23/07/21

Elisa Zadi per SheetArt




 

Il progetto SheetArt - arte in tasca, nasce sotto l’attenta e scrupolosa direzione artistica di Fabio De Poli. La casa editrice si muove alla ricerca di artisti affermati che accettino di mettersi in gioco partecipando ad un progetto “rivoluzionario” e di nuovi talenti a cui viene offerta l’occasione di mettere in mostra le loro potenzialità. Nel 2021 il progetto SheetArt decide di stampare nuovi taccuini d'artista ed è l'opera di Elisa Zadi ad essere pubblicata.

Elisa Zadi, nota artista toscana, propone una serie grafica di opere che ben si prestano alla stampa in bianco e nero. La scelta concettuale della Zadi porta avanti il tema della natura in relazione agli animali estinti con l'intento di sensibilizzare il pubblico su questo tema e al tempo stesso sdrammatizzare con una grafica pregnante ed accattivante. 

Questo progetto grafico vede il suo natale già nell'opera "Extinct Animals Fantasy" installazione pittorica adesso appartenente alla collezione Carlo Palli che vanta la segnalazione dei finalisti al Premio Arte 2015. 

 

 

 


 

 

Da oggi puoi trovare il disegno-opera “Ectinct Animals Fantasy 1” di Elisa Zadi riprodotto nella copertina degli omonimi SheetArt in vari formati. Che aspetti? Prenota il tuo SheetArt! 

 


 

 Il disegno che nasce dall'opera


Elisa Zadi ci spiega che "Extinct Animals Fantasy" è un’opera composta da un trittico di tre maglie cucite in tela grezza di cotone e applicate su un supporto di legno, che le incornicia come in una teca. Sul davanti delle maglie sono dipinte tre diverse fantasie; la scelta concettuale e grafica è quella di contrapporre dei fiori coloratissimi a dei teschi (fra loro compatibili per area geografica) appartenenti a specie estinte di animali. I nomi delle specie scomparse sono stati appositamente scritti sul collo delle maglie, come a determinare il nome di un modello nella progettazione di moda, accompagnato, invece che dalle classiche taglie S-M-L, dalla scritta EX, terminologia usata in zoologia per indicare che una data specie è estinta. “Panthera Tigris Sundaica”, “Homo Sapiens Idaltu”, “Diceros Bicornis Longipes” sono stati scelti da differenti continenti per essere i protagonisti di quest’opera che, nel contrasto provocatorio e giocoso insieme, li riporta alla memoria in una versione indossabile, tributo contemporaneo per la società attuale.
La scelta concettuale e grafica è quella di contrapporre dei fiori coloratissimi a dei teschi (fra loro compatibili per area geografica) appartenenti a specie estinte di animali. I nomi delle specie scomparse sono indicati dalla scritta EX, terminologia usata in zoologia per indicare che una data specie è estinta. “Panthera Tigris Sundaica”, “Homo Sapiens Idaltu”, “Diceros Bicornis Longipes” sono stati scelti da differenti continenti per essere i protagonisti di questi disegni-opera che, nel contesto provocatorio e giocoso, si manifestano come un tributo contemporaneo della società attuale.

https://www.zadielisa.it/wp-content/uploads/2021/02/Extinct-Animals-Fantasy-scaled.jpg
Extinct Animals Fantasy


 Maggiori informazioni sull'opera: https://www.zadielisa.it/pittura/exinct-animals-fantasy/




La ricerca artistica di Elisa Zadi esplora diverse discipline fra cui la pittura, l'installazione e la performance. Queste vengono spesso unite al fine di generare opere interattive o che si completano con la partecipazione dello spettatore. Il suo percorso si sviluppa indagando principalmente l'essere umano sia in senso introspettivo che antropologico e simbolico-rituale.

