31/07/16

Cara Enfanta + BAU tredici a Pietrasanta


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CARA ENFANTA DI ELISA ZADI APPRODA PER BAUtredici ALLA GALLERIA PAOLA RAFFO DI PIETRASANTA
Prosegue il viaggio dell'installazione dedicata a Velàzquez e curata da Marco Palamidessi


Sabato 6 agosto 2016, dalle ore 18, presso la galleria Paola Raffo Arte Contemporanea di Pietrasanta, avrà luogo la presentazione del numero Tredici della rivista d'autore BAU Contenitore di Cultura Contemporanea, prodotta a Viareggio dall'Associazione BAU, con introduzione di Maurizio Marco Tozzi. Verrà inoltre inaugurata l'esposizione Dress Codex - urgenze contemporanee in veste di rivista visitabile fino al 21 agosto.
In questo contesto verrà proposta, a partire dalle ore 21.30, l'opera di Elisa Zadi "Cara Enfanta", installazione pittorico-interattiva curata da Marco Palamidessi che ha debuttato lo scorso febbraio al Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, in una serata dedicata alla memoria del suo presidente Valdemaro Beccaglia.
"Cara Enfanta" si presenta come un percorso performativo in cui ogni spettatore è chiamato a partecipare interagendo direttamente con l'opera. Quest'ultima, dedicata al capolavoro "Las Meninas" di Diego Velázquez, mostra la figura centrale dell'Enfanta Margherita ricostruita tridimensionalmente attraverso il suo abito, che viene posto fisicamente di fronte al suo doppio mediante uno specchio immaginario, una porta simbolica e idealmente spazio temporale che il pubblico è invitato ad attraversare in un percorso coinvolgente e suggestivo. L'Enfanta si rivela attraverso la sua presenza-assenza, intuita dalla volumetria dell'elegante vestito, ricavato a partire dalle esatte proporzioni del dipinto del Prado e cucito in quella stessa tela che Elisa Zadi usa sapientemente come supporto grezzo in numerose opere. Qui vengono rappresentati i personaggi femminili principali del capolavoro di Velázquez, l'Infanta e le due damigelle, in compagnia del docile mastino spagnolo. Queste figure, rigorosamente dipinte ad olio, appaiono dal fondo della tela grezza come presenze eteree, come particolari corporei che emergono da una dimensione altra, senza spazio nè tempo, manifestando le loro mute e sospese dinamiche, instaurando fra loro un intenso quanto misterioso colloquio. Nell'installazione, tale opera si raffronta con il suo omologo, un vestito delle stesse fattezze che invece di accogliere nella trama la pittura è ora ricoperto di messaggi sotto forma di piccoli cartigli applicati, che lo costellano in tutto il suo volume, mascherandone l'originale e verginale colore. Fra queste due presenze-abito è collocata una cornice che simula uno specchio: in successione, come in una sorta di pellegrinaggio, gli spettatori potranno avvicinarsi e compiere uno ad uno il passaggio dentro "lo specchio" invisibile, attraversando uno "stargate" che li condurrà al confronto inevitabile con queste figure. Ogni partecipante toglierà, uno dei messaggi applicati, e così in successione tutti gli altri, spogliando pian piano il volume del vestito fino a rivelarlo in tutta la sua essenza, manifestando così la sua pura e intatta verità. L'opera viene "spogliata" delle parole e dei concetti scritti, come un albero che rinuncia ai suoi frutti per donarli al mondo, che andranno ad arricchire chi raccoglierà il messaggio-seme, che a sua volta potrà germogliare come nuova esperienza.

