26/01/13


SIMULTANEA – Spazi d'Arte

C'ERA UNA VOLTA
27 gennaio – 10 febbraio 2013

Le fiabe di tutti i tempi nelle interpretazioni di cento artisti

L'invito rivolto da Simultanea agli artisti visivi di raccontare una fiaba ha raggiunto il magico risultato di cento con immagini inviate da tutta Italia, ma anche da Cina e Giappone. Nel formato unico dell'A4, le opere pervenute vengono a comporre una mostra che, nella libera ispirazione alle fiabe più celebrate quanto a quelle rintracciate in culture diverse o d'invenzione, diviene metafora nella metafora attraverso interpretazioni che vibrano nei toni romantici quanto ludici, in quelli della satira politica e dell'erotismo, offrendoci, come nelle migliori fiabe, incanti ed inquietudini: non solo fate e principesse ma anche orchi e lupi. La variegata ricchezza espressiva trova riflesso in quella tecnica con un ventaglio di processualità che spazia dal disegno all'incisione, dall'acquerello all'olio su carta, dal collage alla fotografia ad elaborazioni materiche tridimensionali.
Del resto, come avvertiva Italo Calvino: “Traendo origine dalle radici antropologiche della leggenda e del racconto popolare, come tradizioni orali che narrano timori e credenze, permettendo la divulgazione di messaggi universali, la fiaba si rivela strumento congeniale alla comprensione dell'esistenza. In particolare alla decodificazione di quei lati oscuri che in essa si celano, per la tendenza a portare in superficie conflitti latenti, come avviene nell'attività onirica. Usando un linguaggio metaforico estremamente semplificato, con stilemi comuni e motivi ricorrenti, va al di là di ogni dimensione spazio-temporale e si configura molto più vicina alla realtà di quanto si possa immaginare.”

...L'essenziale è invisibile agli occhi...(Il Piccolo Principe, di Antoine de Exupéry)

Grazie a:
Alessandro Andreuccetti - Agnese Bagnardi - Massimo Barcariol - Alessandro Bargellini - Mauro Baroncini - Francesco Beccastrini - Rolando Benvenuti - Claudia Bertera - Luisa Bergamini - Claudia Bettinardi - Andrea Bianchini -Elena Bottari -Alessia Brozzetti -Angela Cacciamani - Monica Camerota - Silvano “Nano” Campeggi - Massimo Cantini - Mauro Capitani - Valentina Caputo - Eleonora Castagnozzi - Saro Catalbiano - Laura Cattani - Claudio Cavalieri - Anna Cecchetti - Roberto Celli - Stefano Cerioli - Maya Cetkovic - Dalila Chessa - Veronica Chessa - Marco Colella - Patrizia Corrà - Stefano Cristiano - Nadia Cultrera - Rita Demattio - Martina Di Bella - Luca Di Castri - Giorgio Distefano - Gianni Dorigo - Patrizia Fabbri - Laura Fanelli - Sabrina Finotto - Brunella Fontani - Simonetta Fontani - Silvia Fossati - Maria Gambacorta - Cesare Garuti - Chiara Giordano - Lina Giorgi - Ilse Girona - Alessandro Goggioli - He Si'en - Viky Keller - Paolo Lantieri - Emiliana Lippi - Marta Lorenzon - Marisa Lo Zito - Annamaria Maremmi - Franco Margari - Laura Mariotti - Mauro Marrucci - Mauro Martin - Luca Masselli - Veronique Massenet - Laura Micheli - Mauro Molinari - Paolo Ober - Simonetta Occhipinti - Miya Ozaki - Daria Palotti - Fabrizio Paoletti - Angiolo Pergolini - Roberto Piazza - Claudia Piccolo - Willy Pontin - Anna Ada Rebecchi - Gemma Rossi - Lizzy Sainsbury - Piero Sani - Daniela Savini - Marta Sarti - Cristiano Scantimburgo - Laura Scopigno - Lelia Secci - Silvia Serafini - Andrea Simoncini - Gabriella Socci - Giovanna Sparapani - Simone Staffieri - Lucio Stagi - Maria Stancher - Paola Tangocci - Martina Tapinassi - Francesca Vannini - Enzo Verdelli - Silvia Vinci - Marco Vissani - Elena Vollmann - Elisa Zadi - Paola Zaltron

Opening: domenica 27 gennaio ore 17.00

Simultanea – Spazi d'Arte
spazio curatoriale, assoc.art.-cult. diretta da Roberta Fiorini e Daniela Pronestì

Firenze, Via San Zanobi 45 rosso
http://simultaneaspazidarte.blogspot.com simultaneaspazidarte@hotmail.it orari: lun.-ven. 16.00 - 19.00

24/01/13

“IO ROTTAMO …E TU?”





