13/09/24

Florilegium Cruentum

 



FLORILEGIUM CRUENTUM

di Elisa Zadi

a cura di Laura Davitti

Museo della Fraternita dei Laici, Arezzo

21 settembre – 27 ottobre 2024

 

Sabato 21 settembre 2024 alle ore 16:00 inaugurerà la mostra personale di Elisa Zadi “Florilegium Cruentum”. La mostra a cura di Laura Davitti sarà ospitata nel piano nobile del Museo della Fraternita dei Laici ad Arezzo, edificio vasariano situato accanto all'omonimo loggiato e inserito nella splendida cornice scenografica di Piazza Grande.

Il lavoro di Elisa Zadi esplora le questioni della femminilità, dell'identità e dell'appartenenza attraverso il ritratto e l'autoritratto. Il suo percorso si sviluppa indagando la connessione fra uomo e natura sia in senso introspettivo che antropologico e simbolico.

In questa serie di nuove opere dal titolo “Florilegium Cruentum” si indaga sul concetto di relazione; le figure cercano di far parte di una realtà in continuo cambiamento e movimento per trovare una riconnessione con loro stesse e con la Natura. 

Florilegium Cruentum” rappresenta una raccolta di fiori, una scelta di piante selvatiche e resilienti che l'artista ha adottato per esprimere l'ampliamento di uno stato d'animo appassionato, appunto cruento, che vuole riflettere sulla complessità e la crudezza della vita moderna, in cui le relazioni umane e la connessione con la natura possono sfuggire e cambiare facilmente.

Alcune delle opere presenti in mostra saranno profumate da una fragranza appositamente creata per invitare lo spettatore ad una esperienza sinestetica. Questo profumo dal nome “Florilegium”, creato in collaborazione con la Maitre Parfumeur Alice Rita Giugni, contiene e riassume concettualmente il senso della mostra come ci dice Elisa: “in questo profumo ho unito le resine del bosco, le essenze che uso per la pittura come la resina di abete, alcune piante aromatiche predilette del mio giardino e i fiori che dipingo come l'Iris. Ho voluto ricreare una sorta di bosco-giardino della mia memoria facendo un viaggio immaginifico attraverso gli odori”.

Scrive la curatrice Laura Davitti: " Protagoniste dei lavori dell’artista sono la figura umana femminile, nello specifico gli autoritratti e la natura, rappresentata da piante spesso selvatiche, rustiche, resilienti e dai fiori di Iris. Il tema del ritratto nasce come indagine conoscitiva e affermazione individuale ma evolve nel desiderio di rappresentazione dell’universo femminile. Nelle ultime opere è molto presente la natura, espressione per l’artista di uno stato emotivo e connubio perfetto tra interiorità e esteriorità. La figura umana si sovrappone nelle trasparenze e dissolvenze fra lo sfondo pittorico, il disegno e i vari elementi naturali in quanto ogni singola unità fa parte del tutto. La natura ha valenza generatrice, Madre per archetipo e si associa spontaneamente al corpo femminile ".

La mostra resterà visitabile all'interno del percorso Museale fino al 27 ottobre tutti i giorni da lunedì a domenica dalle 10:30 alle 18:00.

Evento promosso da Museo della Fraternita dei Laici e Fraternita dei Laici Arezzo.

Opera in evidenza: Elisa Zadi, Florilegium, 2024, olio e pigmento su tessuto, diametro cm 120.