Maggiori informazioni sull'opera: http://www.zadielisa.it/category/cara-enfanta/

 

 

Paola Raffo Arte Contemporanea
www.paolaraffo.it - paolaraffo@tiscali.it
ph. +39 0584 283338

BAU / associazione culturale
www.bauprogetto.net - info@bauprogetto.net




Programma delle performance (dalle ore 21.30):

Antonino Bove e Ida Terracciano, La formula dell'immortalità

Andrea Chiarantini, Il fantasma di BAU Tredici

Gianluca Cupisti, Abitare la notte

Luca De Silva, Cuccurucù - cucù / è l'ora di svegliarsi

Adolfina De Stefani e Antonello Mantovani, Geometrie

Kiki Franceschi, Specchio delle mie brame

Lolamur, Twin Vision

Massimo Mori e Licia Ianniello, Guerrieri di pace

Murat Onol, Vestiti di tutti i paesi, unitevi!

Elisa Zadi, Cara Enfanta a cura di Marco Palamidessi
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Paola Raffo Arte Contemporanea - Pietrasanta
BAU Contenitore di Cultura Contemporanea
Dress Codex - urgenze contemporanee in veste di rivista


Sabato 6 agosto 2016, dalle ore 18,00 presso la galleria Paola Raffo Arte Contemporanea di Pietrasanta (via P.E. Barsanti, 11) avrà luogo la presentazione del numero Tredici della rivista d’autore BAU Contenitore di Cultura Contemporanea, prodotta a Viareggio dall’associazione BAU, con introduzione di Maurizio Marco Tozzi. Verrà inoltre inaugurata l’esposizione Dress Codex - urgenze contemporanee in veste di rivista (fino al 21 agosto), con opere di 62 autori internazionali incentrate sull’universo dell’abito d’artista, la cui ricca tradizione va dai vestiti Futuristi agli estrosi costumi di scena di musicisti come David Bowie e Bjork.

Approdata in numerosi musei, biblioteche e importanti collezioni, dal MART di Rovereto alla Tate Modern di Londra, BAU è una delle più originali e significative pubblicazioni d’artista attive oggi in Italia. La rivista, in lussuoso cofanetto progettato da Gumdesign, è prodotta annualmente in edizioni limitate, con contributi originali di numerosi autori di rilevanza internazionale operanti nelle più diverse discipline.

Dalle ore 21,30, alcuni autori di BAU effettueranno performance, reading poetici e azioni sonore. Interverranno Antonino Bove e Ida Terracciano, Andrea Chiarantini, Gianluca Cupisti, Luca De Silva, Adolfina De Stefani e Antonello Mantovani, Kiki Franceschi, Lolamur, Massimo Mori e Licia Ianniello, Murat Onol, Elisa Zadi e Marco Palamidessi.

Gli autori di BAU Tredici:
Andrea Abati, Aboutiful, Paolo Albani, Silvia Ancillotti, Fernando Andolcetti, Stella Bach, Nora Bachel, Nanni Balestrini, Vittore Baroni, Golnaz Bashiri, Anna Valeria Borsari, Antonino Bove, Luca Brocchini, Myriam Cappelletti, Andrea Chiarantini, Weixin Chong, Cosimo Cimino, Massimo Cittadini, Carla Crosio, GianLuca Cupisti, Anne & Mario Daniele, Jakob De Chirico, Luca De Silva, Gabriele Dini, Graziano Dovichi, Amelie Duchow, Laura V.d.B. Facchini, Barbara Fluvi, ForA, Monica Fossi Giannozzi, Ingrid Gaier, Annaklara Galli, Carlo Galli, Delio Gennai, Chiara Giorgetti, Gumdesign, Valentina Lapolla, LeRusco, Margherita Levo Rosenberg, Lolamur, Claudia-Marie Luenig, Marcantonio Lunardi, Ruggero Maggi, Manuela Mancioppi, Ubaldo Molesti, Rachel Morellet, Gertrude Moser-Wagner, Mario Mulas, Murat Önol, Virginia Panichi, Guido Peruz, Lamberto Pignotti, Giorgio Poli, ProgettoUtopia, Quek & Cambrai, Claudio Romeo, Massimo Salvoni, Sergio Sansevrino, Sarenco, Eva Sauer, Gue Schmidt, Simoncini.Tangi, Lorena Sireno, Serena Tani, Nicola Felice Torcoli, Päivi Vähälä, Tommaso Vassalle, Giacomo Verde, Elisa Zadi, Lucrezia Zaffarano.      