Elisa Zadi esordisce nel 2005 con una serie di autoritratti che si riveleranno indagine introspettiva a lei necessaria e che permarrà come uno dei temi centrali della sua ricerca. Dal 2008 il suo interesse si concentra sulla figura umana, soprattutto femminile, indagata con una cruda e introspettiva frontalità: questo origina dei lavori pittorici che si esprimono in polittici; i soggetti si compongono in una narrazione ritmata e concettuale, che si intensifica nel 2013/14 con delle serie pittorico-installative di grande formato, che ricostruiscono attraverso la frammentarietà della tela uno spaccato di esistenzialità quotidiana. Dal 2015 la figura umana diventa simulacro della sua essenza attraverso opere-vestiti che rivelano una continua ricerca di materie e materiali, in cui il margine della pittura estende i propri confini abbracciando varie discipline dando vita a installazioni interattive e performative.

Fra le principali partecipazioni si ricorda Cara Enfanta presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, Bau-tredici presso GAMC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Viareggio, Vitamine- tavolette energetiche presso il MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto e Museo Novecento di Firenze, Looking for Monnalisa presso Castello Visconteo e Palazzo Broletto di Pavia; fra i numerosi Premi si ricorda la selezione Premio Combat e Premio Cairo Arte nel 2015, la Residenza Terra Madre, Il Premio Limen 2014 e il Premio Casorati nel 2008.

Elisa Zadi è nata ad Arezzo. Nel 1996 si diploma come Maestro d’Arte e nel 1998 ottiene con il massimo dei voti la Maturità d’Arte Applicata in Moda e Costume Teatrale presso l’Istituto Statale d’Arte Piero della Francesca di Arezzo. Nel 2007 si diploma con lode in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze; dal 2007 al 2009 lavora nella stessa cattedra come “Assistente Tecnico di Laboratorio”. Nel 2009 si abilita all’insegnamento delle Discipline Pittoriche tenendo attualmente la cattedra presso il Liceo Artistico Porta Romana di Firenze. Nel 2010 ottiene con lode il Master di II° livello in “Architettura, Arti Sacre e Liturgia” presso l’Università Europea di Roma. Dal 2013 viene segnalata fra gli artisti emergenti nel Catalogo dell’Arte Moderna edito da Mondadori. Dal 2018 collabora con l’Università UEL di Firenze. Attualmente vive e lavora a Firenze.

 

http://www.zadielisa.it 

 https://www.sheetart.eu/2020/02/05/elisa-zadi/ 

 

 




La Nazione di Arezzo, 21 Aprile 2021






21/07/21

L' Albero Sacro

 ELISA ZADI

L'Albero Sacro

(o delle vittime sul lavoro)

 

 


Per realizzare questa opera Elisa Zadi si avvale della simbologia dell' Albero Sacro, Albero del Bene e del Male o Albero degli Antenati.
In vari periodi storici sono numerosi gli esempi e le culture che hanno utilizzato l'iconografia dell'albero, soprattutto in ambito religioso. Scegliendo questo tema Elisa pone subito un forte contrasto fra l'Albero Sacro, inalienabile immagine simbolica, e il dramma delle morti sul lavoro nominate "morti bianche". E' come se la Zadi con la sua opera volesse restituire dignità a tutte queste morti di innocenti, riscattandole simbolicamente con questa sua opera e innalzandole ad un'immagine che le fissa nella sacralità iconica dell'Albero.
 
 
 
