28/07/24

Paradisìaca

 



PARADISÌACA


a cura di Giovanni Scucces

11 maggio - 28 giugno 2024

vernissage sabato 11 maggio ore 19

SACCA gallery – Modica


Artisti

Daniela Balsamo, Antonio Bardino, Giovanni Bongiovanni, Simone Bubbico, Emilia Faro, Elisa Zadi, Davies Zambotti


"Ogni volta che la pressione della nostra complessa vita cittadina fluidifica il sangue e intorpidisce il mio cervello, cerco sollievo nella natura; e quando sento il giallo lamento del coyote all'alba, le mie preoccupazioni mi abbandonano e sono felice".


Hamlin Garland, scrittore statunitense (West Salem, Wisconsin, 1860 - Hollywood, 1940)


Sarà come fare "un tuffo" nella natura visitare la mostra che verrà inaugurata a Modica sabato 11 maggio dalle ore 19 presso la Galleria SACCA. Paradisìaca, titolo scelto dal curatore Giovanni Scucces, racchiude la visione di un luogo naturale idilliaco, proprio del paradiso, in grado di donare calma, serenità, felicità e pace.

La natura, infatti, ha la capacità di migliorare lo stato d'animo dell'uomo, è in grado di meravigliarci e di suscitare in noi un profondo senso di benessere.

Il rapporto fra uomo e natura è un tema di grande attualità. Tuttavia, sempre più spesso, non se ne parla con accezione positiva, ma per gli effetti nefasti che si manifestano a causa dell'uomo.

Ma è indubbio che tutti noi abbiamo un gran bisogno di riconnetterci con essa. Le aree verdi sono un rimedio contro lo stress. La sensazione di sentirsi connessi con il mondo naturale ci appaga. E secondo alcuni studi, pubblicati dall'American Psychological Association, potrebbe bastare anche la sola visione della natura (semplicemente in foto o video) per ottenere dei beneficiQuindi, pensate un po' all'effetto che può avere in noi l'incontro fra la natura e il potere terapeutico dell'arte, con la sua capacità di stimolare le aree del cervello deputate alla percezione del piacere ogniqualvolta ci troviamo al cospetto di un'opera che ci ammalia.


Una sensazione che si potrà provare grazie alle opere dei sette artisti invitati: Daniela Balsamo (Palermo), Antonio Bardino (Alghero – Udine), Giovanni Bongiovanni (Augusta), Simone Bubbico (Torino), Emilia Faro (Catania – Torino), Elisa Zadi (Arezzo – Firenze), Davies Zambotti (Torino - Milano). Ognuno di loro, all'interno della propria ricerca e in vari modi, ha trattato tematiche legate alla natura. Balsamo crea scenari surreali in cui la natura si riappropria dei suoi spazi. Bardino la celebra esaltandone la bellezza della flora e creando, nell'insieme, dei giardini botanici su tela. Bongiovanni cala nella scena naturale dei ragazzini in azione intenti ad esplorarla o si concentra su prati verdi in cui la presenza dell'uomo può essere solo ipotizzata. Bubbico pone in "simbiosi" uomo e natura attraverso infiorescenze che germogliano da elementi corporei, mentre Faro innalza palme totemiche come simboli spirituali. Zadi si mette a nudo autoritraendosi nell'atto di svestirsi per connettersi appieno con la natura circostante. Infine, Zambotti, con le sue fotografie, ci restituisce una natura trasognata ed eterea, ma anche viva ed estremamente delicata.


Nell'arte, il rapporto uomo-natura si perde nella notte dei tempi, è qualcosa di viscerale. Già parecchie migliaia di anni fa, con le pitture rupestri, e fino ai nostri giorni, l'uomo ha sempre cercato di raffigurare e celebrare la natura in svariati modi.

Nella preistoria venivano rappresentati soprattutto animali e figure umane stilizzati, probabilmente a scopo propiziatorio. Nel mondo antico, con gli egizi prima, i greci e i romani poi, avviene una personificazione della Natura, intesa come manifestazione divina per cui ogni elemento è rappresentato da un proprio Dio. La natura acquisisce sempre maggiore rilevanza, non solo per la fauna, ma anche per la flora. Al di là dei motivi fitomorfi, fiori, piante e alberi vengono rappresentati con sempre maggiore perizia fino a giungere a dei veri e propri giardini.


Nel corso del Medioevo, con la crescente affermazione del cristianesimo, la Natura diventa espressione di un solo Dio e diversi elementi naturali acquisiscono una propria simbologia.