BAU Tredici - Dress Codex
presso la Galleria Paola Raffo
Arte Contemporanea
via P.E. Barsanti, 11
Pietrasanta (Lu)

orario: apertura della galleria ore 18.00-24.00 circa
biglietti: ingresso libero
vernissage: sabato 6 agosto 2016
orario vernissage: 18
durata evento: 6/21 agosto 2016
curatore: Redazione BAU
genere: collettiva d'arte contemporanea
email: info@bauprogetto.net

07/06/16

BAU tredici

ELISA ZADI per BAU tredici
a cura di Marco Palamidessi

Caleidoscopic Dress e Caleidoscopic Dress Light #1
inaugurazione mostra e presentazione di BAU Tredici

sabato 18 giugno 2016  - ore 15.30-23.00 - ingresso libero



Sabato 18 giugno alla GAMC, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Lorenzo Viani di Viareggio avrà luogo l’opening del progetto BAU tredici - Dress Codex - urgenze contemporanee in veste di rivista. Continua il percorso della nota artista Elisa Zadi nel cuore delle più importanti istituzioni museali contemporanee italiane che prevede per questo evento la presentazione di due opere inedite realizzate per il progetto Bau tredici. L’artista presenterà un’opera che sarà esposta nel percorso museale della galleria Caleidoscopic Dress, visibile fino al 17 luglio e un’opera che sarà presentata durante la serata inaugurale Caleidoscopic Dress Light #1.
Negli spazi museali della GAMC sarà esposto 1° degli originali 150 del progetto Caleidoscopic Dress ; il progetto proposto dalla Zadi prevede la realizzazione di cartamodelli monotipo con “Decorazione Caleidoscopica” e istruzioni su come poter autoprodurre un abito e/o tuta ispirata ai geometrismi mutevoli del caleidoscopio. Questo lavoro sarà presentato al  pubblico accompagnato una serie di polaroid che documentano le 150 varianti uniche della decorazione e dalla fase progettuale-disegnativa dell’abito, con il campionario di alcuni dei materiali utilizzati per il collage “Decorazione Caleidoscopica” formato da frammenti polimaterici di recupero fra cui alcuni disegni e dipinti dell’artista.
Caleidoscopic Dress Light#” sarà presentato il giorno 18 giugno nel corso del defilé inaugurale della mostra. Questa opera indossabile si ispira ad un concetto diabito-cattedrale, i cui il corpo-contenitore si identica con l’edificio-casa  e la Decorazione Caleidoscopica diventa l’occhio- finestra,  il rosone con cui opera la luce.La “Decorazione Caleidoscopica” originaria di Caleidoscopic Dress, viene utilizzata per questa opera-abito e ne differisce, oltre che per foggia, soprattutto per il sistema luminoso che dal suo interno accende la doppia decorazione geometrico-caleidoscopica posta sul davanti dell'abito.

