04/03/19

Artour-O, il Must


In occasione di ARTOUR-O il MUST, il Museo Temporaneo, che si svolgerà a Firenze dal 20 al 24 marzo 2019, Elisa Zadi presenterà due opere inedite “Monna Lisa Shoes” e “Bia e Cosimo”. Le opere concepite appositamente per l’evento, saranno rispettivamente presentate il 20 di marzo ore 19:00 presso OOO Out of Ordinary e il 21 marzo ore 16:00 presso il Chiostrino della Basilica della SS.MA Annunziata.

“Monna Lisa Shoes” è un’opera dedicata a Leonardo da Vinci in occasione del cinquecentenario dalla sua morte. Elisa Zadi parte da una ricerca storica sui calzari e, imitandone l’estetica del periodo, crea un supporto ligneo sagomato su cui dipinge ad olio il paesaggio presente dietro il ritratto della Gioconda. “Personalmente, il fatto che più mi ha incuriosito osservando questa opera è stato pensare a cosa potesse esserci oltre quell’immagine che Leonardo a scelto di mostrare” dice l’artista “mi sono sempre chiesta come potesse continuare la veste della donna al di sotto di quell’inquadratura … E che tipo di scarpe avrebbe potuto indossare la Monna Lisa?”. Il desiderio di Elisa Zadi è quello di incuriosire lo spettatore e fornire una chiave interpretativa immaginifica e alternativa di un’opera tanto popolare, ma che riveli ancora una diversa possibilità interpretativa.



“Bia e Cosimo” è un’opera appositamente concepita per ARTOUR-O che quest’anno vuole rendere omaggio a Cosimo I de’ Medici. L’opera si presenta come un’installazione pittorica interattiva che vuole invitare a riflettere sul legame affettivo che si era instaurato fra Cosimo e Bianca e coinvolgere il pubblico a partecipare con delle azioni dirette sull’opera.
Fra i numerosi figli illegittimi di Cosimo I solo Bianca de’ Medici ha madre ignota e da alcuni scritti d’archivio si evince che fosse una delle figlie predilette e Cosimo passasse molto tempo con lei: questi fatti hanno scaturito l’interesse di Elisa Zadi che si è dedicata a questo lavoro prescindendo da fatti storico-politici e restituendo uno spaccato intimo e familiare del Granduca coinvolgendoci in una riflessione sull’importanza dei rapporti affettivi.
“Ricostruendo il simulacro del piccolo corpo di Bianca, attraverso lo studio dell’abito indossato nel famoso ritratto del Bronzino, ho voluto ricrearne la presenza essenziale e inserirla in una struttura-porta simbolica con cui lo spettatore potrà interagire afferrando fra i fili e gli specchi appesi al suo interno dei cartigli con dei messaggi segreti di cui ne diventerà il tramite e il custode” così Elisa Zadi racconta e convoca nel partecipare alla sua opera.
  

Elisa Zadi esordisce nel 2005 con una serie di autoritratti che si riveleranno indagine introspettiva a lei necessaria e che permarrà come uno dei temi centrali della sua ricerca. Dal 2008 il suo interesse si concentra sulla figura umana, soprattutto femminile, indagata con una cruda e introspettiva frontalità: questo origina dei lavori pittorici che si esprimono in polittici; i soggetti si compongono in una narrazione ritmata e concettuale, che si intensifica nel 2013/14 con delle serie pittorico-installative di grande formato, che ricostruiscono attraverso la frammentarietà della tela uno spaccato di esistenzialità quotidiana. Dal 2015 la figura umana diventa simulacro della sua essenza attraverso opere-vestiti che rivelano una continua ricerca di materie e materiali, in cui il margine della pittura estende i propri confini abbracciando varie discipline dando vita a installazioni interattive e performative.





