S’intitola Il profumo del giglio
la prima raccolta di poesie pubblicata da Elisa Zadi, artista visiva da anni
impegnata a esplorare le questioni della femminilità, dell'identità e dell'appartenenza attraverso l'autoritratto e la connessione fra uomo e natura sia in senso introspettivo che
antropologico e simbolico. Pubblicata da Polistampa nella collana «Dalla
Stanza», la silloge, dopo la prima a Teatro Niccolini di Firenze e poi a Palazzo Datini di Prato durante la mostra personale "Mondi Possibili", sarà adesso presentata sabato 9 luglio alle 17.30 presso lo Spazio Zero a Pistoia. Interverrà lo
scrittore Alessandro Bini, autore della prefazione al volume e Andrea Vannicola organizzatore del Premio Letterario Hiperuranios.
Spazio Zero arte Contemporanea, via Forra di Castelnuovo 30, Casalguidi Serravalle Pistoiese, Pistoia.
Originaria di Arezzo, Elisa Zadi vive a Firenze, dove si è laureata
con lode in Pittura all’Accademia di Belle Arti. Oltre la pittura esplora varie
discipline come l’installazione, la performance e la poesia. Tra le principali
partecipazioni artistiche si ricordano Cara
Enfanta presso il Centro Pecci di Prato, BAU tredici al GAMC di Viareggio, Vitamine presso il MART di Rovereto e il Museo Novecento di
Firenze. Pur avendo sempre scritto versi, che le hanno valso diversi premi
letterari, soltanto nell’ultimo anno ha maturato l’idea di pubblicare una
raccolta, un passo che comunque reputa necessario: “Solo attraverso l’arte e la poesia”, spiega, “sento di poter veramente indagare sul senso dell’esistenza. Questo
cercare e tentare di esprimerlo è per me una necessità fortissima, è l'unica
cosa che mi fa sentire pienamente viva”. Vince numerosi
concorsi letterari fra cui Maresca Giovani, il Premio Renzino con la poesia
Montagna incantata e il Premio Danilo Masini che la inserisce nell’antologia
Poeti italiani del nostro tempo. Di recente la Fondazione del Premio Mario Luzi
ha selezionato alcune sue liriche per la pubblicazione dell’Enciclopedia di
poesia contemporanea 2021. Nel 2021 pubblica con Polistampa la sua prima
silloge poetica “Il profumo del Giglio”.
Mi sono sempre piaciute
le opere di Elisa Zadi. Ma l'avevo conosciuta solo
come pittrice o come performer in immaginifiche installazioni. Imbattermi in
una sua raccolta di poesie è stata una lieta sorpresa. Anche se in realtà
scrivere fa parte di lei da tutta la vita.
Stessa fonte, quindi
stessa sensibilità, ma una forma espressiva diversa. Interessante anche
scoprire quanto una modalità sia affine all'altra, come ne evochi i contenuti,
in una coerenza di senso ma con differenti sfumature.
Le poesie di Elisa
possiedono una qualità molto importante. Mentre scorri le righe esse si
rivelano, sbocciano, con l'incredibile sincerità dei fiori. Arrivano subito,
comunicano. Si mostrano con chiarezza.
In questo loro
manifestarsi sanno essere delicate ma anche brutali, come la vita.
I N - I T I N E R E - 2
è la seconda residenza d'arte di Elisa Zadi volta allo studio di alcune
piante su un territorio specifico. Dopo il soggiorno Elba del Vicino
nel 2019 e, dopo il blocco pandemico, Elisa riprende a lavorare allo
studio di piante autoctone in territori particolari, portando avanti un
suo progetto di studio che prende il nome di IN-ITINERE.
Questa
volta Elisa Zadi ha soggiornato alle Isole Canarie sponsorizzata da
Sheet-Art. In questa residenza si è confrontata con alcune tipiche
piante autoctone; queste sono state oggetto del suo interesse, sono
state studiate attraverso dei disegni eseguiti dal vero esplorando e
scoprendo il territorio circostante.
Questi
studi serviranno ad integrare le mie prossime opere pittoriche del
progetto "Mondi Possibili" al quale sto lavorando dal primo lookdown. Le
figure femminili e le piante cercano un qualche rapporto spaziale in un
tempo metafisico. www.zadielisa.it/pittura/mondi-possibili/
Quello in cui viviamo è il migliore dei mondi
possibili.