Si occupa del progetto il curatore Marco Palamidessi, che scrive: “Con Caleidoscopic Dress e la sua indossabile versione luminosa e illuminante, Elisa Zadi si pone idealmente fra i maestri che nella grande storia dell'arte si sono confrontati con la moda e con il concetto di abito come opera d'arte. È il caso di ricordare come una serie di opere importantissime delle Avanguardie del Novecento scrutano gli sconfinamenti tra i generi, all’interno dei quali molti artisti hanno sperimentato le possibili (e anche impossibili) connessioni con l'universo della moda, da Sonia Delaunay a Pablo Picasso, da Man Ray a Dalì, da Fortunato Depero, con la sua eccentrica collezione di straordinari gilet che lui stesso indossava, a Giacomo Balla, con gli sgargianti panciotti multicolori e i manifesti dedicati alla moda. Con il medesimo approccio futurista, che muove dall'affermazione che la moda è arte, e assecondando i principi di riutilizzo e nobilitazione creativa di materiali poveri per realizzare decorazioni che abbiano un impatto estetico e notevole, Elisa Zadi propone un collage che frammenta e assembla materie di varia natura, fra cui alcuni disegni e dipinti su tela; il disegno proposto si ispira alla magia geometrica del caleidoscopio e ricorda una stella simmetrica. Un ennesimo quanto riuscitissimo tentativo di decretare quindi la portabilità dell'arte, che trova nell'abito un fondamentale veicolo espressivo e nella quotidianità del corpo rivestito uno spazio di traduzione e possibile applicazione. Creare un'opera d'arte-vestito, magari ispirandosi a ciò che in moda ha fatto la storia, diviene così un esercizio creativo per trasportare sull’abito non solo l’effetto ma la sostanza dell’arte e, come in un prisma, l’immagine tradizionale dell’abito e della persona che lo indossa si ribalta per farsi autentico messaggio d'avanguardia. Se, come è giusto che sia, pensiamo l’abito in sè come mezzo di comunicazione estetica e sociale del carattere di chi lo sceglie e lo indossa, lo stesso abito-pezzo d’arte, tempio del corpo abitato dal corpo, può essere considerato prima di tutto il personale manifesto del carattere dell'artista che l'ha ideato e prodotto. Parafrasando Wilde, o si è Arte o la si indossa: in questo caso, Elisa Zadi dimostra che si possono fare o essere entrambe le cose.”



CALEIDOSCOPIC DRESS
150 versioni per la singolare pubblicazione in  scatola BAU tredici
Negli spazi museali della GAMC sarà esposto 1° degli originali 150 del progetto Caleidoscopic Dress; il progetto proposto dalla Zadi prevede la realizzazione di cartamodelli monotipo con Decorazione Caleidoscopica unica (formata da collage di materiali di recupero) e istruzioni su come poter autoprodurre un abito e/o tuta caleidoscopica. Questo lavoro sarà presentato al  pubblico accompagnato una serie di polaroid che documentano le 150 varianti uniche della decorazione e dalla fase progettuale-disegnativa dell’abito, con il campionario dei materiali utilizzati per la “Decorazione Caleidoscopica” che sono tutti frammenti di materiali di recupero fra cui alcuni disegni e dipinti dell’artista.
Così la Zadi descrive il suo propgetto:  Caleidoscopic Dress è un abito che può essere autoprodotto. La sua linea è semplice, essenziale ed unisex: le cuciture sono state ridotte al minimo per realizzare una confortevole tunica/tuta, adatta ad ogni occasione.  Caleidoscopic Dress si presenta con manica a Kimono e lunghezza sopra il ginocchio; può essere realizzato scegliendo due varianti di modello: collo stondato e gonna (tunica), collo a V e pantalone (tuta). Le 150 varianti si presentano con decorazione caleidoscopica unica, da applicare liberamente al modello secondo il gusto di chi realizza il capo. Ho scelto di ispirarmi al caleidoscopio come visione meravigliosa e frammentaria della realtà, che per i suoi accostamenti insoliti ma ricondotti ad un rigore geometrico, catturano la visione e la affascinano. Queste decorazioni, tutte originali e numerate, sono realizzate con materiali di recupero a me appartenuti e presenti nel mio atelier. Dipinti su tela o tessuti, disegni su varie carte, locandine di mostre, riviste e quotidiani, fogli scritti, pluriball, buste di plastica, sono alcuni dei materiali usati per la composizione caleidoscopica. Frammentando questi materiali ho voluto ricreare, attraverso la decostruzione e ricostruzione, una nuova opera-collage dal gusto eccentrico, che si presenta come una stella geometrica, regolare ma dinamica. Tale motivo ha l’intento di rappresentare la simbolica donazione di una parte di me e del mio percorso artistico, una nuova metamorfosi per Bau tredici.”     
                                                 