Cos’è – ARTOUR-O il MUST, il MUSeo Temporaneo, attivo a Firenze dal 2005 dove torna ogni anno, è composto anche da un secondo appuntamento all’estero. Ė una piattaforma dedicata alla promozione della creatività dell’arte contemporanea, del design, del mondo dell’Impresa e delle Istituzioni. Crede nella forza della Committenza, realtà strutturale alla storia dell’arte italiana.
Chi – i Partecipanti sono i Team composti da Artisti e Committenti con le Sezioni INTERIOR, a Tavola, Blow up, Punto Critico, Red Carpet, Saper Vedere, UnRolls, ARTOUR-O d’Argento, e i Focus Il Bello fa bene alla Salute, Arte e Committenza e Punto Critico.
Dove – il Percorso in Città è scandito dalle diverse " briciole” di Arte Contemporanea, Design, Architettura e Storia dell’Arte: Accademia delle Arti e del Disegno, ASP Montedomini, Basilica della SS.MA Annunziata, Centro Sauro Cavallini, Fani Gioielli, Officina Profumo Farmaceutica di S. Maria Novella, OOO Out of Ordinary, Penko, Parco di Villa la Vedetta.
Come – Aziende, Istituzioni, Imprese, Fondazioni, Associazioni, partecipano presentando opere d’arte e design.
Perché – Lo scopo è quello di fare comunicazione attualizzando il ruolo della Committenza illuminata che nel passato ha avuto fulgidi testimonianze in Cosimo I, Isabella d'Este e Lorenzo il Magnifico lasciando così anche oggi il segno della nostra identità e del nostro momento storico.





Rassegna Stampa a cura di ZanziPress:









https://www.evensi.it/artour-firenze-2019-tuscany-italy/296104402

https://allevents.in/firenze/artour-o-il-must-firenze-2019/200016655845628

https://www.vivertempo.it/evento/elisa-zadi-per-artour-o-firenze

http://www.tempoliberotoscana.it/event/monna-lisa-shoes-e-bia-e-cosimo-presentazione-di-due-opere-inedite-di-elisa-zadi/

http://www.allwebitaly.it/evento/elisa-zadi-per-artour-o

https://okarte.it/index.php/notizie-d-arte-2019/56110-elisa-zadi-per-artour-o

https://florence.carpe-diem.events/calendar/9981645-artour-o-il-must-firenze-2019-at-accademia-delle-arti-del-disegno/

https://www.wikieventi.it/firenze/399834/artouro-must-firenze-2019/

http://www.montedomini.net/public/d7694fbf-e23f-4ed3-b6c3-37fcdf951a2f.pdf

https://www.rivistasegno.eu/events/artour-o-il-must/

http://www.firenzetoday.it/eventi/artour-o-museo-temporaneo-firenze-programma-20-24-marzo-2019.html

https://portalegiovani.comune.fi.it/urlnews/webzine/32173.html

http://www.ellequadro.com/in-corso/

https://www.madeinitalyfor.me/eventi/artour-o-florence-firenze-2019/





Firenze Genova Beijing Hangzou Shanghai Yiwu Montecarlo Londra Merida Praga Portofino Barcellona Madeira Malta
ARTOUR-O il MUST compie 15 anni a Firenze
20  - 24 marzo 2019
XIV anno a Firenze XXIX  Edizione nel Mondo
Le Città d'Arte per l'Arte Contemporanea

            2019 è l’ANNO DI LEONARDO, COSIMO I,  GIOTTO

PROGRAMMA

Martedì 19 marzo ore 11 a Palazzo Vecchio presentazione alla stampa della XV edizione di ARTOUR-O il MUST a Firenze, XXIX nel Mondo, con la Presidente Maria Federica Giuliani, l’Assessore Sara Funaro, Elisa Bonini, Tiziana Leopizzi, Luigi Paccosi, Emanuele Pellicanò e Teo Cavallini