Essa, in quanto frutto della creazione dell'Altissimo, assurge a sinonimo di perfezione e di connessione con Dio e viene simboleggiata in maniera idilliaca dal Paradiso Terrestre.


Con il Rinascimento e l'avvento della prospettiva, la natura funge da ambientazione, fa da sfondo alla scena principale e giunge a una resa più naturalistica.

Ma è solo nel XVII secolo che lo scenario naturale, con la pittura di paesaggio, diventa un genere artistico autonomo.

Nell'Ottocento, con il Romanticismo, la natura diviene specchio dell'interiorità umana. Quindi, essa viene rappresentata perché in grado di suscitare emozioni ed esaltare la sensibilità dell'uomo.

Poi con la seconda rivoluzione industriale il rapporto con la natura muta, entra in gioco la modernità, il progresso. Così fra Ottocento e Novecento, le rappresentazioni diventano via via meno realistiche e più dinamiche. Dapprima con l'impressionismo e le sue variazioni luministiche e cromatiche, poi con la visione geometrica, frammentata e multipla del cubismo, fino a giungere al surrealismo e alla tipica combinazione di elementi reali e fantasiosi che sfociano in ambientazioni oniriche.


Nella società contemporanea è ormai evidente la frattura creatasi fra l'uomo e l'ambiente. L'arte, quindi, deve farsi portavoce sensibilizzando, anche con il bello, l'opinione pubblica. E in questo caso vuole farlo rendendo manifesta la magnificenza della natura, evidenziando il suo legame con l'uomo e inducendo alla riflessione attraverso dei lavori che ci facciano riscoprire questa primordiale, vitale e imprescindibile connessione con la Natura.

Vuole farlo portando il visitatore all'interno di uno spazio, la galleria, in grado di far rivivere questo legame uomo-natura e suscitare delle emozioni. Per far ciò è stata pensata una mostra che richiami l'idea di un piccolissimo Eden, simbolo per eccellenza di giardino primigenio verso cui idealmente volgere.


La mostra, con ingresso libero, potrà essere visitata fino al 28 giugno: dal martedì al sabato secondo i consueti orari di apertura della galleria o previo appuntamento. Per ulteriori informazioni e contatti consultare il sito della galleria d'arte, www.sacca.online.


"Quando ho bisogno di ricreare me stesso vado in cerca della foresta più buia, della palude più fitta e impenetrabile: qui risiede la forza, la quintessenza della Natura... la vasta, selvaggia, terribile madre di noi tutti, la Natura".


Henry David Thoreau, scrittore e filosofo statunitense (Concord, Massachusetts, 1817-1862)



Informazioni:


SACCA gallery – Via Sacro Cuore 169/A (ingr. da via Fosso Tantillo) – Modica (RG)

Titolo mostra: "Paradisìaca"

Artisti: Daniela Balsamo, Antonio Bardino, Giovanni Bongiovanni, Simone Bubbico, Emilia Faro, Elisa Zadi, Davies Zambotti

Inaugurazione: sabato 11 maggio ore 19

Periodo: Dall'11 maggio al 28 giugno 2024

Curatore: Giovanni Scucces

Apertura al pubblico: dal martedì al sabato ore 16.30 – 19.30 e le mattine di martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10.30 alle 12.30. Gli altri giorni e fuori orario su appuntamento.

Ingresso libero


Contatti: +39 338 1841981 – info@sacca.online – www.sacca.online

INSTAGRAM: https://www.instagram.com/sacca.online_gallery/
FACEBOOK:
https://www.facebook.com/sacca.online/



























12/04/24

La Misura Umana


 



LA MISURA UMANA

Cinque visioni di pittura contemporanea

24 aprile – 11 maggio 2024

Circolo degli Esteri, Sala degli Artisti - Roma


Eugenia Carabba Tettamanti e Giuseppe Cotroneo, in collaborazione con il Circolo degli Esteri, sono lieti di presentare la mostra collettiva:

La Misura Umana. Cinque visioni di pittura contemporanea”.

L’esposizione ospita le opere di cinque giovani artisti italiani: Verdiana Bove, Anna Capolupo, Giulio Catelli, Alessandro Giannì, Elisa Zadi, pittori e pittrici provenienti da percorsi eterogenei che però confluiscono in un’unica grande famiglia: la narrazione pittorica figurativa.