                                                                             
CALEIDOSCOPIC DRESS LIGHT #1
 abito-opera realizzato per defilé artistico
Caleidoscopic Dress Light#1 si ispira ad un concetto diabito-cattedrale, i cui il corpo-contenitore si identica con l’edificio-casa  e la “Decorazione Caleidoscopica” diventa l’occhio- finestra,  il rosone con cui opera la luce.La “Decorazione Caleidoscopica” originaria di Caleidoscopic Dress, viene utilizzata per questa opera-abito e ne differisce, oltre che per foggia, soprattutto per il sistema luminoso che dal suo interno accende la doppia decorazione geometrico-caleidoscopica posta sul davanti dell'abito.
Questa opera indossabile si presenta come la rivisitazione del classico abito tubino femminile composto da una linea regolare e appoggiata al corpo. L’abito è costituito da un semplice corpino e da due gonne, quella sopra più corta e quella sottostante che arriva sopra i ginocchio. Visto dal davanti l'abito presenta una serie di tagli che creano differenti strati di altezze del tessuto ricordando un’eco visiva orientaleggiante: un pannello centrale e rettangolare percorre la lunghezza del davanti dall’altezza dei seni fino a sotto i fianchi e contiene “incastonate” le due decorazioni caleidoscopiche, una posta nel corpino e l’altra all’altezza dei fianchi.  Una grande cintura e un collo a cratere completano il modello caratterizzandolo.
La caratteristica più insolita e spettacolare dell'abito è che a piacimento di chi lo indossa può essere acceso, emanando così dalle “decorazioni caleidoscopiche” una luce che ne rivela la ricchezza nella trasparenza e la varietà geometrica di cui è composto esaltando e contraddicendo la povertà dei materiali di recupero di cui è costituito. L'effetto della decorazione posto sulla parte frontale dell'abito molto semplice vorrebbe essere come l’effetto di un rosone in una chiesa, dove la luce invece di entrare fuoriesce per propagarsi nello spazio e raggiungere l'osservatore. Il concetto di abito-cattedrale con il rosone costituito dalla decorazione caleidoscopica e il corpo come contenitore archetipico sono i principi ispiratori di questo abito-opera che viene proposto e attualizzato per questo defilé.




Introdotto dall’Assessore alla Creatività Rossella Martina e dal Direttore Scientifico della GAMC, Alessandra Belluomini Pucci, l’evento comprenderà uno speciale “defilé artistico” in cui svariati autori di BAU Tredici sfileranno indossando i loro capi creativi, oltre alle performance degli ospiti speciali: il poeta sperimentale Sarenco, la compositrice elettronica Amelie Duchow, la cantautrice Verdiana Raw ed il quartetto post punk-shoegaze“Klam”, che improvviserà dal vivo un commento sonoro al defilé degli abiti creativi degli autori di BAU Tredici, proponendo altresì alcuni brani musicali al termine dell'evento.
La singolare pubblicazione “in scatola”, prodotta dall’associazione no profit BAU di Viareggio, è incentrata quest’anno sul tema dell’abito d’artista e raccoglie, in edizione di 150 copie, opere originali nel grande formato A2 (42x60 cm) di oltre sessanta autori internazionali attivi nelle più diverse discipline, dalla poesia visiva al design alla videoarte. Prendendo le mosse dal vasto immaginario dell’abito d’autore, con la sua ricca tradizione che spazia dagli stravaganti capi Dada e Futuristi agli estrosi costumi di scena di musicisti come David Bowie, Bjork e Lady Gaga fino alle creazioni di stilisti fuoriclasse come Gianfranco Ferrè e Alexander McQueen, la rassegna “Dress Codex - urgenze contemporanee in veste di rivista” presenta le opere prodotte per il numero Tredici della rivista d’autore “BAU - Contenitore di Cultura Contemporanea”, realizzata in sinergia con la storica azienda tessile Bonotto Spa e con grafica di Gumdesign. La mostra comprende, oltre alle opere di BAU Tredici, una selezione dal progetto Rosso di Donna/1522 curato da Alessandra Borsetti Venier e altri lavori visuali, prototipi e installazioni inedite che esplorano l’ambito dell’abbigliamento creativo.Per questa edizione BAU ha sollecitato un’indagine sull’indumento nelle sue più disparate applicazioni, sia dal punto di vista dei materiali impiegati che dell’innovazione e dei processi sociali attivati.
Anziché l’obbligo di adeguarsi ad un “codice d’abbigliamento” imposto, il progetto DRESS CODEX suggerisce al contrario le più libere sollecitazioni sull’universo dell’abito, suggerendo un nuovo codice fantastico che non esprime l’obbligo di adeguarsi a norme rigide bensì al contrario auspica proposte insolite nell'universo dell’abito, sia dal punto di vista dei più disparati e insoliti materiali impiegati che dei modi d’uso utopici e visionari.