Mercoledì 20 marzo  Ore 18.00  ASP Firenze Montedomini, Via Malcontenti - Inaugurazione XV edizione a Firenze e della XXIX di ARTOUR-O il MUST nel mondo. Sezione INTERIOR – Guardaroba del ‘600.
Benvenuto del Presidente Luigi Paccosi con Sara Funaro Assessore al Welfare e   Sanità e Maria Federica Giuliani Presidente della V Commissione Cultura, Elisa Bonini e Tiziana Leopizzi.
Aperitivo offerto da Grand Hotel Mediterraneo
Giovedì  21 marzo – ARTOUR-O in Città - Il Percorso                                                   
Ore 10.00 Accademia delle Arti del Disegno – Il Benvenuto è della Presidente Cristina Acidini. Focus  Arte e Committenza ieri e oggi,  i Brillanti con la Madrina  Simonetta Brandolini d’Adda Presidente di Friends of Florence la fondazione americana impegnata dal 1998 nella Salvaguardia del patrimonio artistico fiorentino e toscano, quale perfetto esempio di rapporto fra Arte e Committenza, fra conservazione dei beni culturali e donatori che la rendono possibile – con la partecipazione di Valentino Mercati. Consegna ARTOUR-O d’Argento
L’Architetto ieri e oggi, Andrea Ponsi – a cura del Presidente della Classe di Architettura Prof. Arch. Renzo Manetti                                                                          

16.45 ARTOUR-O dà appuntamento alla Cappella dei Pittori alla SS.MA Annunziata. Inaugurazione Chiostro dei Voti con Fiorella Noci ed Elisa Zadi. Continua la  conversazione  Arte e  Committenza ieri e oggi         
17.00 Si torna a Montedomini per il Laboratorio e Saper Vedere – Vice Presidente Francesca Napoli consegna con Francesco Sarti il premio Saper Vedere agli ospiti di Montedomini – Laboratorio Punto Critico incontro tra Artisti, Curiosi e Studenti – la merenda è offerta ai bambini da Montedomini                                                                   
20.30 OOO Out Of Ordinary  ARTOUR-O a Tavola …con Leonardo  – mostra e cenacolo …e su Marte porterei inaugurazione con Sergio Orefice. Performance Allegro Vivace

Venerdì 22 marzo – ARTOUR-O in Città

10.30 Appuntamento da Fani Gioielli, Officina Profumo e Paolo Penko.                
11.30 Focus su Cosimo Fondatore dell’Accademia delle Arti del Disegno Cristina Acidini  con Duccio Mannucci, Luigi Zangheri e partecipa Andrea Margaritelli. Presentazione di Trenteccetera, i 40 anni di Ellequadro tra Arte, Cinofilia e Bellezza                                                                                                
13.00 Caffè Lietta - Inaugurazione dell’installazione di Fiorella  degl’Innocenti
14.30 continua il Percorso in città, si torna a Montedomini  
17.00 Studio Andrea e Luca Ponsi
       
 20.30  Aperitivo da OOO Cosimo I Committenza di ieri e Committenza di  oggi   e “il Bello fa bene alla Salute” con Flavio Lirussi, Sergio Orefice, Maurizio Di Maggio Red Carpet  Eleonora Lastrucci e Carla Sassaroli


Sabato 23  marzo

 11.00  ARTOUR-O in Città - Il sogno nel cassetto con ELisa Zadi per i bambini e i “bambini dentro”. SS.ma Annunziata con Friends of Florence                                                         

16.30  Fiesole pomeriggio Centro Studi Sauro Cavallini                                     

20.30 ARTOUR-O A TAVOLA al Grand Hotel Mediterraneo



Domenica 24 marzo

10.00 ARTOUR-O in Città Montedomini 
11.30 Grand Hotel Mediterraneo - Inaugurazione mostra e Installazione di Giorgio Gatto. Focus Punto Critico. Consegna Gat Under e Over 40 alla presenza del presidente del Consiglio della Regione Toscana Eugenio Giani.
Segue drink e ARTOUR-O in Città 


Tutti i luoghi sono aperti al pubblico.


                                    
I Committenti Aboca Sansepolcro AR, Accademia delle Arti del Disegno, Accademia di Carrara, Adolesco Genova, ASP Firenze Montedomini, Basilica SS Annunziata Firenze, Caffè Lietta Firenze, Castille Hotel Malta, Comune di Assisi ASG PG, Comune di Firenze, Comune di Genova, DanteMag London, Duchaley Shanghai, Explore Padova, FANI Gioielli Fi, Fondazione Atchugarry Montevideo U, Fondazione Guglielmo Giordano Torgiano PG, Gerolab Brescia, Gruppo Viziano, IIT Istituto italiano di Tecnologia Genova, Eleonora Lastrucci Prato, Levico Acque Trento, Listone Giordano Torgiano Perugia, Grand Hotel Mediterraneo Firenze, Made in Italy For.Me – Bologna, Officina Profumo Farmaceutica S. Maria Novella Firenze, OOO Out Of Ordinary Firenze, Panta Rei - Passignano sul Trasimeno PG, Penko, Studio Petronzi Torino, Politecnico Milano, Rondoni Campigliesi, Socota Taxi Firenze, Studio Sommariva Cogorno Ge, Studio Terracini Valenza Al, Terre Margaritelli Torgiano PG, UMA Università di Madeira, UNIGE Architettura, Ventique London UK, Villa La Vedetta  che presentano gli