Elisa Zadi nasce ad Arezzo. Si diploma all’Istituto Statale d’Arte di Arezzo, successivamente frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze dove si diploma con lode in Pittura e per due anni lavora come “Assistente Tecnico di Laboratorio”. Nel 2009 si abilita all’insegnamento delle Discipline Grafiche e Pittoriche tenendo attualmente la cattedra presso il Liceo Artistico Porta Romana di Firenze. Nel 2010 ottiene con lode il Master di II° livello in “Architettura e Arti Sacre” presso l’Università Europea di Roma. Elisa Zadi è un’artista poliedrica che si occupa di pittura, installazione, performance e poesia. Esordisce nel 2005 con una serie di autoritratti che volgono a un’indagine introspettiva, tema che accompagnerà sempre il lavoro dell’artista. Attualmente vive e lavora a Firenze. Fra le principali partecipazioni artistiche si ricorda “Cara Enfanta” a cura di Greta Beccaglia e Marco Palamidessi presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato nel 2016, “Mondi Possibili” a cura di Marco Botti presso Palazzo Datini di Prato nel 2022, “Nelle Rapide”, La Corte Arte Contemporanea, Firenze, a cura di Rosanna Tempestini Frizzi; “L’orma che vedi è la mia”, Rosy Boa, Arezzo, a cura di Matilde Puleo, “La cura di sè”, Sincresis, a cura di Alessandra Scappini e Spela Zidar, Empoli, Firenze; nel 2024 “La Misura Umana – cinque visioni di pittura contemporanea”, a cura di Eugenia Carabba Tettamenti e Giuseppe Cotroneo, Circolo degli Esteri, Roma e “Paradisìaca”, a cura di Giovanni Scucces, Sacca Gallery, Modica, Ragusa. Fra i numerosi Premi si ricorda il Premio Casorati nel 2008, il Premio Limen 2014 e la selezione Premio Combat e Premio Cairo Arte nel 2015, la Selezione con Merito al Premio Mestre di Pittura nel 2024. Nel 2024 viene inserita da Exibart Prize n°4 nella pubblicazione Studio Visit edita per la 60esima Biennale di Venezia. Vince concorsi letterari e nel 2021 pubblica con Polistampa la sua prima silloge poetica "Il profumo del Giglio".



Mostra: Elisa Zadi “Florilegium Cruentum”

Inugurazione: 21 settembre ore 16:00

Durata: 21 settembre – 27 ottobre 2024

Luogo: Museo della Fraternita dei Laici, via Giorgio Vasari 6 , Arezzo

Orari: tutti i giorni dalle 10:30 alle 18:00

Contatti: info@fraternitadeilaici.it ; +39 0575-24694

Maggiori info: https://www.fraternitadeilaici.it; http://www.zadielisa.it/eventi 





https://www.exibart.com/evento-arte/elisa-zadi-florilegium-cruentum/


https://www.juliet-artmagazine.com/events/elisa-zadi-florilegium-cruentum/
















In occasione della Ventesima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani e durante la mostra FLORILEGIUM CRUENTUM, presso il Museo di Fraternita ad Arezzo, verrà presentato, sabato 12 ottobre 2024 dalle ore 16:00 la silloge poetica "Il profumo del Giglio" di Elisa Zadi.

L'inervento prevede un confronto fra pittura e poesia. Interverranno Antonio Pagliai editore e direttore della casa editrice Polistampa di Firenze, Alessandro Bini editor e autore della presentazione del libro e Elisa Zadi autrice. In questa giornata di dialogo e confronto esploreremo le dinamiche creative che generano le opere pittoriche e poetiche di Elisa visitando la mostra “Florilegium Cruentum” e presentando il libro “Il profumo del Giglio”.

Una coesistenza indissolubile quella fra pittura e scrittura che accompagna il percorso espressivo di Elisa Zadi.

Stessa fonte, quindi stessa sensibilità, ma con una forma espressiva diversa. Interessante anche scoprire quanto una modalità sia affine all'altra, come ne evochi i contenuti, in una coerenza di senso ma con differenti sfumature. Le poesie di Elisa possiedono una qualità molto importante. Mentre scorri le righe esse si rivelano, sbocciano, con l'incredibile sincerità dei fiori. Arrivano subito, comunicano. Si mostrano con chiarezza. In questo loro manifestarsi sanno essere delicate ma anche brutali, come la vita.” Alessandro Bini


Evento: Elisa Zadi “Il profumo del Giglio”

Quando: 12 ottobre ore 16:00

Interventi: Laura Davitti, Antonio Pagliai, Alessandro Bini, Elisa Zadi

Luogo: Museo della Fraternita dei Laici, via Giorgio Vasari 6 , Arezzo

Contatti: info@fraternitadeilaici.it ; +39 0575-24694

Maggiori info: https://www.fraternitadeilaici.it; https://www.zadielisa.it; https://www.zadielisa.it/eventi/florilegium-cruentum/











29/08/24

Arcipelago

                                                                    