Gottfried
W. Leibniz
Le verità di fatto sono contingenti, libere e vere
solo nel mondo possibile che esiste. Le infinite verità si manifestano, a volte
si fanno trovare, altre dobbiamo capire, giudicare se queste sono vere,
autentiche.
La mia arte cerca la verità, la migliore verità
possibile.
Poche cose contano, non il nulla
ma quanto basta. L’essenziale
Elisa
Zadi
Le mie opere non cercano nessun effetto
speciale o decorativo, tantomeno nessun talentuoso tecnicismo. Mi concentro
sull’esperienza del fare, sull’introspezione della ricerca come necessità. La
pittura come l’installazione, la performance o la poesia sono un mezzo che mi
consente di sperimentare e vivere l’atto creativo nella sua essenza. Le mie
opere nascono dall’onestà intellettuale del sentire i propri limiti, di
indagarli attraverso una pulizia della visione che porta alla semplicità
dell’essere, all’ hic et nunc.
Voglio che la mia pittura sia chiara e
leggibile come una scrittura. Per fare questo affianco zone di colore che
costruiscono le forme. Il colore non si sovrappone mai, non cancello gli
sbagli. Cerco una perfezione di primo getto nella stesura, anzi la stesura
stessa è un atto pittorico vivo, un rituale che porta alla creazione dell’opera
e va rispettato, vissuto e accettato.
Metto il colore senza pentimenti e cerco di
accettare l’errore considerandolo parte della creazione e integrandolo ad essa.
L’errore, la non-perfezione fanno parte della mia pittura, così come della
vita. Io cerco di accoglierlo come un mio limite inevitabile.
Cerco sempre di rappresentare la realtà come è
in quel momento, senza idealismi; solo così posso tentare di restituire alla
bellezza la sua autenticità. Ed è
proprio nel manifestarsi miracoloso della bellezza e dei miei limiti nel
coglierla che ho iniziato a riflettere e lavorare su quelle che poi sono
diventate le opere di una serie che sto ancora portando avanti che ho chiamato "Mondi
Possibili".
La
nozione di mondi possibili si fa risalire storicamente a Gottfried Wilhelm
Leibniz, che intendeva i mondi possibili come idee nella mente di Dio. Nella
metafisica di Leibniz il mondo attuale è uno dei molteplici mondi possibili e,
dal punto di vista di Dio, il migliore dei mondi possibili. Nel 1947 Rudolf
Carnap riprendeva questa nozione per associare una semantica al più forte dei
sistemi modali allora conosciuti (il sistema S5). In tal modo si preparava il
terreno alla svolta tecnica e concettuale che negli anni Cinquanta del secolo
scorso sarebbe stata introdotta dalla cosiddetta semantica relazionale, nota
anche come semantica di Kripke o semantica a mondi possibili.L’impiego della
nozione di mondi possibili è diventato sistematico nella filosofia analitica
più recente, come si evince dalle discussioni sul problema mente-corpo o sul
concetto di sopravvenienza. Si può dire, per es., che se le proprietà
psicologiche sono globalmente sopravvenienti su quelle fisiche, allora due
mondi possibili che sono indistinguibili per le proprietà fisiche lo sono pure
per le proprietà psicologiche. Del resto la stessa discussione sullo status
ontologico dei mondi possibili è diventato patrimonio della filosofia
contemporanea, avendo fatto emergere le divergenze tra concettualisti come Saul
Kripke (mondi possibili come costrutti mentali), nominalisti come Bas van
Fraassen (mondi possibili come insiemi di enunciati consistenti), e realisti
come David K. Lewis (mondi possibili come enti reali popolati da ‘controparti’
di enti presenti in un mondo dato). Una quarta corrente è quella degli
attualisti come William Lycan e Alvin Plantinga, che oppongono al realismo
modale l’idea secondo cui i mondi possibili sono costrutti derivati dall’unico
mondo dotato di realtà, che è il mondo attuale.
Dal 12 al 27 febbraio l’artista toscana
espone le sue nuove opere che indagano il concetto di verità nelle
sale della Fondazione Museo Palazzo Datini di
Prato. Sabato 12 febbraio, alle ore 17, il vernissage
PRATO – Dal 12 al 27 febbraio 2022 la FondazioneMuseo Palazzo Datini, in via Ser Lapo
Mazzei 43, a Prato, ospita “Mondi Possibili”, mostra personale di Elisa
Zadi a cura di Marco Botti.