Il progetto espositivo mira ad indagare le nuove dimensioni dell’umanità in termini di relazioni, individualità, simbologie e sintesi. Il concetto di “misura umana”, nel titolo, prende le mosse da alcune delle ultime interviste rilasciate da Jannis Kounellis tra il 2014 e il 2016, nelle quali egli racconta come la dimensione dell’uomo possa divenire unità di misura per interpretare il presente.

Per comprendere l’importanza di tale operazione è necessario esperire quella profondità morale che la ricerca di Kounellis ha lasciato in eredità alle generazioni successive:

le conclusioni di ordine emotivo-sociale alle quali è giunto il maestro, che si sono trasformate nei frame pittorici dei periodi storici con i quali egli si è confrontato, oggi possono essere prese in prestito dagli artisti che si cimentano con un nuovo momento storico e con la misurazione dell’umano.

Partendo da questi bisogni socio-relazionali, in una fase temporale ancora pienamente post pandemica, scaturisce la necessità di un progetto espositivo che ponga al centro l’arte contemporanea (in questo caso pittura) come nuovo linguaggio in grado di ri-costruire consapevolezze condivise. L’obiettivo della mostra è la rappresentazione di un quotidiano autentico, declinato sotto forma di pennellate, mediante il quale è possibile descrivere racconti universali di vita reale. Fragilità e complessità autentiche, tornano ad essere immagini familiari per ciascuno di noi.

Il filo comune che unisce gli artisti in mostra individua nelle opere di Elisa Zadi una introspezione che non perde mai di vista il contesto esterno fatto di natura; nelle opere di Giulio Catelli il colore autentico della città viva, ed in Verdiana Bove una delicatezza nel voler indagare vicinanze relazionali sottese. Questo dialogo aperto tra le espressività rappresentate continua con Alessandro Giannì ed il riferimento visibile ad una dimensione della scomposizione creata da complessità morali, per terminare con Anna Capolupo e la straordinaria tensione simbolica di riti ed oggetti legati alla quotidianità. Una pluralità di premesse che porta ad una conclusione univoca appartenente alla sfera umana.

<< Il mio problema è l’uomo come misura, non come rappresentazione. >>

Jannis Kounellis

Scheda informativa:

TITOLO: La misura umana. Cinque visioni di pittura contemporanea

ARTISTI: Verdiana Bove, Anna Capolupo, Giulio Catelli, Alessandro Giannì, Elisa Zadi LUOGO: Circolo degli Esteri, Sala degli Artisti – Lungotevere dell’Acqua Acetosa, 42 –Roma DURATA: Dal 24 aprile al 11 maggio 2024, visita con ingresso libero previa prenotazione. VERNISSAGE: Private view su invito 23 aprile 2024, ore 18:00, alla presenza degli artisti.



Realizzato con il supporto di:

I.N.A.C. Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea – ente culturale che si prefigge la diffusione e la valorizzazione dell’Arte e della Cultura – nasce, contemporaneamente al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nel 1975 dalla fusione di due Associazioni Culturali: la Società Voltaire e l’Accademia dei Pastori, entrambe fondate alla fine del XVIII secolo, quando l’Illuminismo si diffuse anche nel nostro Paese. Nel rispetto dei suoi fini istituzionali, ha collaborato con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con le

Soprintendenze, Direzioni Generali e Dipartimenti dello stesso Ministero, con Musei nazionali, con tutte le Regioni e i più importanti Comuni italiani.

AICA, Associazione Internazionale dei Critici d’Arte (Association Internationale des Critiques d’Art, AICA), è stata fondata nel 1950 con la finalità di rivitalizzare la critica d’arte e la libertà di espressione, che a causa della II Guerra Mondiale vennero messi a repentaglio a livello globale. Affiliata ad UNESCO, AICA è stata ammessa al rango di ONG nel 1951. L’associazione oggi vanta oltre 5000 iscritti provenienti da 95 Nazioni e sono presenti 63 sezioni nazionali.

Feudi di San Gregorio - Lo spirito pionieristico di questa azienda irpina, nata nel 1986, è alla base dell’ispirazione che anima la cantina e la curiosità che la porta ogni giorno a esplorare terre sconosciute, a cercare il confronto e l’incontro con nuove realtà, propulsori di idee innovative e visionarie. Nasce con questo spirito, dal 2014 la collezione d’arte contemporanea a sostegno della Fondazione di Comunità San Gennaro. Le opere site- specific degli artisti - fotografi, pittori, designer – con cui l’azienda collabora vengono poi

trasformate in bellissime etichette in edizione limitata, il cui ricavato viene interamente devoluto alla Fondazione, animata da Padre Loffredo. Nasce così il contenitore BE CURIOUS, il progetto che racchiude l’ormai pluriennale percorso artistico e culturale intrapreso da Feudi di San Gregorio, che si declina in differenti arti.

