Scopo del
progetto è
quello di creare una installazione emozionale, che non riproduce un
percorso in senso
tradizionale bensì rappresenta il paesaggio non necessariamente inteso
in senso tradizionale urbano e/o naturalistico, ma in modo
intimo e personale, attraverso linguaggi inediti.
Il mio arrivo e
la mia indole mi portano a concentrarmi sulla sfera più intima e
semplice della struttura ospitante L'Elba del Vicino. Le lenzuola e le bianche tovaglie offerte per
il soggiorno diventano motivo significante: nelle pieghe del panneggio
io vedo le stesse pieghe di queste montagne e le stesse increspature del
mare.... Le mie due finestre della camera hanno rispettivamente un
affaccio sulla montagna e uno sul mare.
Le opere pittoriche prodotte hanno così una ombre calde come la terra e l'altra fredde come il mare...
Le opere pittoriche prodotte hanno così una ombre calde come la terra e l'altra fredde come il mare...
1- Come hai trascorso il tempo della residenza?
- Prevalentemente lavorando al progetto. Qualcuno mi prenderà in giro quando gli racconterò che non ho fatto neanche un bagno... Ma è così, i giorni sono pochi e il senso della residenza comprende una full immertion artistica!
2- Sei riuscita a sviluppare in pochi giorni il lavoro che ti eri prefissa?
- Direi di sì. Sono partita con le idee piuttosto chiare... Anche se ovviamente come ogni idea che si rispetti è stata più volte messa in discussione vivendo nel territorio e facendo esperienze nel luogo.
Molto importanti sono state le passeggiate alla scoperta del territorio e determinante il trekking con Giacomo. Infatti la meta del trek ha coinciso con la scelta del luogo per l'installazione. Incredibile come a volte le cose si manifestino dapprima come per caso...Un posto magico in mezzo al bosco, un'apparizione metafisica e un pò felliniana! Questo luogo ha dato un senso profondo al mio lavoro, in qualche modo lo ha chiamato a sè, mi stava aspettando... Non solo ha rivelato l'immagine inconscia del tempio che era dentro di me, ma ha indicato anche il mio proseguo futuro...
3- Le tue opere, soprattutto le installazioni come "La Porta Verde" ma anche "Blu Guado" e soprattutto la recente "La forma dell'Aria", hanno un che di magico, come lo spieghi?
- Per me l'arte è magica. E' un qualcosa che fisicamente non esiste e che prende forma credendo ad un pensiero astratto e perseverando in quel pensiero come una preghiera, un mantra, un rituale... Poi attraverso la materia le sensazioni diventano vere, è una creazione che trascende il controllo totale, una sopresa continua...L'Arte è la cosa più incredibile che possa appartenere al genere umano
4- Entrando nello specifico della tecnica, come realizzi le tue opere?
- Parto sempre da materie prime e materiali grezzi, se vuoi sono meno raffinati ma io li sento più veri. Penso al supporto pittorico che vendono preparato industrialmente e personalmente non mi trasmette niente di interessante, non mi piace. Scelgo tessuti naturali a metraggio su cui dipingo e cucio facendo prendere forma alle cose. Lo stesso vale per i colori sono spesso mesticati da pigmento puro o raccogliendo erbe e terre del luogo. Forse questo procedimento di preparazione della materia si avvicina a un qualcosa di alchemico e magico (come dicevamo prima) che io sento particolarmente necessario.
5-Cosa farai al tuo rientro a Firenze?
- Continuerò a sognare l'impossibile e a stupirmi delle piccole cose...
- Continuerò a sognare l'impossibile e a stupirmi delle piccole cose...
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