27/02/14

HOME SWEET HOME Elisa Zadi e Fulvio Grimaldi ad Ozzano dell'Emilia




L'Associazione d'Arte Contemporanea bolognese Malachite presenta l'evento "Home Sweet Home" che si terrà da Sabato 8 Marzo dalle ore 14:00 fino a Domenica 9 Marzo, nella sede espositiva di via del Commercio 4 ad Ozzano dell'Emilia (BO). In queste 24 ore si concentreranno la personale della pittrice Elisa Zadi "Fisionomie Interiori" e la proiezione del docufilm di Fulvio Grimaldi "Messico. Angeli e demoni nel laboratorio dell'impero"
 Gli organizzatori intendono porre in relazione le differenti arti visive, attraverso un ben preciso e meditato taglio espositivo, che sia di stimolo per una profonda e costruttiva riflessione sull'universo femminino.

"Dipingendo la tela grazie alla complicità della tela stessa, Elisa Zadi non narra, insegue non tanto la verosimiglianza esteriore quanto il volto esatto dello stato d'animo con cui si pone davanti a sé. Il suo è un dipingersi per toccarsi, per smuovere sentimenti che hanno nel corpo l’epicentro della loro venuta al mondo".  
Marco Palamidessi

"Guerra di classe, proletariato sottopagato, femminicidio, riforme mentite, informazione assoggettata, ribellione repressa. Il giornalista indipendente Fulvio Grimaldi, non smette di testimoniare. Di viaggiare, penetrare le frontiere, vivere con la gente, ricomporre i tasselli di verità". 
Sarah Panatta
Odla









"Ogni punto della tela dice la stessa verità, ma ognuno a modo suo."

Elisa Zadi
 


Elisa Zadi, La conseguenza delle cose, 2013, olio su tessuto, polittico 100x260 cm.


 Fisionomie Interiori. Il temperamento artistico di Elisa Zadi, lirico in quanto rivolto all’introspezione tramite la rivelante fisicità della figura umana, si pone da sempre l'ardito compito dell’analisi emozionale della realtà, fatta non solo di grandi accadimenti, bensì di tutti quegli eventi minimi, eterni nella loro fugacità,   che ogni giorno riempiono ogni piega dell’esistenza. Da anni ormai l’artista indaga il proprio io attraverso dipinti in cui si autoritrae intensamente: il volto è per lei un paesaggio che, nella volontà di conoscersi nel profondo, ha bisogno di un’esplorazione costante, di continue incursioni conoscitive; il corpo è il territorio degli avvenimenti dello spirito, schermo epidermico sul quale si proiettano, mosse da spinte sotterranee, le proprie fisionomie interiori, epifanie di emozioni talvolta crude, che si traducono in visioni potenti, a tratti senza via di scampo, perché manifestano l’ascesa diretta o la tortuosa salita che le pulsioni interiori intraprendono per venire alla luce. L’innumerevole serie di autoritratti, che nel loro susseguirsi hanno trovato un'infinita gamma di modalità espressive, nel tempo è andata a comporre una sorta di personale enciclopedia dell'autorappresentazione. La tentazione dello sguardo fa sì che Elisa non si ritragga mai a memoria, ma sempre davanti a due specchi, di cui uno metaforicamente è la tela. Espressione di un'analisi acuta, che sa addentrarsi nei meandri più profondi della sua psiche, la pittura la rende forte, è l'unica conferma della sua esistenza. Mentre dipinge non indaga il proprio volto come alterità temporanea, ma come universo da sondare, scoprire nella propria Verità. La ripetizione del soggetto nasce da una necessità profondissima: quindi, nessuna ossessione, nessuna celebrazione con cui omaggiarsi. Per mezzo dell’Arte Elisa cerca se stessa, per ritrovarsi, per conoscersi, per capirsi e sapersi nel mondo, per affermare il proprio io, per sapere fino in fondo cosa sta succedendo intorno e dentro di lei. Per perdersi nel riflesso di una pupilla o ritrovarsi nell'intensità di un'emozione scandita dal ripetersi rituale del vissuto quotidiano. Dipingendo la tela grazie alla complicità della tela stessa, Elisa non narra, insegue non tanto la verosimiglianza esteriore quanto il volto esatto dello stato d'animo con cui si pone davanti a sé. Il suo è un dipingersi per toccarsi, per smuovere sentimenti che hanno nel corpo l’epicentro della loro venuta al mondo. Elisa si guarda per essere di rimando vista da se stessa, nell’attesa spasmodica dell’emersione, del riaffioramento sulla pelle e nei nervi di un tumulto, di un riverbero di quella luce che si è bagnata negli stagni profondi della coscienza e che si diffonde nel silenzio, nell'eco di un gesto, di una malinconia indefinita, di un'impercettibile accensione, di uno svuotamento improvviso, di un pensiero inaspettato, di tutte quelle vibrazioni e oscillazioni spontanee che fanno del corpo la vera geografia dell'anima.  
Marco Palamidessi