Fondato nel 1936 con finalità di rappresentanza del Ministero degli Affari Esteri,

Il Circolo degli Esteri mantiene tuttora una forte vocazione internazionale e concorre alle attività istituzionali e di rappresentanza del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale. Si ringrazia vivamente il Circolo degli Esteri per la disponibilità e per la concessione della prestigiosa Sala degli Artisti, sede del progetto espositivo.



Info:

Eugenia Carabba Tettamanti |340.296 0357| eugenia.carabba@gmail.com| instagram: @iugcarabba Giuseppe Cotroneo |340. 382 2018 | info@giuseppecotroneo.com | instagram: @giuseppecot Circolo degli Esteri | 06. 808 6130 | segreteria@circoloesteri.it



https://artecultura-ok.blogspot.com/2024/04/la-misura-umana-cinque-visioni-di.html

https://www.oltrelecolonne.it/la-misura-umana-la-mostra-al-circolo-degli-affari-esteri-di-roma/

https://www.cyranofactory.com/la-misura-umana-cinque-visioni-di-pittura-contemporanea-a-roma/

https://www.unfoldingroma.com/cultura/22075/la-misura-umana-cinque-visioni-di-pittura-contemporanea-al-circolo-degli-esteri/






















 











06/04/24

Mavare - il potere del femminile

 







Mavare – il potere del femminile


Venerdì 12 Aprile, alle ore 18.00, presso la FORO G Gallery di Via Lago Grande a Ganzirri, Messina, avrà luogo il vernissage della mostra “Mavare – il potere del femminile, a cura di Roberta Guarnera e Mariateresa Zagone. Le opere sono il frutto della selezione di un numero maggiore di lavori pervenuti a seguito del lancio dellopen call che ha inteso far lavorare gli artist* sul potere di guarigione e creare il collegamento tra lazione/creazione taumaturgica dellarte e il proprio potere personale.

Le Mavare erano quelle donne che, in società patriarcali che toglievano loro diritti e dignità, acuivano il lorosentire, tramandavano saperi tutti femminili fatti di riti e piante, di nenie e aruspicina, di fasi lunari e fondi di caffè e che, semplicemente, riuscivano a vedere meglio le cose, erano guaritrici. Erano nate con la capacità, o il dono (o, forse, la maledizione) di non avere filtri sugli occhi né nella mente. Per questo venivano, ben prima dei tempi delle nostre nonne, bollate come streghe. E per questo facevano paura – come fa paura chi dice la verità.

Noi donne, in questi rigurgiti di maschilismo tossico, siamo streghe quando ci poniamo domande, quando vogliamo capire. Quando ci ribelliamo ad una regola, quando ragioniamo con la nostra testa, quando scegliamo di usare il potere personale per la nostra crescita e non lo sacrifichiamo per la crescita dellaltro. E per questo ancora oggi esistono le streghe – ed esiste chi le vuole bruciare. E strega (o stregone) è chiunque non abbia paura di esplorare le proprie ombre.

Le venti opere in mostra (+ 2) provengono da varie regioni italiane (Sicilia, Toscana, Campania, Calabria) e vogliono essere una prima parziale mappatura di tradizioni, usi, nenie, riti, legati al potere del femminile.

La mostra sarà visitabile fino a sabato 20 aprile negli orari riportati online della galleria.

https://foroggallery.com/





La commissione formata da Mariateresa Zagone (storica e critica d’arte) Carmen Cardilllo (docente di fotografia presso l' Accademia di Belle Arti di Catania) e Roberta Guarnera (artista e proprietaria della FORO G gallery)si è riunita per valutare le proposte ricevute per la #OpenCall e proclama vincitrice assoluta l'artista Elisa Zadi.

La sua ricerca esplora da un lato l’identità femminile, dall’altra, attraverso l’introspettivo ritratto frontale, il rito della guarigione dall’orzaiolo attraverso le gocce di olio tramutate in stelle. L’orzaiolo che, come le grandi e piccole infezioni, veniva associato al malocchio ricevuto, diventa qui ricordo della pratica ancestrale della bisnonna.