L’evento espositivo è patrocinato da Regione
Toscana, Comune di Prato e Fondazione Casa Pia dei Ceppi.La mostra verrà in augurata sabato 12
febbraio, alle ore 17. Interverranno l’artista, il curatore e Walter Bernardi, presidente della
Fondazione Museo Palazzo Datini.
Per tutta la durata dell’esposizione
sono previsti eventi collaterali. Sabato 19 febbraio si terrà
la presentazione di “Il profumo del giglio” (Edizioni Polistampa),
primo libro di poesie di Elisa Zadi. Interverranno il curatore e lo scrittore Alessandro
Bini, autore della prefazione. Sabato 26 febbraio ci sarà un
aperitivo, con “Music selection” a
cura di Francesco Musu.
La mostra sarà aperta il venerdì dalle
15 alle 18; il sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; la domenica dalle 9
alle 13. Apertura su appuntamento negli altri giorni scrivendo a zanzipress@gmail.com.
LA
MOSTRA
Le sale di Palazzo Datini, affascinante casa
museo appartenuta al ricco mercante pratese del Trecento, ospitano la nuova
mostra personale di Elisa Zadi, artista toscana tra le più apprezzate
della sua generazione. Pitture e installazioni inedite dialogheranno con gli
antichi ambienti per un risultato originale e sorprendente.
Le opere dell’artista toscana non
cercano mai l’effetto speciale o decorativo, tantomeno il mero tecnicismo. Elisa
Zadi si concentra da sempre sull’esperienza del fare, sull’introspezione della
ricerca come necessità. La pittura, l’istallazione, la performance e la poesia
sono mezzi che le consentono di sperimentare e vivere l’atto creativo nella sua
essenza, il manifestarsi miracoloso
della bellezza e i limiti umani nel coglierla.
Da
quest’ultimo concetto nascono i lavori esposti, che fanno parte della nuova serie
"Mondi Possibili", nozioneche rimanda a Gottfried Wilhelm Leibniz e ai “mondi possibili” intesi come
idee nella mente di Dio, ma anche come verità. “Le verità di fatto sono contingenti, libere e vere
solo nel mondo possibile che esiste – afferma l’artista. – Le
infinite verità si manifestano, a volte si fanno trovare, altre dobbiamo capirle,
giudicare se queste sono vere, autentiche. La mia arte cerca la verità, la
migliore possibile”.
Per Elisa Zadi la ricerca artistica
coincide con un modus vivendi che in
lei si manifesta nella creazione. Nel perseguire una perfezione che nel
contempo la incanta e le sfugge, la seduce, la trasporta; a volte si rivela
cruda e diretta, disillusa, reale.
“Le mie opere – spiega l’artista – nascono
dall’onestà intellettuale del sentire i propri limiti, di indagarli attraverso
una pulizia della visione che porta alla semplicità dell’essere, all’ hic et
nunc. Voglio che la mia pittura sia chiara e leggibile come una scrittura. Per
fare questo affianco zone di colore che costruiscono le forme. Il colore non si
sovrappone mai, non cancello gli sbagli. Cerco una perfezione di primo getto
nella stesura, anzi la stesura stessa è un atto pittorico vivo, un rituale che
porta alla creazione dell’opera e va rispettato, vissuto e accettato.Metto il colore senza pentimenti e
cerco di accettare l’errore considerandolo parte della creazione e integrandolo
a essa. L’errore, la non-perfezione fanno parte della mia pittura, così come
della vita. Io cerco di accoglierlo come un mio limite inevitabile”. Nell’arte
di Elisa Zadi c’è sempre la volontà di rappresentare la realtà come è nel momento,
senza idealismi; solo così l’artista pensa di restituire alla bellezza la sua
autenticità.
BIOGRAFIA
Elisa Zadi è nata ad Arezzo.
Nel 1998 ottiene con il massimo dei voti la maturità d’Arte Applicata in Moda e
Costume Teatrale all’Istituto d’Arte Piero della Francesca di Arezzo. Nel 2007
si diploma con lode in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Attualmente vive e lavora a Firenze, dove insegna Discipline Pittoriche al
Liceo Artistico di Porta Romana.