 
La Zadi ci propone la sagoma pregnante di una quercia che al posto delle foglie presenta messaggi scritti (carigli) su cui sono riportate alcune vicende o in cui sono rappresentati su stampa monotipo, nomi, volti, immagini, fiori e foglie... Il suo Albero si popola di presenze ancestrali che vogliono sfidare il tempo con rivelazioni iconiche e ricordarci, non solo alcune persone in maniera nominale, ma che ognuno di noi è potenzialmente una vittima, poichè il sistema stesso si presenta come fallimentare. Infatti le statistiche delle vittime sul lavoro sono angoscianti e continue nel tempo, tanto che non sembra nemmeno appropriato chiamarle "morti bianche" in quanto di innocente non hanno niente e che invece la violenza e il dramma è quello che purtroppo le accompagna, sempre. 
La stessa Zadi dice: "Era per me impossibile rappresentare tutte le persone che hanno perso la vita sul lavoro, anche solo nell'ultimo anno... Per questo ho deciso di rendere omaggio simbolicamente a tutti con un'opera che potesse coinvolgere le varie tipicità e le consacrasse suggellandole nell'iconografia dell'Albero Sacro".
 
 
 
 
 
Per realizzare questa opera l'artista confessa una grande difficoltà dovuta da un disagio morale che ha allungato notevolmente i tempi di esecuzione del lavoro. La Zadi sceglie volutamente una tecnica che si avvicina all'artigianato perchè vuole dedicarsi quanto più possibile ad un lavoro metodico e manuale (in questo caso il cucito),  che nel suo ripetersi meccanico possa ricordare il lavoro a catena di montaggio, ma anche un rituale, che giorno dopo giorno si costruisce con pazienza nell'idea e tessa pian piano nel consolidamento dell'opera
In tutti questi punti cuciti Zadi vuole idealmente ricordare ogni vittima, ogni punto che buca la tela diventa simbolo di una ferita sul corpo e il lavoro si costruisce, con accuratezza spietata, con lungo ritmo che si ripete nell'esecuzione. La gamma cromatica si riduce ai bianchi, neri e neutri dei bejge e ocra con l'intento di far risaltare l'essenza del disegno e del senso di dramma che si vuole comunicare.  
 
 



30/06/21

Looking for Monna Lisa




 Santa Maria Gualtieri
 Spazio Arti Contemporanee del Broletto
Castello Visconteo
Piazza del Municipio
PAVIA

 LOOKING FOR MONNA LISA
Misteri e ironie attorno alla più celebre icona pop
a cura di Valerio Dehò

24 novembre 2019 - 29 marzo 2020
press preview venerdì 22 novembre, ore 11, Broletto




Una mostra diffusa e immersiva “Looking for Monna Lisa. Misteri e ironie attorno alla più celebre icona Pop”, a cura di Valerio Dehò, esposta dal 24 novembre al 29 marzo nelle più importanti sedi dedicate all’arte di Pavia, celebra il quinto centenario della morte di Leonardo da Vinci, approfondisce il legame del genio fiorentino con la città e indaga sui misteri e sulle leggende che riguardano la celebre figura della Monna Lisa.

L’esposizione, promossa e organizzata dal Comune di Pavia con il sostegno della Fondazione Banca del Monte di Lombardia, coinvolge la chiesa di Santa Maria Gualtieri, lo Spazio Arti Contemporanee del Broletto, il Castello Visconteo, la Piazza del Municipio e offre opere di arte spiccatamente contemporanea, dalla pittura alla scultura, dall’installazione a lavori multimediali, alcune delle quali create per l’occasione e tutte accomunate dal rapporto imprescindibile con il passato, con la storia e con il grande Maestro.
La chiesa sconsacrata di Santa Maria Gualtieri è la quinta ideale per l’esperienza multimediale “Monna Lisa who?“, realizzata dallo studio di multimedia design Karmachina e volta alla ricerca dell’identità del più famoso ritratto vinciano, abbracciando l’ipotesi che l’opera ritragga Isabella D’Aragona che, relegata a Pavia, incontrò Leonardo durante il suo soggiorno nella città. Le proiezioni, i suoni e la narrazione, uniti all’allestimento progettato da Studio Dune, sono in perfetta sintonia con la struttura verticale, la simmetria e la morbidezza delle linee del luogo e accompagnano il visitatore in un viaggio totalizzante.
Il percorso espositivo prosegue presso lo Spazio Arti Contemporanee del Broletto e il Castello Visconteo con una selezione di oltre quaranta opere di trentanove artisti che hanno reinterpretato in chiave contemporanea il capolavoro della Monna Lisa, chi con l’intento di creare continuità, chi rottura. Si passa infatti dall’Arte concettuale a Fluxus, dalla Poesia Visiva alla Neopittura, dalla Pop art fino a più recenti espressioni che sottolineano la continua ricerca della novità e il coraggio per la sperimentazione, di cui Leonardo è stato maestro.
Il fenomeno della riproducibilità – come afferma Valerio Dehò – ha reso il quadro leonardesco la più grande icona pop della storia che non ha mai cessato di interessare gli artisti oltre che i commercianti di gadget o di souvenir. La ricerca della Monna Lisa si allarga a territori imprevedibili“.