                                                                  ARCIPELAGO 

7 - 22 settembre 2024

vernissage sabato 7 settembre ore 17:30

Fondazione Rocca dei Bentivoglio, Valsamoggia, Bologna

 

Artisti

Maria Sky, Liang Lisha, Venerdìsabato, Parrilla Giampaolo, Elisa Zadi


 

Arcipelago

Arcipelago  è un progetto nato alla fine del 2016 per costruire un nuovo spazio di condivisione, per promuovere la cultura artistica, per stimolare le persone ad entrare nel mondo dell'arte in modo personale e far conoscere la propria voce artistica.  Una iniziativa fortemente voluta dalla Fondazione e sostenuta dalla famiglia di Gustavo Biagi, a cui il concorso è dedicato, che, con un atto di coraggio e altruismo non indifferente, ha trasformato un'esperienza dolorosa e profonda, in un'occasione di arricchimento per tutta la comunità. 

Perché  Arcipelago ?

L'arcipelago è un gruppo di isole che fa parte di un'unica sottomarina dorsale. Se all'apparenza le isole ci sembrano singole entità, ci accorgiamo che sotto il livello del mare, fanno parte di un unico gruppo di “montagne” sommerse, anche se, quello che affiora è solo una piccola parte.  Il desiderio della famiglia Biagi, ideatrice e promotrice del progetto, è di mettere in rete e far uscire allo scoperto, gli autori di quell'arte “sommersa” che ridiventa puro strumento di conoscenza del mondo.

Un progetto a cura della Fondazione Rocca dei Bentivoglio

In collaborazione con:  Comune di Valsamoggia ,  Accademia Belle Arti Bologna ,  MAMBo – Museo d'arte moderna Bologna
 

Nessuno è veramente un'isola. Il concorso

Gustavo Dino Biagi era imprenditore e artista dilettante per precisa scelta.  Per desiderio della famiglia Biagi il concorso è rivolto a far affiorare alla luce talenti artistici che non hanno avuto opportunità di emergere e che praticano l'arte da “esordienti”.  Questo termine, che spesso ha connotazioni negative, viene invece inteso in  ARCIPELAGO  in una nuova ed inedita accezione, addirittura capovolgendone il significato. E ssere esordienti per ARCIPELAGO  è impegno nel fare, nel trovare, attraverso attività che appassionano, soddisfazione personale e altrettanta restituirne, in modo da favorire il benessere sociale.  Ancor più nel campo dell'arte, essere esordienti significa praticare, con qualunque tecnica e qualunque espressione, la fantasia e l'immaginazione con responsabilità, senza avere come meta o scopo unico e ultimo il mercato.  In questo senso  ARCIPELAGO  si intende favorire e sostenere chi si impegna con serietà a creare qualcosa che prima non esisteva: questo è l'artista.

E l'arte è il più straordinario attivatore sociale, potente fonte di innovazione e di cambiamento.

Attraverso il concorso saranno selezionati e premiati artisti “esordienti” che si distinguono in un innovativo lavoro di ricerca e sperimentazione sul linguaggio espressivo contemporaneo.

 

ARCIPELAGO – Ottava edizione | Gli artisti e le artiste selezionate in mostra dal 7 al 22 Settembre 2024

Gli artisti e le artiste selezionate per l'ottava edizione di Arcipelago sono:

> Maria Sky –  Si concentra sui concetti di spazio e libertà, nonché sul rapporto tra natura e umanità. I suoi interessi principali includono lo sviluppo di progetti interattivi e la ricerca sullo spazio come mezzo artistico, materia viva e co-creatore dell'artista. Tende sempre a catturare e mostrare l'invisibile, a liberare delicatamente gli oggetti della sua ricerca dai limiti esistenti.

> Liang Lisha –  si occupa di temi di genere e violenza di genere, impegnandosi nel discorso femminista attraverso la sua arte. Esplora argomenti come l'educazione sessuale e la violenza domestica usando l'arte come specchio per riflettere la società e sensibilizzare sui problemi comuni.

> Venerdìsabato –  duo artistico composto da Sara Lomboni e Luca Guarino che si pone nello scarto inevitabile, infinitamente ripetuto, del passaggio tra l'uno e l'altro, tra il lavoro e il sacro riposo, tra la fatica e un illusorio piacere, tra la comicità e la tragedia, nel tentativo di percorrere artisticamente le contraddizioni che rendono questo inevitabile passaggio intrinsecamente umano.