“…queste son situazioni di contrabbando/ meglio star qui seduto/ guardare il cielo davanti a me…”
Fulvio Grimaldi
Le croci rosa, sul confine di Ciudad Juárez, limbo del femminicidio
Le croci rosa, sul confine di Ciudad Juárez, limbo del femminicidio.


 Terra di mezzo. Cortile, discarica. Eterna frontiera di ricatto e di spaccio. Spaccio di vite, di dignità di futuro. Waste land assorbita dall’anonimato come le sue creature abortite. Stuprate, ammazzate, fatte sparire, sfruttate, deturpate, ingabbiate. Annichilite da una parte all’altra del muro.
L’attesa infinita dei migranti che, spossati, divorano il confine con le pupille allagate di miseria, sperando di guadagnare centimetri su una libertà che finirà probabilmente in galera o in una fossa senza lapide. La paga inconsistente e i diritti negati delle operaie nella fabbriche, le infernali maquiladoras, impiantate dalle multinazionali nel Messico delle leggi ambigue. Le stragi mafiose, le mutilazioni esemplari, le migliaia di corpi massacrati ogni anno. Narcotraffico internazionale coperto dagli Usa, principale mercato, tra gang e banche. Un governo fascista che stringe l’intero Paese in feudi dominati da boss locali.
Il Messico come non lo racconta il wiki-consorzio mediatico. Il Messico laboratorio di una neo-colonizzazione globalizzata in cui i Poteri, silenziosamente alleati, filtrano e usurpano ricchezza senza redistribuirla, alimentando il capitalismo finanziario che sorregge/inquina la cosiddetta civiltà in crisi da un lato, lo status quo di assuefazione e semi-dittatura dall’altro. Un Messico di rivoluzioni tradite, che tuttavia tenta quotidiana resistenza.
Messico. Angeli e demoni nel laboratorio dell’Impero (documentario-inchiesta, 90’, 2011). Guerra di classe, proletariato sottopagato, femminicidio, riforme mentite, informazione assoggettata, ribellione repressa. Il giornalista indipendente Fulvio Grimaldi, presente alla prima edizione del Bracciano LagoFilmFest da poco conclusa, non smette di testimoniare. Di viaggiare, penetrare le frontiere, vivere con la gente, ricomporre i tasselli di verità parallele alla vulgata massificata, vive e violente, lontane ma vicinissime alla nostra.
Grimaldi quantifica il “confine”, camera digitale a mano, obiettivo nudo. Ci chiede almeno di osservare quel laboratorio di iniquità e di dolore a due passi dallo Stivale. Quel laboratorio dove uomini e donne lottano, pur nel terrore, pazienti, piegati ma ancora in piedi. Le donne. Guardiamole. In Messico sono prede senza occhi. E i numeri crescono. Migliaia di rapimenti, scomparse, omicidi, ogni anno. Cadaveri abbandonati e irriconoscibili o perduti. Donne reificate, veicoli sessuali, contenitori per la droga, corrieri di piacere e di denaro. Creature usa e getta.
La “faccia triste dell’America”. Non basta guardare il cielo.
Sarah Panatta

 
Trailer del docufilm "Messico. Angeli e demoni nel laboratorio dell'impero".