Gli autori di BAU Tredici: Andrea Abati, Aboutiful, Paolo Albani, Silvia Ancillotti, Fernando Andolcetti, Stella Bach, Nora Bachel, Nanni Balestrini, Vittore Baroni, Golnaz Bashiri, Anna Valeria Borsari, Antonino Bove, Luca Brocchini, Myriam Cappelletti, Andrea Chiarantini, Weixin Chong, Cosimo Cimino, Massimo Cittadini, Carla Crosio, GianLuca Cupisti, Anne & Mario Daniele, Jakob De Chirico, Luca De Silva, Gabriele Dini, Graziano Dovichi, Amelie Duchow, Laura V.d.B. Facchini, FBarbara Fluvi, ForA, Monica Fossi Giannozzi, Ingrid Gaier, Annaklara Galli, Carlo Galli, Delio Gennai, Chiara Giorgetti, Gumdesign, Valentina Lapolla, LeRusco, Margherita Levo Rosenberg, Lolamur, Claudia-Marie Luenig, Marcantonio Lunardi, Ruggero Maggi, Manuela Mancioppi, Ubaldo Molesti, Rachel Morellet, Gertrude Moser-Wagner, Mario Mulas, Murat Önol, Virginia Panichi, Guido Peruz, Lamberto Pignotti, Giorgio Poli, ProgettoUtopia, Quek & Cambrai, Claudio Romeo, Massimo Salvoni, Sergio Sansevrino, Sarenco, Eva Sauer, Gue Schmidt, Simoncini.Tangi, Lorena Sireno, Serena Tani, Nicola Felice Torcoli, Päivi Vähälä, Tommaso Vassalle, Giacomo Verde, Elisa Zadi, Lucrezia Zaffarano.      

Altri artisti in mostra: Said Atabekow, Emanuela Baldi, Alessandra Borsetti Venier, Gloria Campriani, Carlo Cantini, Cinzio Cavallarin, Guglielmo Achille Cavellini (Archivio Carlo Palli), Antonio Ciarallo, Adolfina De Stefani, Gianni Dorigo, Mirella Ferrari, Kiki Franceschi, Caroline Gallois, Cristina Gozzini, Kappa, Bruno Larini, Elena Marini, Luca Matti, Lisa Nocentini, Rita Pedullà, Rosali Schweizer, Gianna Scoino, Giuseppe Secchi, Kinichi Tanaka, Elena Trissino, Stefano Turrini, Tatiana Villani.

Testi: Vittore Baroni, Massimo Bianchini/Aboutiful, Antonino Bove, Luca Brocchini, Francesca Cattoi, Andrea B. Del Guercio, Alessio Guano, Patrizio Peterlini, Maurizio Marco Tozzi, Helena Velena.

 
Orario: giugno - 15.30 / 19.30 - luglio: 18:00 / 23.00 - chiuso il lunedì
         www.bauprogetto.net - info@bauprogetto.net - t. 0584 944546