Artisti in cui si riconoscono

Maurizio Balducci, Angele Bianchi,  Fiorenza Brembati, Nado Canuti, Sauro Cavallini, Andrea Chiodo, Gerry Crotti, Gabriella De Filippis, Giovanna De Paris, Antonio di Tommaso, Fiorella Degl'Innocenti,  Nicola Evangelisti, Stefano Favaretto, Giacomo Filippini, Paolo Fiorellini, Alba Folcio, Fukushi Ito, Giorgio Gatto, Giuliana Giribaldi, Giuliana Geronazzo, Giua, Andrea Granchi, Giuseppe Gusinu, Matt Marga,  Stefano Mariotti, Giorgio Metta, Marco Monopoli, Mara Moschini, Marta Motti, Fiorella Noci, Andrè Parodi Monti, Sarah Pesca, Bruno Petronzi, Andrea Ponsi, Parlind Prelashi, Franco Repetto, Massimo Ripa, Carla Sassaroli, Max Schiavetta, Luigi Scopelliti, Luciana Sommariva, Danilo Susi, Tang Jue, Annamaria Terracini, Fulvio Ticciati, Enzo Tinarelli, Francesco Vaccarone, Elisa Zadi, Silvano Zanchi



Uff. Stampa: Ellequadro Documenti ellequadro@me.com +39 348 3358530
Luca Giuntini:  +39 3402213190 – lucagiuntini@gmail.com

Davide Bonetti – Ghenos: Tel.+39 02 34 53 04 68 info@ghenos.net

Francesca Roberti: +39 333 5778330 - froberti.cultura@libero.it


AMORE, sostantivo plurale


AMORE, SOSTANTIVO PLURALE
a cura di Erika Lacava

14 - 17 Marzo 2019

Inaugurazione:
giovedì 14 Marzo, ore 18.30

Arnaout Spazio Arte
Viale Abruzzi 90, Milano




Giovedì 14 Marzo alle ore 18.30, presso Arnaout Spazio Arte, Milano, inaugura la mostra "Amore, sostantivo plurale" a cura di Erika Lacava.

Frutto di una riflessione sui significati plurimi della parola "amore", indagati e isolati da 20 artisti scelti per le loro caratteristiche differenti, la mostra si propone di rappresentare, attraverso la dialettica di differenza e ripetizione cara a Deleuze, la difformità contenuta all'interno di una singola parola usata abitualmente nei suoi significati differenti, tutti rappresentanti sentimenti immensi.

Dall'amore nel senso tradizionale per il proprio compagno/a, alla sua estensione in senso fisico, scisso da quello affettivo, nel sesso. Dall'amore che diventa possesso e a volte violenza, all'amore invece idealizzato, platonico e sospirato. Dall'amore incondizionato per i figli, di una tenerezza infinita, all'amore per il prossimo. Dall'amore divino per il creato a quello per le proprie passioni, fino all'amor proprio che è rispetto e dignità di sé.

Così come significati così diversi sono racchiusi in un solo e unico lemma, il parametro comune alle differenti opere presentate è la cornice, modello Ikea Ribba, eletta contenitore il più neutro possibile e reperibile in un negozio dalla diffusione più ampia possibile, atta a ospitare contenuti quanto più differenti. Grazie all'uniformità della cornice e alla sua ripetizione modulare, emerge ancor più chiara la differenza tra i singoli autori, rafforzata nel ritmo dalla disposizione in verticale delle opere in dittici o trittici.

Passare in rassegna le file di opere sarà come scorrere le righe di un dizionario alla voce "amore", fermandosi a riflettere su ogni singolo significato proposto.