Come artista esordisce nel 2005 con una serie di autoritratti che si
riveleranno indagine introspettiva a lei necessaria e che permarrà come uno dei
temi centrali della sua ricerca. Dal 2008 il suo interesse si concentra sulla
figura umana, soprattutto femminile, indagata sia in senso introspettivo, sia antropologico e simbolico-rituale, con una cruda e
introspettiva frontalità: questo origina dei lavori pittorici che si esprimono
in polittici; i soggetti si compongono in una narrazione ritmata e concettuale,
che si intensifica nel biennio 2013/14 con delle serie pittorico-installative
di grande formato, che ricostruiscono attraverso la frammentarietà della tela
uno spaccato di esistenzialità quotidiana. Dal 2015 la figura umana diventa
simulacro della sua essenza attraverso opere-vestiti che rivelano una continua
ricerca di materie e materiali, in cui il margine della pittura estende i
propri confini abbracciando varie discipline dando vita a installazioni
performative.Attualmente la ricerca
artistica di Elisa Zadi esplora diverse discipline, che vengono spesso unite al
fine di generare opere interattive o che si completano con la partecipazione
dello spettatore.
Fra le sue principali
partecipazioni si ricordano “Cara Enfanta”
al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, “Bau-tredici” alla GAMC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di
Viareggio, “Vitamine-tavolette
energetiche” al MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto e al
Museo Novecento di Firenze, “Looking for
Monnalisa” al Castello Visconteo e Palazzo Broletto di Pavia. Negli anni ha
ricevuto prestigiosi premi e riconoscimenti nazionali.
Sabato 19 febbraio il primo evento
collaterale della mostra alla Fondazione Palazzo Datini di Prato con la
presentazione del libro di poesie “Il profumo del giglio”
PRATO – Sabato 19 febbraio 2022, alle ore 17, la FondazioneMuseo Palazzo Datini, in via Ser Lapo
Mazzei 43 a Prato, ospita il primo evento collaterale di “Mondi Possibili”,
mostra personale di Elisa Zadi a cura di Marco Botti.
Dopo il vernissage di sabato 12
febbraio, che ha visto tanti visitatori andare alla scoperta di dipinti e
installazioni inedite dell’artista toscana nella casa museo pratese, Elisa Zadi
sarà accompagnata dal curatore della mostra, dallo scrittore Alessandro Bini
e dall’editore Antonio Pagliai per la presentazione di “Il profumo
del giglio” (Edizioni Polistampa), la sua prima raccolta di poesie.
Durante i lunghi mesi del lockdown
l’artista ha raccolto alcuni versi mai pubblicati ed è nata una silloge poetica
che dalla sua uscita sta riscuotendo l’interesse di molti. Il giglio del titolo, già presente
anche in alcune opere, accompagna da sempre l’umanità con i suoi significati:
purezza, verginità, innocenza, amore, fedeltà e fierezza sono i più conosciuti. “Le poesie di Elisa Zadi
possiedono una qualità molto importante –
osserva Alessandro Bini, a cui è affidata la prefazione del libro. –
Mentre scorri le righe esse si rivelano, sbocciano, con l'incredibile sincerità
dei fiori. Arrivano subito, comunicano. Si mostrano con chiarezza. In questo
loro manifestarsi sanno essere delicate ma anche brutali, come la vita".
La ricerca artistica dell’autrice
toscana esplora da anni diverse discipline, che vengono spesso unite al fine di
generare opere interattive o che si completano con la partecipazione dello spettatore.Pittura, installazione, performance e poesia sono mezzi che combinandosi
le consentono di sperimentare e vivere l’atto creativo nella sua essenza, il manifestarsi miracoloso della bellezza e i
limiti umani nel coglierla. Questo affascinante e sorprendente incontro si
respira anche nella mostra di Palazzo Datini, nuova tappa dell’intensa carriera
di Elisa Zadi e della sua indagine in senso introspettivo, antropologico e simbolico-rituale della figura
umana.
“Mondi Possibili” è un evento
espositivo patrocinato da Regione Toscana, Comune di Prato e Fondazione
Casa Pia dei Ceppi. La mostra sarà aperta fino al 27 febbraio 2022, il
venerdì dalle 15 alle 18; il sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; la
domenica dalle 9 alle 13. Apertura su appuntamento negli altri giorni
scrivendo a zanzipress@gmail.com