Gli artisti coinvolti sono: Marcello Aitiani, Paolo Albani, Anna Banana, Vittore Baroni, Stefano Benedetti, Julien Blaine, Stefano Bressani, Carlo Cantini, Myriam Cappelletti, Ugo Carrega, Cinzio Cavallarin, Gianni Cella, Riccardo Cocchi, Fabio De Poli, Giovanni Fontana, Franco Fossi, Claudio Francia, Raimondo Galeano, Marco Gerbi, Jiri Kolar, Sean Mackaoui, Roberto Malquori, Lucia Marcucci, Jean MargatMiradario (Massimo Biagi), Gian Marco Montesano, Luciano OriOrlan, Vania Paolieri, Luigi Petracchi, Vettor Pisani, Lorenzo Puglisi, Giovanni RaffaelliSarenco, Karel Trinkewitz, Ben Vautier, Giuseppe Veneziano, Virgilio Rospigliosi, Elisa Zadi.



Sono inoltre esposti un video e il numero speciale della rivista “Bizzarre” del 1958, provenienti dal Museo ideale Leonardo da Vinci, insieme all’opera “Bijoconde” di Jean Margat, artista, scienziato e inventore della Giocondologia, fenomeno che riunisce tutte le sperimentazioni e le variazioni applicate al ritratto vinciano ad opera di vari artisti. In Italia ne è principale espressione la Collezione Carlo Palli, a cui appartengono molti lavori in mostra, che rappresenta la raccolta più significativa costituitasi attorno alla reinterpretazione del capolavoro leonardesco.

In questo variegato panorama iconografico dalla Monna Lisa Pop di Fabio de Poli, che presenta una figura oscurata, luttuosa, con richiami espliciti all’opera di Leonardo, un enigma allo stato puro, si passa a quella di Jiri Kolar, esponente della poesia visuale mitteleuropea, che all’interno del suo collage inserisce l’icona leonardesca su una fattura contabile, rivelandone il lato mercantile e lo sfruttamento dell’immagine. Con la stessa tecnica Lucia Marcucci, fondatrice del Gruppo 70, affianca ritagli di testi a immagini di donne musulmane e a simboli di fecondità, quasi a volerne riscattare un ruolo. La performer e artista Orlan nei lavori esposti si immedesima con Monna Lisa, le si sovrappone, creando una doppia identità di opera e di donna, affermando tuttavia di non volere assomigliare al capolavoro del maestro toscano.
Per Vettor Pisani la Monna Lisa diviene, invece, una sorta di paradigma del ‘capolavoro’ che salva dalla mortalità nel caso dell’installazione “Concerto invisibile di Gino De Dominicis”, oppure un’icona pubblicitaria ne “Il ventre della Gioconda”, in cui è rappresentata come mamma con bambino. Due opere di forte impatto, dove nel primo caso i due pianoforti sovrapposti diventano tributo a Gino De Dominicis e parametro dell’arte che supera il tempo, mentre nel secondo caso, attraverso il nome di Freud, emerge l’enigma di un rapporto psicanalitico legato all’attrazione di milioni di persone verso la Gioconda.