La giuria inoltre ha particolarmente apprezzato le opere di: Angelo Carmisciano per il disegno anatomico incentrato sulla potenza del ventre fortemente onirico, Giulia Bartoccelli per la potenza del concept in cui il tabù mestruale diventa filo conduttore di identità perdute, Michela Magazzù per la grande sintesi visiva che fa emergere gli occhi dal groviglio di linee, Rita Palla per la forza dell’immagine in cui tutte le ferite inferte all’identità della donna urlano dalla veste che riafferma il potere ancestrale di chi l’ha abitata.

























15/02/24

Elisa Zadi - Bruciare Illusioni

 

ELISA ZADI

Bruciare Illusioni

a cura di Andrea Mancini e Laura Monaldi


24 febbraio – 16 marzo 2024





Sabato 24 febbraio 2024 alle ore 18:00 si inaugurerà la mostra di Elisa Zadi dal titolo “Bruciare Illusioni”.

La personale a cura di Andrea Mancini e Laura Monaldi sarà ospitata nella Torre degli Stipendiari nei locali dell’Orcio d’oro, via Augusto Conti 48, San Miniato in provincia di Pisa. La mostra avrà il patrocinio del Comune di San Miniato e l’organizzazione della Conchiglia di Santiago e di Moti Carbonari.

Avremo una selezione di opere, per lo più inedite, dell’omonimo ciclo pittorico a cui Elisa Zadi ha lavorato nell’ultimo anno, visitabili fino al 16 marzo 2024 con orario da mercoledì a sabato dalle 18:00 alle 19:30 o su appuntamento.

La ricerca artistica di Elisa Zadi si concentra sulla rappresentazione e l'esplorazione dell'identità femminile contemporanea, affrontando temi come l'autenticità, la ricerca di se stesse e il senso di appartenenza. In questa serie di opere dal titolo "Bruciare Illusioni" si esplora, attraverso la simbologia del fuoco, il concetto di distruzione delle illusioni e delle false conformità imposte dal contesto culturale in cui viviamo per permettere un risveglio che ci ricollega alla propria Verità. I dipinti trasmettono una sensazione di forza ed energia, ma anche di vulnerabilità e desiderio di rivelarsi creando un'atmosfera intima e suggestiva.La mia arte cerca la Verità, la migliore possibile a me concessa. Le infinite verità si manifestano, a volte si fanno trovare, altre dobbiamo capirle, giudicare se queste sono vere, autentiche”.

Osserva Andrea Mancini: “Se leggiamo il lavoro che Elisa Zadi ha realizzato in questi anni… ecco che possiamo sciogliere tutti gli enigmi, illuminarne il mistero. Ogni volta queste figure sembrano rispondere ad un’immagine che, a rigore, non potremmo considerare “sacra”, ma che certo trae spunto ed “eccezionalità” dall’iconografia del passato, vero luogo di origine degli sguardi, delle posizioni, della disposizione delle piante, delle grandi falene e anche degli elementi della modernità. Certo perché qualche volta la protagonista del quadro (quasi sempre una donna, quasi sempre la stessa Zadi), tiene in mano un cellulare, o un Tablet, o altri elementi che entrano comunque, dentro lo spirito poetico dell’opera, senza disturbarla in nessun modo. Dice Elisa Zadi: “l’arte non può che essere sacra”. Anche quando i temi sono più laici e quotidiani, Il suo percorso, ma soprattutto il suo dipingere, sono ricchi di un grande attenzione all’iconografia dei pittori che per secoli hanno lavorato nelle chiese. Può rappresentare uno sguardo, un atto o un oggetto della sua giornata, come se realizzasse reliquiari o opere che ci conducono verso un di là, da noi distante. L’abbiamo rincontrata sull’Appenino, nascosta nel suo Studio, vicino e lontano dalla villa di Pratolino: ogni volta siamo rimasti affascinati dal suo fare, ci ha stupito il rapporto con una spiritualità che oggi, sempre di più, pare tornare ad aleggiare sull’arte contemporanea. Rientra dalla porta principale negli spazi della sacralità, a scaldare una fede sempre meno luminosa”.

Scrive Laura Monaldi: “Le opere inedite di Elisa Zadi, raccolte sotto il titolo di "Bruciare Illusioni", sono un'immersione profonda nel mondo dell'emozione umana e della trasformazione interiore. Attraverso colori vibranti e forme suggestive, Elisa offre uno sguardo intimo e potente sulla complessità dell'animo umano. Sbarazzarsi delle facciate superficiali per abbracciare la verità cruda e senza filtro, sembra essere il filo conduttore della serie pittorica, caratterizzata da immagini e presenze fisiche che sembrano emergere da uno strato di realtà per rivelare l'essenza nascosta delle emozioni umane, in nome della trasformazione e del rinnovamento. La mostra è un dialogo visivo che invita lo spettatore a riflettere sulla fugacità delle certezze e sulla natura effimera delle illusioni che l’uomo costruisce attorno al proprio Ego. Con questa nuova serie di opere Elisa Zadi conferma il suo status di artista sensibile e raffinata, capace di comunicare attraverso la pittura un mondo interiore complesso e avvincente”.