Amore, creatura fragile e delicata, simile alle piccole lune di Michela Baldi, una sospesa, come l'equilibro precario dell'amore, e una parzialmente velata di rosso, come un sentimento protetto e parzialmente mostrato. Impermanente come l'haiku del poeta e mistico Moritake che giace nel palmo della mano di Lia Bottanelli, correndo lungo le linee del cuore, della testa e della vita, in dittico con le definizioni del termine "carezza" di J.P. Sartre. Il prendersi cura è il sostenere l'altro su di sé e tenere la sua anima tra le mani per il giovane Federico Montesano, mentre l'amore totale, senza limiti, dell'artista veneto Giulio Malfer è una ragazza dai capelli corvini che riempie lo spazio con i suoi seni abbondanti e non lascia scampo al pensiero razionale. Luisa Cittone, illustratrice, rende con pochi tratti di grafite la tensione erotica dei corpi abbracciati, mentre quelli ritagliati e incollati dall'artista romano Mauro Molinari sono quasi trasformati e sfigurati in piatte figure bidimensionali. Amore in bilico tra ideale e passionale è invece quello rappresentato dalla toscana Elisa Zadi, in un dittico ispirato all'"Amor Sacro e Amor Profano" di Tiziano, legato con un filo rosso-amore a simboleggiare il legame, non sempre intuito ma inscindibile, tra questi due aspetti dell'amore.




L'amore è un giardino" è il titolo delle opere a quattro mani della ceramista Margrieta Jeltema e della fashion designer Valeria Chernova che propongono giardini di delizie in stile rococò dai dettagli finissimi, con vasi, fiori e uccelli appollaiati sui rami, paesaggio ideale per gli sguardi sognanti dei "giardini platonici" del torinese Daniele Bianco che raccontano di spazi recintati e protetti dal mondo, a cui solo gli amanti possono accedere.
Il trittico di fotografie delle acque piegate e riaperte, in cui ci si tuffa senza il "salvacuore", lasciano la traccia rossa dei ricordi nelle opere della fotografa Paola Rizzi, mentre nelle opere di Simonetta Testa l'amore tesse lunghi grovigli di fili intorno e dentro le immancabili lettere d'amore, nelle differenti fasi dell'innamoramento, della passione e del per sempre. Lo squalo, la manta e il serpente della giovane artista Giulia Lazzaron, disegnati nell'oceano del suo occhio ingrandito, mostrano quanto un microcosmo possa somigliare a un universo, e il suo amore per il creato, mentre l'amore fraterno compare nella coppia di lavori del trevisano Stefano Martignago in un abbraccio di umanità tra due senzatetto addormentati.

Opere che vanno oltre il limite della cornice sono la grande scultura di Marisa Vanetti, inno a un amore incondizionato, trasversale, transgender, trans-umano, al di là delle differenze di genere, di razza umana o animale, minerale e vegetale, e le piccole lanterne in ferro forato di Mauro Pinotti, che, dandosi luce a vicenda, danno origine a un amore.
Il pane ricamato di Camilla Marinoni propone la forma anatomica del cuore, organo centrale della vita e delle passioni, così come il pane è alimento quotidiano delle nostre vite. Fortemente simbolica anche l'opera "Confini" dell'artista sarda Maria Jole Serreli, una frattura in un piatto che non può più essere sanata, e resta lì, a segnare il limite delle reciproche vite, che un nuovo filo ha provveduto a ricucire, ognuna individualmente.

Paola Pietrogrande sceglie invece per un'installazione a soffitto la forma-simbolo inflazionata del cuore per rendere il concetto universale di astrazione, ma scomponendola in tasselli che indicano il battito e il respiro dell'amore. Fuori formato, infine, il trittico dell'artista siciliana Milena Nicosia, metafora del sentimento di amore e odio per la sua terra, nella nostalgia di fiori che si trasformano in rovi a minacciare il suo vestito da bambina, e il quadro astratto di Marta Bonaventura, rosso come il colore comunemente legato al sentimento dell'amore.

