15/07/19

Monna Lisa Shoes

 ELISA ZADI 
Monna Lisa Shoes  
(Spring/Summer 2019)
 immaginando le scarpe della Gioconda 




Ho pensato di rendere omaggio a Leonardo, in occasione del cinquecentenario dalla sua morte, prendendo in considerazione una delle sue opere più popolari: la Gioconda. Personalmente, il fatto che più mi ha incuriosito osservando questa opera è stato pensare a cosa potesse esserci oltre quell’immagine che Leonardo a scelto di mostrare: cosa c’è proseguendo in quel paesaggio? Come può continuare la veste della donna al di sotto di quell’inquadratura sapientemente ritagliata? E che tipo di scarpe avrebbe potuto indossare la Monna Lisa?
L’idea è quella di proporre un’opera che si ispiri a delle scarpe dell’epoca, calzari che secondo me, potrebbero essere stati realmente indossati dalla Monna Lisa e che si chiamano “Pianelle”. L’opera prende quindi vita partendo da una ricerca storica sui calzari e imitandone l’estetica. Il supporto ligneo sagomato per la creazione di “Monna Lisa Shoes” è stato attentamente tagliato e dipinto ad olio riproducendo il paesaggio presente dietro il ritratto dell’opera leonardiana. I colori alleggeriti nella cromia, sono freschi come le stagioni a cui l’opera è dedicata.
 Il desiderio è quello di incuriosire lo spettatore e fornire una chiave interpretativa immaginifica e alternativa di un’opera tanto popolare, ma che riveli ancora una diversa possibilità interpretativa.


Elisa Zadi-Monna Lisa Shoes- olio e pelle su legno sagomato da modello rinascimentale-2019-cm 40x40x25 circa


Elisa Zadi esordisce nel 2005 con una serie di autoritratti che si riveleranno indagine introspettiva a lei necessaria e che permarrà come uno dei temi centrali della sua ricerca. Dal 2008 il suo interesse si concentra sulla figura umana, soprattutto femminile, indagata con una cruda e introspettiva frontalità: questo origina dei lavori pittorici che si esprimono in polittici; i soggetti si compongono in una narrazione ritmata e concettuale, che si intensifica nel 2013/14 con delle serie pittorico-installative di grande formato, che ricostruiscono attraverso la frammentarietà della tela uno spaccato di esistenzialità quotidiana. Dal 2015 la figura umana diventa simulacro della sua essenza attraverso opere-vestiti che rivelano una continua ricerca di materie e materiali, in cui il margine della pittura estende i propri confini abbracciando varie discipline dando vita a installazioni interattive e performative.
Fra le principali partecipazioni si ricorda Cara Enfanta presso il Centro per L’arte Contemporanea Pecci di Prato, BAU tredici al GAMC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Viareggio, VITAMINE tavolette energetiche presso il MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto e il Museo NOVECENTO di Firenze; fra i numerosi Premi si ricorda la selezione Premio Combat 2015, la Residenza Terra Madre, Il Premio Limen 2014 e il Premio Casorati nel 2008.
www.zadielisa.it