16/02/14



IL CALENDARIO 2014 DELLE MOSTRE
DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI LUCCA



Pittura, scultura e fotografia: l’Arte protagonista alla Fondazione Banca del Monte di Lucca. È stata la mostra di Isabel Pacini ad aver inaugurato sabato pomeriggio (1 febbraio) l’anno espositivo della fondazione bancaria lucchese, che anche per il 2014 presenta un nuovo calendario di eventi a ingresso libero, che troveranno collocazione nelle sale del Palazzo delle Esposizioni in piazza San Martino, nel centro storico di Lucca.

Ad aprire il nuovo calendario espositivo 2014 è stata la giovane artista di origine belga ha dato il via a “Cuore di camelie”, una personale realizzata nell’ambito delle Antiche Camelie della Lucchesia, la manifestazione organizzata dal Comune di Capannori che quest’anno festeggia il suo primo quarto di secolo. L’evoluzione artistica di Isabel Pacini dimora nel dialogo, silente e perciò potentissimo, fra la camelia e la sua anima. Il soggetto floreale è indubbiamente da lei molto amato, tanto da divenire pressoché esclusivo, l'unico con cui si è confrontata, ripetutamente e costantemente, nel corso di questi ultimi anni.

Dal 27 febbraio al 23 marzo, protagonista delle sale espositive della Fondazione sarà invece la fotografia, con la mostra sulla sanità storica lucchese a cura del Rotary Club.

Internazionalmente noto per le sue opere dal forte impegno politico, l’artista Paolo Baratella, dal 29 marzo al 4 maggio, presenterà una personale-evento dal titolo “Compianto quattordicidiciotto - La Grande Guerra”, un vero e proprio appuntamento con la memoria a cento anni esatti dallo scoppio del primo conflitto mondiale. Il suo lavoro pittorico e in video vorrà far riemergere la temperie del disastro umano che si consumò in quelle date, e soprattutto recitare attraverso le immagini un “compianto” per le vittime di un insensato e mostruoso conflitto tra popoli, messo in atto da criminali al potere in Europa. La sua attenzione si rivolgerà ai sopravvissuti “feriti nella mente”, come quel suo caro zio paterno, ospite nella casa natale bolognese, che fu gravemente colpito dal “trauma da esplosioni”, a cui la mostra sarà dedicata.

La giovane Elisa Zadi, astro nascente della pittura contemporanea italiana, nota per la sua instancabile ricerca della Verità attraverso l’autoritratto, in questa occasione proporrà un importante ciclo di opere dedicate a personaggi storici legati alla tradizione e alla cultura lucchese, che verranno reinterpretati nella mostra “Sacri Miti - storie di uomini e santi”, che si terrà dal 10 maggio al 2 giugno. Da sempre Elisa Zadi intraprende un percorso che la porta a sintetizzare una cifra stilistica personale e distintiva, una sorta di “figurativo rivelativo” dove coniugare introspezione e assidua osservazione della realtà. Il temperamento artistico di questa eccellente pittrice, lirico in quanto rivolto all’indagine interiore tramite la fisicità della figura umana, si pone l'ardito compito dell’analisi emozionale del reale, fatto non solo di grandi accadimenti, bensì di tutti quegli eventi minimi, eterni nella loro fugacità, che riempiono quotidianamente ogni piega dell’esistenza.

Dal 7 al 29 giugno sarà la volta di “Around the Wall - Lucca on Twincamera”, la mostra fotografica di Nicola Ughi, fotoreporter toscano conosciuto per i suoi lavori nel mondo dell’equitazione e per la sua ricerca sul paesaggio e le persone che lo abitano, che in questa occasione presenterà un ciclo di scatti dedicati alle Mura di Lucca, ennesimo importante omaggio al loro Cinquecentenario. Nel 2013 ha avuto l’idea di utilizzare in simultanea due macchine fotografiche identiche, al fine di ottenere immagini panoramiche dello stesso istante.