> Parrilla Giampaolo –  esplora i temi della violenza e dell'ambiguità dell'immagine, il rapporto tra vita quotidiana e catastrofe, la narrazione collettiva e la connessione tra la fragilità del corpo e il potere tecnologico artificiale, attraverso strumenti geopolitici.

> Zadi Elisa –  esplora le questioni della femminilità, dell'identità e dell'appartenenza attraverso il ritratto e l'autoritratto. Il suo percorso si sta sviluppando indagando la connessione fra uomo e natura sia in senso introspettivo che antropologico e simbolico.

 

La collettiva con le loro opere inaugurerà  sabato 7 settembre alle ore 17:30  alla  Rocca dei Bentivoglio  di Valsamoggia e resterà disponibile alla visita fino al 22 settembre nei giorni di apertura del museo civico Arsenio Crespellani.

 


 

Arcipelago  è il concorso e la mostra riservata agli artisti esordienti che per volere e col sostegno della famiglia Biagi, da 4 anni si tiene a Valsamoggia, in ricordo di Gustavo Biagi che del dilettantismo aveva fatto una straordinaria e libera filosofia.

Maura, Gianmarco e Lorenzo Biagi, insieme alla Fondazione Rocca dei Bentivoglio, hanno trasformato così la storia di una tragedia personale in un progetto che pone attenzione al mondo degli artisti che non hanno voce, che non hanno avuto possibilità di esporre e di presentare il proprio lavoro, che fanno dell'arte una forza di espressione, indipendentemente dalle logiche di vendita e di mercato.

L' arcipelago  è un insieme di singoli soggetti che pur mantenendo intatte le proprie specificità, accettano l'accoglienza all'interno di un contesto collettivo per uscirne con un'identità più definita .  Arcipelago  lega, ogni anno, il percorso di cinque artisti emergenti al percorso di Gustavo Biagi, intrecciando la storia di questo imprenditore, artista e promotore di cultura alle loro.

I 5 artisti selezionati dalla giuria, che quest'anno ha visto anche la partecipazione di  Lorenzo Balbi ,  Direttore  MamBO – Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Bologna , e  Enrico Fornaroli ,  Direttore dell'Accademia di Belle Arti di Bologna , pubblicheranno le proprie opere in un catalogo, intraprendendo un percorso insieme ad alcune delle principali istituzioni bolognesi che promuovono l'arte contemporanea.

Progetto espositivo a cura di Francesco Finotti e Sandro Malossini







https://www.frb.valsamoggia.bo.it/news/arcipelago-2024-ottava-edizione-intervista-a-elisa-zadi/



Intervista ad Elisa Zadi: 


1- Essere esordienti significa praticare, con qualunque tecnica e qualunque espressione, la fantasia e l'immaginazione con responsabilità, senza avere come meta o scopo unico e ultimo, il mercato. Esordire deriva dal latino "exordiri", che in origine significava «cominciare a tessere». Quando avete cominciato, per la prima volta, "a tessere"?

Ho cominciato “a tessere” in maniera consapevole quando mi sono resa conto che la pittura mi apparteneva ed io non potevo più farne a meno. Questa pratica mi permette infatti di esplorare una dimensione Altra in cui posso unire l'introspezione e le esperienze esteriori confluendole nell'atto pittorico. Solo nell'atto creativo ho infatti la sensazione di comprendere la verità che mi circonda e il mistero interiore che anima la vita.

Credo che nel lavoro artistico la ricerca sia fondamentale e in questo senso un'artista deve porsi sempre come esordiente. La libertà in questo senso coincide con l'autenticità e di conseguenza la ricerca è creazione. Le regole del mercato sono estranee a questi meccanismi e i binari dovrebbero rimanere sempre paralleli. Credo che un'artista faccia una scelta a priori dettata dal proprio essere. Chi aderisce a questa modalità, sarà sempre un'esordiente. Questa professione è scelta prima di tutto per necessità indispensabile di chi la pratica, come una missione o una vocazione personale.


2- Come ci insegna Arcipelago, nessuno è veramente un'isola. Cosa significa per voi questo concetto?