Mostra: Elisa Zadi “Bruciare Illusioni”

Curatela: Andrea Mancini e Laura Monaldi

Luogo: Orcio d’oro, Torre degli Stipendiari, via Augusto Conti 48, San Miniato – Pisa

Opening: Sabato 24 Febbraio 2024 ore 18:00

Orario: da mercoledì a sabato dalle 18:00 alle 19:30 o su appuntamento chiamando 333-5925005

Approfondimenti: www.zadielisa.it/; https://www.zadielisa.it/eventi/bruciare-illusioni-2/





https://www.exibart.com/evento-arte/elisa-zadi-bruciare-illusioni/

https://www.juliet-artmagazine.com/events/elisa-zadi-bruciare-illusioni/

https://www.lobodilattice.com/mostre-eventi/elisa-zadi-bruciare-illusioni#gsc.tab=0

https://www.melobox.it/elisa-zadi-bruciare-illusioni-orcio-doro-torre-degli-stipendiari-san-miniato-pisa/

https://www.itinerarinellarte.it/it/mostre/elisa-zadi-bruciare-illusioni-8172

https://www.arte.go.it/event/elisa-zadi-bruciare-illusioni/

https://discover.events.com/it/tuscany/san-miniato/e/tempo-libero/elisa-zadi-bruciare-illusioni-orcio-doro-427904200

https://www.gonews.it/2024/02/19/elisa-zadi-espone-allorcio-doro-di-san-miniato-con-bruciare-illusioni/

https://www.lanazione.it/pontedera/cronaca/bruciare-illusioni-di-elisa-zadi-10f3a76a





















Sabato 16 marzo 2024 alle ore 18:30 si terrà la presentazione del catalogo e il finissage della mostra di Elisa Zadi dal titolo “Bruciare Illusioni”.

La pubblicazione avrà testi inediti dei curatori, Andrea Mancini e Laura Monaldi e foto di Leonardo Pasquinelli. La presentazione sarà ospitata nella Torre degli Stipendiari nei locali dell’Orcio d’oro, via Augusto Conti 48, San Miniato in provincia di Pisa. Il catalogo avrà il patrocinio del Comune di San Miniato e l’organizzazione della Conchiglia di Santiago e di Moti Carbonari.

Il catalogo conterrà una selezione di opere, per lo più inedite, dell’omonimo ciclo pittorico a cui Elisa Zadi ha lavorato nell’ultimo anno. La mostra rimane visitabile fino al 16 marzo 2024 con orario da mercoledì a sabato dalle 18:00 alle 19:30 o su appuntamento.

La ricerca artistica di Elisa Zadi si concentra sulla rappresentazione e l'esplorazione dell'identità femminile contemporanea, affrontando temi come l'autenticità, la ricerca di se stesse e il senso di appartenenza. In questa serie di opere dal titolo "Bruciare Illusioni" si esplora, attraverso la simbologia del fuoco, il concetto di distruzione delle illusioni e delle false conformità imposte dal contesto culturale in cui viviamo per permettere un risveglio che ci ricollega alla propria Verità. I dipinti trasmettono una sensazione di forza ed energia, ma anche di vulnerabilità e desiderio di rivelarsi creando un'atmosfera intima e suggestiva.La mia arte cerca la Verità, la migliore possibile a me concessa. Le infinite verità si manifestano, a volte si fanno trovare, altre dobbiamo capirle, giudicare se queste sono vere, autentiche”.


Mostra: Elisa Zadi “Bruciare Illusioni”

Curatela: Andrea Mancini e Laura Monaldi

Luogo: Orcio d’oro, Torre degli Stipendiari, via Augusto Conti 48, San Miniato – Pisa

Presentazione catalogo: Sabato 16 Marzo 2024 ore 18:30

Orario: da mercoledì a sabato dalle 18:00 alle 19:30 o su appuntamento chiamando 333-5925005

Approfondimenti: www.zadielisa.it/; https://www.zadielisa.it/eventi/bruciare-illusioni-2/