Le libere donne di Magliano”, dall’omonimo romanzo autobiografico di Mario Tobino, è il titolo della personale della pittrice e restauratrice Eleonora Rossi, in programma dal 5 al 27 luglio. Una serie di opere in cui verrà affrontato il tema della follia, attraverso la rappresentazione di ritratti dell'animo ispirati ai malati di mente e alle loro drammatiche condizioni di vita. Un viaggio nel mistero della psiche umana, ove il delirio diviene verità, la dannazione innocenza, il dolore forte sentimento.

Dal 7 settembre al 6 ottobre protagonista indiscussa sarà la fotografia, con “Epea 02 - European Photo Exhibition Award”, la seconda edizione della mostra itinerante volta a valorizzare giovani talenti europei, che nell’inverno scorso ha portato a Lucca quasi cinquemila visitatori. Anche in questa edizione, dal titolo The New Social, sono quattro i paesi coinvolti nell’iniziativa: l’Italia con la Fondazione Banca del Monte di Lucca, la Norvegia con The Fritt Ord Foundation di Oslo, il Portogallo con la Fundação Calouste Gulbenkian e la Germania con la Fondazione Körber di Amburgo.

Giovanissima artista di talento dalla spiccata sensibilità, Sofia Rondelli porterà in mostra, dal 15 novembre al 7 dicembre, le sue opere pittoriche in cui riesce a cogliere l’essenza della natura e dell’esistenza attraverso i suoi personalissimi rimandi letterari. La sua poetica, che abbraccia il genere fantastico e si fa interprete di figure umane pervase di melanconia, presta un’attenzione sensibile verso la superficie di lavoro in vista di un raggiungimento equilibrato ed armonioso all’interno della commistione pittorica. La mostra sarà un vero e proprio “Elogio del dormiente”. Ventiduenne, Sofia Rondelli è la più giovane artista in assoluto ad essere ospite della Fondazione BML. Di lei si sono occupati, tra gli altri, grandi artisti del calibro di Omar Galliani, Fabio Sciortino e Claudio Cargiolli.

A Marco Manzella toccherà  il compito di traghettare al 2015 questo ricco e ambizioso programma artistico. “Il bosco sacro e altri racconti” è il titolo della mostra del noto artista, che esporrà dal 13 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015. La passione per la pittura antica, soprattutto per quella toscana che va dal Trecento al Cinquecento, caratterizza da sempre il fare pittorico di Manzella. Un’arte che porta in scena una narrazione semplicemente suggerita, aperta, non del tutto svelata. Individuare una storia e provare a raccontarla in un'immagine che ne sia la sintesi: è questo l'obbiettivo del grande pittore. La sensazione davanti alle sue opere è quella di un'immobilità cristallizzata in un silenzio sacrale, in cui gli elementi iconografici sembrano in attesa di un avvenimento imminente o che tarda ad accadere. 

Prosegue e si rinsalda anche quest’anno la collaborazione tra l’Associazione di musica contemporanea “Cluster”, presieduta dal noto maestro Francesco Cipriano, e la Fondazione Banca del Monte di Lucca, al fine di realizzare per quattro esposizioni altrettante composizioni sonore originali, scritte appositamente dai compositori della “Cluster”.

Il programma degli eventi espositivi offerti alla città dalla Fondazione BML è messo a punto dallo staff tecnico-scientifico della Fondazione, presieduto dal dottor Pietro Roni, consigliere di amministrazione della Fondazione BML, e composto dal critico d’arte Marco Palamidessi, dall’architetto Alessandra Guidi e dal pittore Giampaolo Frizzi.

Ingresso libero a tutte le esposizioni
Calendario ed orari di apertura differenziati per ciascun evento
Sede espositiva: Palazzo della Fondazione Banca del Monte di Lucca, Piazza San Martino, 7 – 55100 Lucca


Ingresso libero a tutte le esposizioni
Calendario ed orari di apertura differenziati per ciascun evento
Sede espositiva: Palazzo della Fondazione Banca del Monte di Lucca, Piazza San Martino, 7 – 55100 Lucca


 Il Tirreno, 4 Febbraio 2014.


 La Nazione di Lucca, 4 Febbraio 2014.