Isola-isolamento sono condizioni necessarie a favorire un'introspezione per me necessaria alla creazione. Ma è vero che ognuno non è mai isolato o separato, ma interconnesso. Questo essere isolati e interconnessi al contempo è una condizione esistenziale. Chi pratica la creazione si trova sempre a vivere in questo logos, un confine che vede fondersi vita e lavoro, interiorità ed esteriorità, invisibile e visibile. Questa è stata la mia interpretazione di Arcipelago.


3) Racconto breve di com'è nata una delle vostre opere che verranno esposte

Le mie opere nascono da una sensazione che poi identifico con un soggetto che mi attrae e che può essere reale o un ricordo. A quest'immagine primigenia che dipingo si associano poi altre immagini che iniziano a dialogare con essa e di conseguenza a formare un racconto, una storia. Le mie opere nascono così per associazioni di immagini e per aderenza ad un sentire che muove tutto lo svilupparsi dell'opera. Non definisco mai le cose a priori, lascio che sia il processo creativo a suggerirmi gli elementi da inserire in maniera estemporanea ed essenziale.

La contingenza e il non pieno controllo di alcune zone liquide di colore diventano dei valori che mi consentono di rispettare tutti i passaggi in cui gli elementi dell'opera si formano dal disegno alla pittura più corposa e materica. Io cerco di riconoscere e veicolare questi elementi all'interno dello spazio pittorico armonizzandoli fra loro. In definitiva non so mai bene cosa verrà fuori quando inizio una nuova opera e prendo ogni esperienza pittorica come un'avventura che cerco di sviluppare in maniera coerente con il mio sentire. Questa modalità mi appartiene e mi sembra in linea con la mia vita e con la realtà che sto vivendo.

 



https://www.zadielisa.it/eventi/arcipelago/






https://www.exibart.com/evento-arte/maria-sky-liang-lisha-venerdisabato-parrilla-giampaolo-elisa-zadi-arcipelago/


 https://www.juliet-artmagazine.com/events/aa-vv-arcipelago/


https://www.lobodilattice.com/mostre-eventi/arcipelago



28/07/24

Paradisìaca

 



PARADISÌACA


a cura di Giovanni Scucces

11 maggio - 28 giugno 2024

vernissage sabato 11 maggio ore 19

SACCA gallery – Modica


Artisti

Daniela Balsamo, Antonio Bardino, Giovanni Bongiovanni, Simone Bubbico, Emilia Faro, Elisa Zadi, Davies Zambotti


"Ogni volta che la pressione della nostra complessa vita cittadina fluidifica il sangue e intorpidisce il mio cervello, cerco sollievo nella natura; e quando sento il giallo lamento del coyote all'alba, le mie preoccupazioni mi abbandonano e sono felice".


Hamlin Garland, scrittore statunitense (West Salem, Wisconsin, 1860 - Hollywood, 1940)


Sarà come fare "un tuffo" nella natura visitare la mostra che verrà inaugurata a Modica sabato 11 maggio dalle ore 19 presso la Galleria SACCA. Paradisìaca, titolo scelto dal curatore Giovanni Scucces, racchiude la visione di un luogo naturale idilliaco, proprio del paradiso, in grado di donare calma, serenità, felicità e pace.

La natura, infatti, ha la capacità di migliorare lo stato d'animo dell'uomo, è in grado di meravigliarci e di suscitare in noi un profondo senso di benessere.

Il rapporto fra uomo e natura è un tema di grande attualità. Tuttavia, sempre più spesso, non se ne parla con accezione positiva, ma per gli effetti nefasti che si manifestano a causa dell'uomo.

Ma è indubbio che tutti noi abbiamo un gran bisogno di riconnetterci con essa. Le aree verdi sono un rimedio contro lo stress. La sensazione di sentirsi connessi con il mondo naturale ci appaga. E secondo alcuni studi, pubblicati dall'American Psychological Association, potrebbe bastare anche la sola visione della natura (semplicemente in foto o video) per ottenere dei beneficiQuindi, pensate un po' all'effetto che può avere in noi l'incontro fra la natura e il potere terapeutico dell'arte, con la sua capacità di stimolare le aree del cervello deputate alla percezione del piacere ogniqualvolta ci troviamo al cospetto di un'opera che ci ammalia.


