoltà consiste proprio nel fatto che il volto riflesso nello specchio o osservato risulterà sempre inadeguato a rappresentare lo stato d'animo e per questo dovrò necessariamente trovare un equivalente formale di ciò che sento in quel momento destinato ad essere sempre mutevole e imperfetto.

Il viso non è dunque una semplice parte del corpo ma è nel viso che si compie la presenza.

  • Che cosa pensi che sia necessario raccontare del tuo lavoro?

  • Del processo creativo e di ricerca che muove ogni opera. Questo parte da una storia o sensazione che può essere reale, immaginata o vissuta direttamente e che trova forma in un'immagine soggetto-oggetto. L'emozione innesca tutto un desiderio di combinare ad essa una serie di altri elementi che creino un mondo nuovo e aderente a quel sentire. La ricerca e l'attenzione che presto agli elementi formali e alla luce naturale e coloristica sono molto importanti nel mio lavoro. La luce che prediligo è contrastata, fa emergere i volumi dei corpi su cui essa piove plasmandoli, abbagliandoli e facendoli emergere dal fondo medio del supporto, per poi dissolversi di nuovo in esso. La luce mostra e nasconde, fa comparire e scomparire il soggetto giocando fra tridimensionalità, bidimensionalità e assenza, fra pieni e vuoti, infine sovrapposizioni. La fotografia è uno strumento diventato molto importante nella mia ricerca figurativa al pari dello specchio che utilizzo come una sorta di schermo percettivo. L 'autoscatto fotografico è vissuto come momento intimo di ricerca iconografica sentito quasi come un atto performativo segreto, un rituale che si compie nella ricerca di una contingenza che possa essere fedele ad una precisa idea. Altro strumento diventato fondamentale è poter attingere all'archivio immagini internet. La rete mi consente molta libertà di combinazioni e di contaminazione nella scelta estetica dei soggetti.



18 DICEMBRE e 14 GENNAIO performance relazionale

 OPERA VIVA





Lo spazio Rosy Boa in via Cesalpino 29 ad Arezzo ospiterà domenica 18 dicembre e sabato 14 gennaio sempre alle ore 18 Opera Viva. Opera Viva è un intervento artistico di Elisa Zadi volto alla relazione e alla realizzazione di un manufatto pittorico interattivo, condiviso e sperimentale.

L’intervento artistico sarà uno dei dodici eventi collaterali della mostra in corso “L'orma che vedi è la mia” visitabile fino al 14 febbraio e curata da Matilde Puleo. Nella mostra collettiva troverete opere di Elisabetta Caizzi Marini, Federica Gonnelli, Ilaria Margutti ed Elisa Zadi.

Opera Viva è un progetto interattivo di Elisa Zadi che prevede l’esecuzione live di un’opera a quattro mani. L’artista e il ritrattato si confronteranno per dar vita a un’immagine che possa rappresentarne il volto. L’opera si compirà nella complicità del momento e grazie alla partecipazione del pubblico. Elisa non esegue il classico ritratto in cui il partecipante è spettatore passivo, ma lo coinvolge in questo intervento, nel confronto, nella relazione, nella pittura. Fra i due partecipanti sarà disposta un’apposita struttura basculante che mostrerà ora uno specchio ora il supporto pittorico e i due interverranno su di esso in maniera alternata, innescando l’inizio di quello che poi sarà Opera Viva e cioè un intervento artistico interattivo volto alla relazione e alla realizzazione di un manufatto pittorico sperimentale e condiviso.

Oltre alla partecipazione a Opera Viva troverete esposte le opere pittoriche della serie Mondi Possibili che qui trovano un nuovo orientamento arricchito dalle riflessioni sulla traccia, sull'orma che da presenza pittorica diventa anche presenza fisica.





  • Maggiori informazioni su:
























24/10/22

Mondi Possibili - Eredità delle donne


L’Eredità delle Donne e Toscanalab Firenze

presentano

 

Mondi Possibili

di Elisa Zadi

FIRENZE - È giunto alla V edizione L’Eredità delle Donne, il festival sulle competenze femminili diretto da Serena Dandini, che si terrà dal 21 al 23 ottobre a Firenze.