Nella corposa rassegna sono inoltre presenti riferimenti a maestri del passato, fra cui Duchamp e la sua Gioconda con i baffi del 1919, come nell’opera di Karel Trinckevicz che, citando il celebre artista dei ready made, con una ruota di bicicletta lo eleva a padre dell’arte nella sua tavola in cui traccia una sorta di genealogia.
Nel nucleo di opere realizzate per l’occasione si ricordano le letture in chiave pop di Gianni Cella, quale la Batwoman in terracotta policroma, e di Stefano Bressani, come la scultura abbigliata con tessuti molto colorati, da cui deriva l’appellativo “scultura vestita”; il lavoro di Gian Marco Montesano dedicato allo storico furto della Gioconda del 1911 e l’acrilico su tavola di Virgilio Rospigliosi, artista concettuale che crea un corto circuito tra lo spazio interno ed esterno del quadro.
Presso la sede del Castello Visconteo la mostra prosegue con “La visione di Leonardo a Pavia“, progetto sviluppato da Way Experience, startup milanese specializzata nella creazione di prodotti innovativi che utilizzano le tecnologie della realtà aumentata e virtuale. Il percorso immerge nella Pavia rinascimentale sulle orme del soggiorno pavese di Leonardo da Vinci tra il 1490 e il 1513, fonte di riflessioni per i suoi studi di anatomia umana, matematica e architettura, ma soprattutto per l’ideazione della sua opera più importante, la Monna Lisa. Questo viaggio nella storia, molto coinvolgente ed emozionante, – realizzato con la sponsorizzazione di Sea Vision – è suddiviso in tre tappe e, grazie ai visori Oculus e alla narrazione del giornalista e scrittore Massimo Polidoro, il visitatore è proiettato nelle strade, nei paesaggi e nei luoghi che Leonardo aveva visto e vissuto.

Conclude il percorso la “Giant sculpture”, un’imponente scultura di cinque metri di altezza e quattro di diametro collocata nella Piazza del Municipio; realizzata in gesso e resina dagli artisti Eleonora Francioni e Antonio Mastromarino e raffigurante il ritratto senile di Leonardo da Vinci, è un omaggio al genio fiorentino e alla sua eterna grandezza.

La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Valerio Dehò, edito da Silvana editoriale con testi in italiano e in inglese.




Coordinate mostra
Titolo Looking for Monna Lisa. Misteri e ironie attorno alla più celebre icona Pop
A cura di Valerio Dehò
Sedi Castello Visconteo (Piazza Castello)
Spazio Arti Contemporanee del Broletto (Piazza della Vittoria)
Santa Maria Gualtieri (Piazza della Vittoria)
Piazza del Municipio
Date 24 novembre 2019 - 29 marzo 2020
Press preview venerdì 22 novembre, ore 11, Broletto
Orari per tutte le sedi aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18 - chiuso il martedì
Chiuso 25 e 26 dicembre 2019 e 1 gennaio 2020

Biglietteria unica presso lo Spazio SaperePavia del Broletto in Piazza della Vittoria.
Aperta tutti i giorni fino alle 16.45

Prenotazione obbligatoria per gruppi di almeno 15 persone e scuole leonardopavia@comune.pv.it

Catalogo Silvana editoriale a cura di Valerio Dehò, con testi in italiano e in inglese
In vendita presso il bookshop del Castello Visconteo

INFO PUBBLICO leonardopavia@comune.pv.it – mob. + 39 331 6422303 - www.vivipavia.it

Ufficio Stampa
IBC Irma Bianchi Communication
Tel. +39 02 8940 4694 – mob. +39 328 5910857 – info@irmabianchi.it
testi e immagini scaricabili da www.irmabianchi.it