Dei giovani ed emergenti artisti che operano nel territorio fiorentino hanno deciso di esporre in maniera totalmente autonoma in uno degli spazi più suggestivi del quartiere di Santo Spirito; la chiesa sconsacrata di San Carlo dei Barnabiti. Il titolo della mostra “IO ROTTAMO…E TU?”; espongono Mark Abouzeid, Vahe Avagyan, Matteo Benetazzo, Fran Bodabilla, Edoardo Casini, Alessandro Di Grande, Nicola Formosa, Daniele Fusco, Enrico Guerrini, Ilaria Leganza, Michele Moricci, Vaclav Pisvejc, Riccardo Rommozzi, Marianna Rosi, Maurizio Russo, Guerilla Spam, Elisa Zadi  e Marco Zamburru, su “nuovi spazi a confronto” in una mostra presentata dalla Storica dell’arte Costanza Baldini.
Al di là di posizioni politiche, di preferenze di partito, di operazioni mediatiche, l'artista rimane sempre l’interprete della società, colui che osserva, scruta e racconta la sua realtà partendo da quella oggettiva, riproponendo non solo una tela dipinta ma un vero e proprio quadro storico del contemporaneo momento fiorentino.
Tra interpretazione e trasfigurazione, provocazione o indifferenza, l'artista ci propone il suo sguardo diverso, nella speranza che questo, attraverso la sua lucida autenticità, così da fornire una lettura ''esclusiva'' di un ''dato di fatto'', oltre ai limiti prestabiliti del pregiudizio e della censura.

Vernissage della mostra sabato 26 gennaio 2013 dalle ore 17 alle 21 nella Ex-Chiesa di San Carlo dei Barnabiti in via Sant’Agostino 23 Firenze. La mostra resterà visitabile fino al 30 gennaio con orario 10:00-18:00. Ingresso Gratuito. Info 3493760644 – 3490602178.



 

La Nazione di Firenze, giovedì 24 gennaio 2013.

09/01/13

Incontro con Fogher

Cosa rappresenta questa opera?
Due persone sono raccolte intorno ad un tavolo, meditano sulla morte di un topo. Ho scelto di mettere questo animale perché credo che il suo destino possa essere idealmente paragonato a quello di un'artista. I topi sono usati come cavie nei laboratori, dalle loro risposte dipendono gli esiti di alcuni esperimenti da seguire. La medicina usa questi esperimenti per avanzare nel proprio progresso, il mercato esegue manovre simili per creare prodotti: "archistar".
C'é quindi una forte critica su quello che é il mercato dell'arte?
Beh, si. Perlomeno su quel tipo di mercato che si comporta come una forza economica e detiene il potere, dettando il gusto e lanciando determinati artisti. Questi artisti hanno un successo e un andamento del loro lavoro che può essere paragonato alle dinamiche della borsa. Infatti, poi, le attenzioni si spostano su altri fattori e si perde il senso intimo del fare arte.
Cos'é per te il senso dell'arte?
E' libertà di esprimersi per interpretare la realtà in cui viviamo.
Perché le due figure indossano dei guanti e un cappuccio?
Si nascondono. Noi igenizziamo tutto, disinfettiamo tutto, ci profumiamo..tutto in maniera eccessiva; anche questo, secondo me é una sorta di "psicosi reattiva": forse tanta pulizia esteriore vuole mascherare un"sporco interiore"?  L'uomo non si vuole sporcare le mani o avere un contatto con le cose che secondo lui sono disgustose o "inferiori biologicamente" a lui; però una volta, (in questo caso) che l'animale é privo di vita possiamo osservarlo con curiosità, magari su un tavolo di cucina, in un piatto! Anche agli artisti spetta lo stesso destino.
Credi che il genere umano sia crudele?
Sì, mostruoso. Il più animale di tutti perché é tanto intelligente da sapere come mascherare le sue azioni in una sorta di "forma convenzionale" chiamata educazione. Grazie a questa educazione può fare le cose più orribili senza "scomporsi troppo", senza perdere la parvenza di uomo. Tutto é omesso, la realtà é occultata da una sorta di "forma" che permette le manovre più mostruose.
Hai sempre le idee molto chiare sulla realizzazione di un'opera?
Quasi mai. Se avessi le idee chiare sarei un ingegnere non una pittrice. Io ho solo delle sensazioni all'inizio ambigue, delle intuizioni che mi chiarisco man mano che proseguo il quadro. E' attraverso la realizzazione dell'opera che vengono fuori quei concetti che se non dipingessi, rimarrebbero astratti. Alla fine rimane sempre qualcosa di irrisolto, di ambiguo..quando é così mi sento di aver lavorato bene, di essere fedele a me stessa e al mistero che c'é in ogni cosa! T'immagini che cosa orribile e innaturale se tutto fosse programmato e svelabile!? non siamo delle macchine, per fortuna.. Anche se credo che la cosa piacerebbe molto ai signori che credono di avere il potere, tanto che tentano di indirizzarci, di controllarci. Per questo gli artisti sono "tenuti da parte", come i topi, anche loro non piacciono alla società, lasciati "liberi" si controllerebbero male!

 "Raccoglimento"(particolare), 2012
olio e collage su tela, cm 75x125.