Una sensazione che si potrà provare grazie alle opere dei sette artisti invitati: Daniela Balsamo (Palermo), Antonio Bardino (Alghero – Udine), Giovanni Bongiovanni (Augusta), Simone Bubbico (Torino), Emilia Faro (Catania – Torino), Elisa Zadi (Arezzo – Firenze), Davies Zambotti (Torino - Milano). Ognuno di loro, all'interno della propria ricerca e in vari modi, ha trattato tematiche legate alla natura. Balsamo crea scenari surreali in cui la natura si riappropria dei suoi spazi. Bardino la celebra esaltandone la bellezza della flora e creando, nell'insieme, dei giardini botanici su tela. Bongiovanni cala nella scena naturale dei ragazzini in azione intenti ad esplorarla o si concentra su prati verdi in cui la presenza dell'uomo può essere solo ipotizzata. Bubbico pone in "simbiosi" uomo e natura attraverso infiorescenze che germogliano da elementi corporei, mentre Faro innalza palme totemiche come simboli spirituali. Zadi si mette a nudo autoritraendosi nell'atto di svestirsi per connettersi appieno con la natura circostante. Infine, Zambotti, con le sue fotografie, ci restituisce una natura trasognata ed eterea, ma anche viva ed estremamente delicata.


Nell'arte, il rapporto uomo-natura si perde nella notte dei tempi, è qualcosa di viscerale. Già parecchie migliaia di anni fa, con le pitture rupestri, e fino ai nostri giorni, l'uomo ha sempre cercato di raffigurare e celebrare la natura in svariati modi.

Nella preistoria venivano rappresentati soprattutto animali e figure umane stilizzati, probabilmente a scopo propiziatorio. Nel mondo antico, con gli egizi prima, i greci e i romani poi, avviene una personificazione della Natura, intesa come manifestazione divina per cui ogni elemento è rappresentato da un proprio Dio. La natura acquisisce sempre maggiore rilevanza, non solo per la fauna, ma anche per la flora. Al di là dei motivi fitomorfi, fiori, piante e alberi vengono rappresentati con sempre maggiore perizia fino a giungere a dei veri e propri giardini.


Nel corso del Medioevo, con la crescente affermazione del cristianesimo, la Natura diventa espressione di un solo Dio e diversi elementi naturali acquisiscono una propria simbologia.

Essa, in quanto frutto della creazione dell'Altissimo, assurge a sinonimo di perfezione e di connessione con Dio e viene simboleggiata in maniera idilliaca dal Paradiso Terrestre.


Con il Rinascimento e l'avvento della prospettiva, la natura funge da ambientazione, fa da sfondo alla scena principale e giunge a una resa più naturalistica.

Ma è solo nel XVII secolo che lo scenario naturale, con la pittura di paesaggio, diventa un genere artistico autonomo.

Nell'Ottocento, con il Romanticismo, la natura diviene specchio dell'interiorità umana. Quindi, essa viene rappresentata perché in grado di suscitare emozioni ed esaltare la sensibilità dell'uomo.

Poi con la seconda rivoluzione industriale il rapporto con la natura muta, entra in gioco la modernità, il progresso. Così fra Ottocento e Novecento, le rappresentazioni diventano via via meno realistiche e più dinamiche. Dapprima con l'impressionismo e le sue variazioni luministiche e cromatiche, poi con la visione geometrica, frammentata e multipla del cubismo, fino a giungere al surrealismo e alla tipica combinazione di elementi reali e fantasiosi che sfociano in ambientazioni oniriche.


Nella società contemporanea è ormai evidente la frattura creatasi fra l'uomo e l'ambiente. L'arte, quindi, deve farsi portavoce sensibilizzando, anche con il bello, l'opinione pubblica. E in questo caso vuole farlo rendendo manifesta la magnificenza della natura, evidenziando il suo legame con l'uomo e inducendo alla riflessione attraverso dei lavori che ci facciano riscoprire questa primordiale, vitale e imprescindibile connessione con la Natura.

Vuole farlo portando il visitatore all'interno di uno spazio, la galleria, in grado di far rivivere questo legame uomo-natura e suscitare delle emozioni. Per far ciò è stata pensata una mostra che richiami l'idea di un piccolissimo Eden, simbolo per eccellenza di giardino primigenio verso cui idealmente volgere.