La manifestazione è un progetto di Elastica, partner fondatori Fondazione CR Firenze e Gucci, con la co-promozione del Comune di Firenze, la collaborazione di Alfemminile e la partecipazione di Manifattura Tabacchi, sede principale del festival.

Per questa occasione l'associazione Toscanalab di Firenze, selezionata dalla call insieme ad altri 160 eventi, ha invitato Elisa Zadi a esporre le proprie opere pittoriche con la mostra Mondi Possibili curata da Marco Botti e a presentare il suo libro di poesie Il profumo del giglio introdotto dallo scrittore Alessandro Bini. 



Il lavoro di Elisa Zadi esplora le questioni della femminilità, dell'identità e dell'appartenenza attraverso l'autoritratto. Il suo percorso si sviluppa indagando la connessione fra uomo e natura sia in senso introspettivo, sia antropologico e simbolico. Artista poliedrica si occupa di pittura, installazione, performance e poesia.

La nuova serie di opere nominata "Mondi Possibili" nasce durante il lockdown e trae ispirazione da Gottfried Wilhelm Leibniz e ai “mondi possibili” intesi come idee perfette nella mente di Dio e come ricerca di Verità. “Le verità di fatto sono contingenti, libere e vere solo nel mondo possibile che esiste – afferma l’artista.Le infinite verità si manifestano, a volte si fanno trovare, altre dobbiamo capirle, giudicare se queste sono vere, autentiche. La mia arte cerca la Verità, la migliore possibile a me concessa.

Per Elisa Zadi la ricerca artistica coincide con un modus vivendi che in lei si manifesta nella creazione. Nel perseguire una perfezione che nel contempo la incanta e le sfugge, la seduce, la trasporta; a volte si rivela cruda e diretta, disillusa, altre velata o nascosta, ma sempre reale.

“Le mie opere – spiega l’artista – nascono dall’onestà intellettuale del sentire i propri limiti, di indagarli attraverso una pulizia della visione che porta alla semplicità dell’essere, all’hic et nunc. Voglio che la mia pittura sia chiara e leggibile come una scrittura, per questo lascio visibile ogni passaggio disegnato, pittorico o preparatorio all’opera, che ultimamente si manifesta in sovrapposizioni e trasparenze.

Toscanalab è una associazione che promuove il benessere della persona e che si occupa di offrire esperienze alla scoperta del processo creativo e dell’esercizio estetico attraverso gli strumenti dell’arte e dell’arteterapia.

Programma:

VENERDI 21 OTTOBRE ore 18:00-20:00 (accesso libero fino a raggiungimento posti) Presentazione mostra “Mondi Possibili” e del libro di poesie "Il profumo del giglio"; interverranno il curatore Marco Botti e l’autore della prefazione Alessandro Bini

SABATO 22 OTTOBRE ore 16:00-19:00 (accesso libero fino a raggiungimento posti -gradita prenotazione) Apertura mostra di Elisa Zadi e Workshop a cura dell’artista

DOMENICA 23 OTTOBRE ore 16:00-19:00 (accesso libero fino a raggiungimento posti -gradita prenotazione) Apertura mostra di Elisa Zadi e Performance a cura dell’artista



Per ulteriori informazioni sugli orari e altro, visita il sito o consulta i social:

Dove: Toscanalab Arte e Arteterapia, Via San Zanobi 104 Rosso, Firenze
Contatti: 
toscanalab@arteearteterapia.org

www.ereditadelledonne.eu; www.toscanalab.arteearteterapia.orgwww.zadielisa.it

 












https://agenparl.eu/2022/10/19/comunicato-stampa-mondi-possibili-di-elisa-zadi-a-toscanalab-la-pittrice-toscana-e-ospite-del-festival-leredita-delle-donne-di-firenze-diretto-da-serena/

https://www.arezzoweb.it/2022/mondi-possibili-di-elisa-zadi-a-toscanalab-540721.html

https://www.arezzonotizie.it/eventi/mostre/mostra-elisa-zadi-firenze.html

https://www.valdichianainforma.it/mondi-possibili-di-elisa-zadi-a-toscanalab/

https://www.radioribelle.it/index.php/2022/10/18/mondi-possibili-di-elisa-zadi-a-toscanalab/




https://www.casentinoinforma.it/mondi-possibili-di-elisa-zadi-a-toscanalab/