30/10/12

MIRAME



Espongono gli artisti
Angel Ramiro Sanchez-Patrizia Genovesi-Elkin Canas-Niccolò Brogelli-Elisa Zadi-Giorgio Magini-Rafael Guerra-Greta Gonnelli-Milixa Moron-Eleonora Nistri-Pablo Simunovic-Stefano Cantini.





07/10/12

L'arte una moda!?


"Mi hanno detto che la pittura sta tornando..dovresti approffittarne!".Che é!? Una moda? Mi rifiuto di credere alla concezione dell'arte come una moda, non mi interessa, non é questo. "Magari poi fra 2 anni ritorna il concettuale o sono in voga i video..chissà!". Mi rifiuto di pensare ad adeguarmi al gusto di una società che ha disimparato il significato delle parole che pronuncia.
Arte deriva dalla parola "arto", cioè mano, fatta con le mani. Lavoro fatto con le mani, lavoro pratico, intellettuale e morale insieme! Lavoro! Lavoro costante, non trovate x cercare di raggiungere il successo. "Descrivi senza fare il furbo" sosteneva Puskin.
Non c'é niente di più effimero della moda che deve essere cambiata ogni stagione (O.Wilde), della borsetta di Gucci da esibire, dell' hi-phone preso con il finanziamento, il televisore hd.. di tutta le tecnologia e il progresso che invece di renderci autonomi ci ha allontanato dal senso profondo dell'esistenza!
Forse come allora ci fu una separazione fra arte e artigianato adesso dovrebbe essere coniata una nuova definizione che possa scindere le cose e fare chiarezza fra moda e arte, fra segno e simbolo, fra feticcio e techné.                         
    Dizionario etimologico Pianigiani.






 arte [àr-te] s.f.  

Attività umana regolata da accorgimenti tecnici e fondata sullo studio e sull'esperienza.
 Il Nuovo Zingarelli Minore.

 Attività dell'uomo basata sul possesso di una tecnica, su un sapere acquisito sia teoricamente che attraverso l'esperienza; in tal senso, coincide anche con un mestiere che richieda un'abilità specifica. Produzione di opere adeguate ai canoni estetici del bello, prevalenti nei diversi periodi storici; l'opera stessa così prodotta (spec. se di tipo figurativo).
Dizionario Italiano Sabatini Coletti.

In senso lato, capacità di agire e di produrre, basata su un particolare complesso di regole e di esperienze conoscitive e tecniche, e quindi anche l’insieme delle regole e dei procedimenti per svolgere un’attività umana in vista di determinati risultati.
 Vocabolario Treccani. 


Leandro Luccerini Photographer.










10/09/12

20 Settembre 2012-18 gennaio 2013 Fiesole per Cesare Zavattini.

Galleria Quadro 0,96 via del Cecilia 4, Fiesole, Firenze.



Cesare Zavattini (1902 - 1989), scrittore, giornalista, soggettista e sceneggiatore, pittore, è una delle figure più significative del '900, a cui si devono libri (Parliamo tanto di me, I poveri sono matti, Io sono il diavolo, Straparole), film memorabili (Sciuscià, Ladri di biciclette, Miracolo a Milano, Umberto D.) e insieme l'attiva partecipazione al cambiamento del cinema e del mondo attraverso idee, progetti e iniziative di risonanza internazionale.
L'Archivio Cesare Zavattini si consulta soltanto previa prenotazione. E-mail: archivio.cesarezavattini@municipio.re.it











26/08/12

QuotidianaMente, in breve il mio lavoro.




La figura umana, soprattutto quella femminile è al centro della mia ricerca espressiva. Trovo che nella figura femminile ci sia una complessità psicologica e di “ruolo sociale” che mi attrae, tanto che con la pittura cerco di rivelarne la sua poliedricità. Sono molto interessata a fare ritratti, alla faccia delle persone, infatti mi reco spesso in luoghi come case private o di riposo x eseguire dei lavori dal vero. Dalla faccia delle persone si possono capire molte cose di quell'individuo. Io cerco una "verità" guardando gli altri che mi accomuna ad essi e al genere umano; questa ricerca patognomica si riflette inevitabilmente in una ricerca introspettiva che è arricchita da una numerosa serie di autoritratti che eseguo costantemente sin dal 2005. La presenza della persona con le sue emozioni e il suo aspetto mi sono indispensabili, tanto che in quel preciso momento, in quella data luce, cerco di fissarne le molteplici sfumature. Cerco in qualche modo di rappresentare una porzione di esistenza, avvicinandomi all’intima dimensione, psicologica e storica, dei soggetti rappresentati; le persone sono il veicolo per una comprensione più profonda della realtà.
I colori che uso sono spesso terre che raccolgo nel territorio e poi trasformo in pigmento per i colori. Mi piace questo legame con il territorio e la tradizione artistica, rappresenta le mie radici e mi permette di plasmare la materia pittorica in piena libertà. Cerco di rispettare sempre la materia, oltre che nei colori anche nei supporti, infatti le tele che uso, sono tessuti appositamente scelti e  lasciati allo stato grezzo di fibra tessile x non falsare la natura di questa materia.