La mostra, con ingresso libero, potrà essere visitata fino al 28 giugno: dal martedì al sabato secondo i consueti orari di apertura della galleria o previo appuntamento. Per ulteriori informazioni e contatti consultare il sito della galleria d'arte, www.sacca.online.


"Quando ho bisogno di ricreare me stesso vado in cerca della foresta più buia, della palude più fitta e impenetrabile: qui risiede la forza, la quintessenza della Natura... la vasta, selvaggia, terribile madre di noi tutti, la Natura".


Henry David Thoreau, scrittore e filosofo statunitense (Concord, Massachusetts, 1817-1862)



Informazioni:


SACCA gallery – Via Sacro Cuore 169/A (ingr. da via Fosso Tantillo) – Modica (RG)

Titolo mostra: "Paradisìaca"

Artisti: Daniela Balsamo, Antonio Bardino, Giovanni Bongiovanni, Simone Bubbico, Emilia Faro, Elisa Zadi, Davies Zambotti

Inaugurazione: sabato 11 maggio ore 19

Periodo: Dall'11 maggio al 28 giugno 2024

Curatore: Giovanni Scucces

Apertura al pubblico: dal martedì al sabato ore 16.30 – 19.30 e le mattine di martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10.30 alle 12.30. Gli altri giorni e fuori orario su appuntamento.

Ingresso libero


Contatti: +39 338 1841981 – info@sacca.online – www.sacca.online

INSTAGRAM: https://www.instagram.com/sacca.online_gallery/
FACEBOOK:
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12/04/24

La Misura Umana


 



LA MISURA UMANA

Cinque visioni di pittura contemporanea

24 aprile – 11 maggio 2024

Circolo degli Esteri, Sala degli Artisti - Roma


Eugenia Carabba Tettamanti e Giuseppe Cotroneo, in collaborazione con il Circolo degli Esteri, sono lieti di presentare la mostra collettiva:

La Misura Umana. Cinque visioni di pittura contemporanea”.

L’esposizione ospita le opere di cinque giovani artisti italiani: Verdiana Bove, Anna Capolupo, Giulio Catelli, Alessandro Giannì, Elisa Zadi, pittori e pittrici provenienti da percorsi eterogenei che però confluiscono in un’unica grande famiglia: la narrazione pittorica figurativa.

Il progetto espositivo mira ad indagare le nuove dimensioni dell’umanità in termini di relazioni, individualità, simbologie e sintesi. Il concetto di “misura umana”, nel titolo, prende le mosse da alcune delle ultime interviste rilasciate da Jannis Kounellis tra il 2014 e il 2016, nelle quali egli racconta come la dimensione dell’uomo possa divenire unità di misura per interpretare il presente.

Per comprendere l’importanza di tale operazione è necessario esperire quella profondità morale che la ricerca di Kounellis ha lasciato in eredità alle generazioni successive:

le conclusioni di ordine emotivo-sociale alle quali è giunto il maestro, che si sono trasformate nei frame pittorici dei periodi storici con i quali egli si è confrontato, oggi possono essere prese in prestito dagli artisti che si cimentano con un nuovo momento storico e con la misurazione dell’umano.

Partendo da questi bisogni socio-relazionali, in una fase temporale ancora pienamente post pandemica, scaturisce la necessità di un progetto espositivo che ponga al centro l’arte contemporanea (in questo caso pittura) come nuovo linguaggio in grado di ri-costruire consapevolezze condivise. L’obiettivo della mostra è la rappresentazione di un quotidiano autentico, declinato sotto forma di pennellate, mediante il quale è possibile descrivere racconti universali di vita reale. Fragilità e complessità autentiche, tornano ad essere immagini familiari per ciascuno di noi.

Il filo comune che unisce gli artisti in mostra individua nelle opere di Elisa Zadi una introspezione che non perde mai di vista il contesto esterno fatto di natura; nelle opere di Giulio Catelli il colore autentico della città viva, ed in Verdiana Bove una delicatezza nel voler indagare vicinanze relazionali sottese. Questo dialogo aperto tra le espressività rappresentate continua con Alessandro Giannì ed il riferimento visibile ad una dimensione della scomposizione creata da complessità morali, per terminare con Anna Capolupo e la straordinaria tensione simbolica di riti ed oggetti legati alla quotidianità. Una pluralità di premesse che porta ad una conclusione univoca appartenente alla sfera umana.