Venerdì 15 Marzo alle 18.30 sarà ospite in un evento collaterale alla mostra Alice Zannoni, autrice di "L'arte contemporanea spiegata a mia nonna", che racconterà al pubblico il suo particolare rapporto di amore con nonna Zita che ha dato origine al libro.





Elisa Zadi "Amor Sacro, Amor Profano", 2019
installazione acquerello, foglia oro, nastro, 127x165 cm circa

Ho pensato di affrontare il vasto tema dell’amore attraverso la rivisitazione dell’antitesi dell’amore materiale e spirituale ispirandomi alla celeberrima opera di Tiziano “Amor Sacro e Amor Profano”. Nella mia interpretazione la figura femminile allegorica diventa protagonista di una riproduzione cartacea monocromatica blu di guado, rappresentata in trompe-l’oeil assieme ad un nastro rosso. Questo nastro dipinto diventa reale, unisce le due opere e crea un gioco illusorio che vince la bidimensionalità del supporto e la struttura della cornice, dandone un significato altro che intende “legare assieme” le due forme di amore.

 La mostra resterà aperta fino a Domenica 17 Marzo con i seguenti orari:
Ven-Sab-Dom: ore 11.00-13.00 e 15.30-18.30
Altri orari su appuntamento



https://okarte.it/index.php/notizie-d-arte-2019/56059-amore-sostantivo-plurale 

https://www.mentelocale.it/milano/eventi/118353-amore-sostantivo-plurale-mostra-collettiva.htm?fbclid=IwAR2jtIyqBEfTA6DyFVBoiUWqLsNbmYUPtCfT1lSrqBXVv8E0oQRHQ13QieU 

18/12/18

Ophen Virtual Art




SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
"SELFIE - Searching for Identity" con 72 artisti internazionali
SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
“SELFIE / Searching for Identity”
a cura di Sandro Bongiani


Da venerdì 28 dicembre 2018 al 28 aprile 2019
Inaugurazione: domenica 23 dicembre 2018, ore 18.00

SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
Via S. Calenda, 105/D - Salerno, Tel/Fax 089 5648159
e-mail: bongianimuseum@gmail.com
Web Gallery: http://www.collezionebongianiartmuseum.it
Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00



SPAZIO  OPHEN VIRTUAL ART GALLERY   DI  SALERNO
Un nuovo spazio virtuale e planetario no-profit  online creato per essere accessibile 24 ore su 24 da tutto il  mondo.
La  Collezione Bongiani  e' una piattaforma web no-profit  online di arte contemporanea. Le nostre mostre virtuali non sono semplici filmati o presentazioni di  book  fotografici ma veri ambienti tridimensionali dove lo spettatore si ritrova immerso  a 360°  negli  spazi virtuali  della galleria e può  muoversi liberamente per visitare le opere esposte.

  Siamo uno dei primi e più  importanti  team di eventi virtuali no-profit al mondo.  Le mostre vengono inaugurate come in una vera galleria d'arte con un comunicato stampa inviato  ai rispettivi interlocutori,  la presentazione della mostra   da parte di un critico d'arte e con  il relativo catalogo presentato in edizione on-line.  Al termine della mostra  l'evento svolto  viene  archiviato  permanentemente per essere eventualmente rivisitato.



VISITA IL SITO DEDICATO  AL NOSTRO MUSEO E GALLERIA D'ARTE
http://www.collezionebongianiartmuseum.it/

 

Il Nuovo Spazio: Ophen Virtual Art Gallery 

della Collezione Bongiani di Salerno
Questa precedente  piattaforma interattiva Ophenvirtualart.it  attiva  con successo per diversi anni (da ottobre 2009 a novembre 2015) è stata sostituita degnamente dall’attuale  interfaccia  interattiva della Collezione Bongiani Art Museum, comprendente la Collezione immaginaria, la Collezione reale di grafica contemporanea e la nuova piattaforma dello Spazio Ophen Virtual Art Gallery, uno spazio ancora più interattivo e veloce capace di rispondere alle esigenze concrete degli utenti del web e far conoscere l’arte contemporanea  in modo semplice,  diretto e “democratico” ad un pubblico sempre più vasto e interessato.   
Questa nuova "piattaforma culturale" risulta a oggi una  delle prime  e più  importanti gallerie virtuali interattive "no profit” al mondo che  operano sistematicamente  on line con un serio programma continuativo di proposte culturali.