 ELISA ZADI 
Monna Lisa Shoes 
 immaginando le scarpe della Gioconda 




Ho pensato di rendere omaggio a Leonardo, in occasione del cinquecentenario dalla sua morte, prendendo in considerazione una delle sue opere più popolari: la Gioconda. Personalmente, il fatto che più mi ha incuriosito osservando questa opera è stato pensare a cosa potesse esserci oltre quell’immagine che Leonardo a scelto di mostrare: cosa c’è proseguendo in quel paesaggio? Come può continuare la veste della donna al di sotto di quell’inquadratura sapientemente ritagliata? E che tipo di scarpe avrebbe potuto indossare la Monna Lisa?
L’idea è quella di proporre un’opera che si ispiri a delle scarpe dell’epoca, calzari che secondo me, potrebbero essere stati realmente indossati dalla Monna Lisa e che si chiamano “Pianelle”. L’opera prende quindi vita partendo da una ricerca storica sui calzari e imitandone l’estetica. Il supporto ligneo sagomato per la creazione di “Monna Lisa Shoes” è stato attentamente tagliato e dipinto ad olio riproducendo il paesaggio presente dietro il ritratto dell’opera leonardiana. I colori alleggeriti nella cromia, sono freschi come le stagioni a cui l’opera è dedicata.
 Il desiderio è quello di incuriosire lo spettatore e fornire una chiave interpretativa immaginifica e alternativa di un’opera tanto popolare, ma che riveli ancora una diversa possibilità interpretativa.


Elisa Zadi esordisce nel 2005 con una serie di autoritratti che si riveleranno indagine introspettiva a lei necessaria e che permarrà come uno dei temi centrali della sua ricerca. Dal 2008 il suo interesse si concentra sulla figura umana, soprattutto femminile, indagata con una cruda e introspettiva frontalità: questo origina dei lavori pittorici che si esprimono in polittici; i soggetti si compongono in una narrazione ritmata e concettuale, che si intensifica nel 2013/14 con delle serie pittorico-installative di grande formato, che ricostruiscono attraverso la frammentarietà della tela uno spaccato di esistenzialità quotidiana. Dal 2015 la figura umana diventa simulacro della sua essenza attraverso opere-vestiti che rivelano una continua ricerca di materie e materiali, in cui il margine della pittura estende i propri confini abbracciando varie discipline dando vita a installazioni interattive e performative.

Fra le principali partecipazioni si ricorda Cara Enfanta presso il Centro per L’arte Contemporanea Pecci di Prato, BAU tredici al GAMC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Viareggio, VITAMINE tavolette energetiche presso il MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto e il Museo NOVECENTO di Firenze; fra i numerosi Premi si ricorda la selezione Premio Combat 2015, la Residenza Terra Madre, Il Premio Limen 2014 e il Premio Casorati nel 2008.
 www.zadielisa.it















https://laprovinciapavese.gelocal.it/tempo-libero/2019/10/24/news/leonardo-diventa-un-divo-pop-looking-monnalisa-a-pavia-1.37786112

http://www.irmabianchi.it/mostra/looking-monna-lisa-misteri-e-ironie-attorno-alla-pi%C3%B9-celebre-icona-pop

https://www.visitpavia.com/it/evento/looking-monna-lisa

http://www.miapavia.it/articolo.cfm?id=15787

https://network.fourexcellences.com/eventi/looking-for-monna-lisa-mosra-diffusa-e-immersiva-2019-2020-pavia/

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http://www.arte.it/calendario-arte/pavia/mostra-looking-for-monna-lisa-misteri-e-ironie-attorno-alla-pi%C3%B9-celebre-icona-pop-64229

https://www.bonculture.it/news-comunicati/looking-for-monna-lisa-a-pavia-una-mostra-in-chiave-pop/

http://www.artemagazine.it/mostre/item/10403-a-pavia-la-mostra-immersiva-looking-for-monna-lisa-misteri-e-ironie-attorno-alla-piu-celebre-icona-pop

https://www.finestresullarte.info/flash-news/5285n_looking-for-monna-lisa-mostra-pavia.php