<< Il mio problema è l’uomo come misura, non come rappresentazione. >>

Jannis Kounellis

Scheda informativa:

TITOLO: La misura umana. Cinque visioni di pittura contemporanea

ARTISTI: Verdiana Bove, Anna Capolupo, Giulio Catelli, Alessandro Giannì, Elisa Zadi LUOGO: Circolo degli Esteri, Sala degli Artisti – Lungotevere dell’Acqua Acetosa, 42 –Roma DURATA: Dal 24 aprile al 11 maggio 2024, visita con ingresso libero previa prenotazione. VERNISSAGE: Private view su invito 23 aprile 2024, ore 18:00, alla presenza degli artisti.



Realizzato con il supporto di:

I.N.A.C. Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea – ente culturale che si prefigge la diffusione e la valorizzazione dell’Arte e della Cultura – nasce, contemporaneamente al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nel 1975 dalla fusione di due Associazioni Culturali: la Società Voltaire e l’Accademia dei Pastori, entrambe fondate alla fine del XVIII secolo, quando l’Illuminismo si diffuse anche nel nostro Paese. Nel rispetto dei suoi fini istituzionali, ha collaborato con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con le

Soprintendenze, Direzioni Generali e Dipartimenti dello stesso Ministero, con Musei nazionali, con tutte le Regioni e i più importanti Comuni italiani.

AICA, Associazione Internazionale dei Critici d’Arte (Association Internationale des Critiques d’Art, AICA), è stata fondata nel 1950 con la finalità di rivitalizzare la critica d’arte e la libertà di espressione, che a causa della II Guerra Mondiale vennero messi a repentaglio a livello globale. Affiliata ad UNESCO, AICA è stata ammessa al rango di ONG nel 1951. L’associazione oggi vanta oltre 5000 iscritti provenienti da 95 Nazioni e sono presenti 63 sezioni nazionali.

Feudi di San Gregorio - Lo spirito pionieristico di questa azienda irpina, nata nel 1986, è alla base dell’ispirazione che anima la cantina e la curiosità che la porta ogni giorno a esplorare terre sconosciute, a cercare il confronto e l’incontro con nuove realtà, propulsori di idee innovative e visionarie. Nasce con questo spirito, dal 2014 la collezione d’arte contemporanea a sostegno della Fondazione di Comunità San Gennaro. Le opere site- specific degli artisti - fotografi, pittori, designer – con cui l’azienda collabora vengono poi

trasformate in bellissime etichette in edizione limitata, il cui ricavato viene interamente devoluto alla Fondazione, animata da Padre Loffredo. Nasce così il contenitore BE CURIOUS, il progetto che racchiude l’ormai pluriennale percorso artistico e culturale intrapreso da Feudi di San Gregorio, che si declina in differenti arti.

Fondato nel 1936 con finalità di rappresentanza del Ministero degli Affari Esteri,

Il Circolo degli Esteri mantiene tuttora una forte vocazione internazionale e concorre alle attività istituzionali e di rappresentanza del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale. Si ringrazia vivamente il Circolo degli Esteri per la disponibilità e per la concessione della prestigiosa Sala degli Artisti, sede del progetto espositivo.



Info:

Eugenia Carabba Tettamanti |340.296 0357| eugenia.carabba@gmail.com| instagram: @iugcarabba Giuseppe Cotroneo |340. 382 2018 | info@giuseppecotroneo.com | instagram: @giuseppecot Circolo degli Esteri | 06. 808 6130 | segreteria@circoloesteri.it



https://artecultura-ok.blogspot.com/2024/04/la-misura-umana-cinque-visioni-di.html

https://www.oltrelecolonne.it/la-misura-umana-la-mostra-al-circolo-degli-affari-esteri-di-roma/

https://www.cyranofactory.com/la-misura-umana-cinque-visioni-di-pittura-contemporanea-a-roma/

https://www.unfoldingroma.com/cultura/22075/la-misura-umana-cinque-visioni-di-pittura-contemporanea-al-circolo-degli-esteri/