13-21 DICEMBRE 2018 
 "SELFIE/ SEARCHING FOR IDENTITY"

opera di Elisa Zadi
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Quale identità?

Viviamo in un'epoca uniformata con esseri profondamente omologati e scissi, caratterizzati da  una profonda dissociazione dalla realtà che condiziona pesantemente  il nostro inquieto esistere. Come scrive nella presentazione Sandro  Bongiani: La perdita dell’identità dell’uomo contemporaneo ormai assuefatto a modi precostituiti e imposti dal sistema sociale genera confusione e dissociazione in questa società carica di profondi cambiamenti culturali, sociali e politici, segnata dall’alterità e dai nuovi e possibili modi nella costruzione dell’io, smantellando  i consueti concetti tradizionali  sostituiti da nuove e provvisorie percezioni e dal nuovo modo di relazionarsi; non più l’immagine di come siamo, ma come possiamo “essere” sostituendo all’immagine di se stesso quella riflessa e appetibile dell’altro. Tutto ciò fa apparire l’uomo  complicatamente inespressivo e inutile. Solo l'artista, da bravo e curioso analista mette a nudo l’uomo di fronte a se stesso, al suo specchio culturale e sociale, facendo intendere come la tecnologia odierna abbia sconvolto definitivamente in nostro vivere. Con ciò non desidera affatto costruire l’io come registrazione del bello, bensì come possibilità per accedere ad un livello più profondo di coscienza nella realtà, definendo un modello molto più concreto rispetto alla convinzione di un modello stereotipato e anonimo dell'attuale presente, imposto e condizionato attraverso la pubblicità e gli strumenti di persuasione occulta. L'essere ridotto a “una dimensione” evidenzia  in modo problematico la propria fragilità condividendo la similitudine, la ripetitività, la somiglianza dell'altro e negando la conoscenza di un’io che non riesce e non desidera definirsi e consolidarsi in forme più stabili. Di certo, questi condizionamenti accettati ormai per consueti  e  normali  smantellano la costruzione di un io personale  accettando passivamente i luoghi comuni e preferendo un falso modo di “essere” nel tentativo estremo di appropriazione di una pseudo unità per trovare se stesso. Nel sentirci smarriti e indifesi siamo costretti tutti a scrutarci allo specchio del nostro “io impersonale”  alla ricerca di una qualsiasi identità anonima e sterilizzata, ma perfettamente aderente alla precarietà del nostro esistere e di come siamo diventati.     


Artisti presenti: Guglielmo Achille Cavellini , Picasso Gaglione , Luc Fierens , Reid Wood ,  Noriko Shimizu , John M. Bennett , Rosalie Gancie , Mailarta , Snappy , Maria Alejandra Besozzi , Matthew Rose , Miguel Jimenez , Coco Gordon , Cracker Jack Kid , Mustafa Cevat Atalay , C. Mehrl  Bennett , Fernando Aguiar , Monsenhor enVide neFelibata , Anja Mattila , Marina Salmaso , Remy Penard , Pedro Bericat , Michel Della Vedova , Maria Josè Silva – Mizè , Clemente Padin , Maya Lopez Muro , Jacob de Chirico , Ruggero  Maggi , Emilio Morandi , Ernesto Terlizzi  , Mauro Molinari , Pier Roberto Bassi , Rolando Zucchini , Gino Gini , Carlo Iacomucci , Fernanda Fedi , Claudio Grandinetti , Luisa Bergamini , Giovanni Fontana , Enzo Patti , Giancarlo Pucci , Vittore  Baroni , Elisa Zadi , Marcello Diotallevi , Alfonso Caccavale , Alessandra Angelini  , Antonio Sassu , Calogero Barba , Anna Boschi , Giovanni Bonanno , Lamberto Caravita , Bruno Cassaglia , Maria Credidio , Renata e Giovanni Stada , Maria Grazia Martina , Cinzia Farina , Domenico Severino , Daniele Virgilio , Gian Paolo Roffi , Antonella Sassanelli , Gianni Romizi, Pierpaolo Limongelli , Santini del Prete , Lancillotto Bellini , Domenico Ferrara Foria , Bruno Pierozzi , Claudio Romeo , Fulgor G. Silvi , Roberto Scala , Francesco Cornello , Fiorentina Giannotta , Roberta Savolini.
 
opera di Noriko Shimizu


opera di Marcello Diotallevi

opera di Giovanni Bonanno

 Which identity?

Never before has man been faced with a situation of "total s-nourishment" as in our day. The technological civilization has upset the normal relationship between man and nature, shattered the usual concept of space / time and consolidated the sense of loss. The rapidity and acceleration of our existence has negatively affected all modern civilization. The isolation of our time from that of nature, the continuous and nomadic movement of our movements has become an essentially "artificial" element no longer tied to normal rhythms. The space-time dimension of the earth and of the universe has contracted to such an extent that it gives way to the speed of television transmission in real time in an essentially "immaterial" and inactive dimension. A capitalist society that has lost the usual points of reference and created the constriction and the great emptiness of contemporary man; now nothing is measurable, there are no longer even stable models. We live in a very precarious situation where the movements, real-time communications, television, the distorted use of social networks like Facebook, Instagram, the paranoid and manic photographic selfie, along with other contingent factors have changed and deleted the identity of each of us. We often change the identity of what is second, of the context in which we find ourselves using the same gestures and the same language, perhaps out of fear of being marginalized; we are afraid of appearing "different" from others and therefore we look at the other "in an attempt to be the same person. In this comparison there is the urgency to redesign the boundaries of the ego, the ego and the other are continually involved and conditioned in a transcurrent and indeterminate process of definition and remodulation. Otherness means comparison between the self and the other and suggests similarity, difference and way of stabilizing an identity. Furthermore, it is also the ability to change, to cross certain boundaries and become "other". With the otherness new borders are created, but also new limits. With assimilation and simulation we tend to eliminate distinction and diversity in a process by which the otherness of the other (or ours) is called to conform. In some ways, contemporary man perpetuates the concepts of assimilation, resemblance and diversity. However, "to be" means not to conform to anyone; do not wish to achieve similarity in anything. The loss of the identity of the contemporary man by now accustomed to pre-established ways and imposed by the social system generates confusion and dissociation in this society full of profound cultural, social and political changes, marked by otherness and by new and possible ways in the construction of I, dismantling the usual traditional concepts replaced by new and temporary perceptions and the new way of relating; no longer the image of how we are, but how we can "be" replacing the image of ourselves with the reflex and appetizing of the other. All this makes the man appear complicatedly expressionless and useless. Only the artist, as a good and curious analyst, exposes man in front of himself, to his cultural and social mirror, making us understand how today's technology has definitely upset our lives. With this it does not want to construct the ego as a recording of beauty, but as a possibility to access a deeper level of consciousness in reality, defining a model much more concrete than the conviction of a stereotyped and anonymous model of the present, imposed and conditioned through advertising and the tools of occult persuasion. We live in an age uniformed with deeply homologated and split beings, characterized by a profound dissociation from the reality that heavily affects our life. Man can try to overcome his limitations and his certainties, but he must not lose consciousness of himself, of his "personal self" and the difference "of the other". Being reduced to one dimension in a problematic way highlights one's own fragility by sharing the similarity, repetitiveness, the similarity of the other and denying the knowledge of an ego that fails and does not wish to define itself and consolidate itself in more stable forms.  Of course, these conditioning accepted by ordinary and normal now dismantle the construction of a personal ego by passively accepting the clichés and preferring a false way of being in the extreme attempt of appropriation of a pseudo unity to find itself. It is no coincidence, if we deliberately used, for the first time in one of our virtual shows, a sought-after frame of great workmanship and beauty, this would make us reflect on the precarious condition of the individual who supremely demands the appearance of the other, in this case is the frame, the priority role of managing and giving body to its visibility. An entirely lacerated individuality that can not find its logical dimension. In feeling lost and helpless we are all forced to scrutinize ourselves in the mirror of our "impersonal self" in search of any anonymous and sterilized identity, but perfectly adhering to the precariousness of our existence and of how we have become.  

Sandro Bongiani


opera di Coco Gordon